Scavi Carminiello ai Mannesi: i volti di Napoli (nel bene e nel male) [FOTO]
11 Ottobre 2025Scavi Carminiello ai Mannesi: in una traversa di via Duomo
Gli scavi Carminiello ai Mannesi sono un concentrato significativo dei vari volti di Napoli, nel bene (secoli di storia) e nel male (anarchia e criminalità organizzata).
Scopro questo sito archeologico – nascosto in una traversa di via Duomo, nel cuore della città – nella Giornate Europee del Patrimonio 2025, luogo generalmente inaccessibile e fruibile nel week end 27-28 settembre grazie ai volontari del Gruppo Archeologico Napoletano.
Approfitto dell’eccezionalità dell’evento e partecipo alla visita guidata.

Un importante sito archeologico … chiuso e dimenticato
La guida narra le tormentate vicende di questo angolo di impero romano oggi incastonato tra i palazzi della città, con il cemento selvaggio capace di mangiare, triturare, ingoiare e seppellire il nostro passato.
Eppure, gli scavi Carminiello ai Mannesi sono uno dei pochi siti a cielo aperto che conserva le tracce di un intero isolato dell’antica Neapolis greco-romana, con strutture termali e residenziali databili tra la fine del I secolo a.C. e il II secolo d.C.
Stupiti dall’importanza (e dallo stato di abbandono) di tali reperti, chiunque avrà la fortuna di visitare tale luogo (in date eccezionali, ovviamente) si porrà la medesima domanda senza risposta: in un’altra città, ci sarebbe la fila alla biglietteria per entrare e visitare il sito.
Da noi, é un pezzettino di Forcella dimenticato da tutti.
Gli scavi Carminiello ai Mannesi: tra Storia e criminalità organizzata
Sorvolo sugli importanti dettagli archeologici (per approfondire cito, ad esempio, la pagina del Ministero della Cultura Area archeologica di Carminiello ai Mannesi), é interessante, invece, riportare alcune informazioni sintetiche che, più di altre, colpiscono:
- Il sito fu scoperto casualmente nel 1943, durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che distrussero la chiesa di Santa Maria del Carmine ai Mannesi: sotto le sue macerie emersero i resti di un grande edificio romano (la chiesa fu edificata probabilmente tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo proprio sopra un’antica insula romana nel cuore di Napoli)
- successivi scavi negli anni ’80, finanziati con i fondi del post-terremoto, portarono alla luce una vasta area archeologica di circa 700 mq, anche se la parte più consistente rimane tuttora sotto gli edifici moderni
- dopo anni di abbandono, l’area fu occupata dalla camorra e trasformata in parcheggio abusivo e una parte in scuderia privata per attività illecite, come il ricovero di cavalli. Fu eretto un muro abusivo e costruita una stalla che distrusse affreschi e un piccolo mitreo con rilievo del dio Mitra che sacrifica un toro
- gli scavi Carminiello ai Mannesi sono una testimonianza preziosa della stratificazione urbana di Napoli: ingloba testimonianze dal periodo greco a quello romano-imperiale, passando al Medioevo e fino all’età contemporanee.
All’ingresso, un cartello della Soprintendenza dei Beni Culturali informa di lavori di restauro in corso, un progetto che trasformerà l’intera area in un sito archeologico aperto al pubblico e fruibile ogni giorno.
Non ci resta che attendere.
Chi vivrà, vedrà.
Scavi Carminiello ai Mannesi: la galleria fotografica
Tra l’ammirato e l’indignato, scatto qualche foto per documentare – nel settembre 2025 – lo stato dell’area.
Fra qualche anno vedremo se tali immagini saranno un lontano ricordo oppure una denuncia ancora attuale.









