“Quel piccolo grande amore”: un finale diverso è possibile

“Quel piccolo grande amore”: un finale diverso è possibile

6 Giugno 2024 0 Di mariomonfrecola

“Quel piccolo grande amore”, il capolavoro (triste) di Baglioni

Non ho mai digerito il finale amaro di “Quel piccolo grande amore”, il capolavoro di Claudio Baglioni del 1972.
Desidero cancellare quell’ingiusto dolore inflitto alla ragazza, le lacrime di lui, il rimorso per una decisione presa sull’onda della inesperienza.
A più di cinquant’anni da quel triste epilogo, è giunto il momento di rimediare.
E regalare a quei due ragazzi una seconda possibilità.

“Quel piccolo grande amore”: come è andata

«Non sono sicuro se ti amo davvero, non sono, non sono sicuro».
Butto fuori la confessione tutto d’un fiato, una lunga frase liberatoria lanciata come una pugnalata, una lama che squarcia il dolce cuore della mia amata.
Il dubbio mi logora.
L’amo davvero?
Confesso o attendo?
E’ solo una crisi passeggera o è proprio finita?

Eppure, andavo matto per quell’aria da bambina.
Anche se, per colpa della timidezza, non gliel’ho detto mai.
E poi, quella camminata strana, la maglietta fina, il mare, le risate e l’amore giù al faro.
Era proprio il mio piccolo grande amore.

Ricordo quando le confessai: «ti amo davvero, ti amo lo giuro, ti amo, ti amo davvero».
Lei mi guardava con sospetto, come se nei miei occhi aleggiasse un’ombra.
Poi mi sorrideva e mi abbracciava stretto stretto, per rassicurarmi.
Un sentimento forte che non ho mai capito bene, forse perché da giovani non si è capaci di apprezzare la purezza d’animo?
E le emozioni spaventano?

E quante volte mi ripeteva: «sei una frana».
Ma io, innamorato come ero, non le credevo.

E ora, non dimentico più quella lunga corsa affannata, le canzoni stonate, lo sguardo verso il cielo alla ricerca delle stelle cadenti,
Quell’ultima sfida lanciata per gioco «chi arriva prima a quel muro» e quella maledetta frase emersa da chissà dove, come se guardassi un altro me muovere le labbra, parlare e confessare contro la mia stessa volontà: «non sono sicuro se ti amo davvero, non sono, non sono sicuro».

Pausa

Piccolo spazio pubblicitario.
Inspiriamo, respiriamo, pensiamo positivo.
Esiste un’alternativa, è sempre possibile scegliere.
Non precipitiamo gli eventi.
Stavolta, un altro finale è possibile.

Quel piccolo grande amore: un finale diverso è possibile

“Quel piccolo grande amore”: il nuovo finale

E lei, tutto ad un tratto non parla.
Stupita? Addolorata? Tradita?
Le leggo in faccia che soffre.

Poi, d’improvviso, sussurra: «sei un idiota».
Sorride, quasi se l’aspettasse.
Le scappa una risata, altro che sofferenza.
«Sparisci frana, sei una storia già finita» ripete con decisione.
«Per te non provo nulla da tempo, mi facevi pietà» conclude fredda come il ghiaccio.

Ed io, non lo so quant’è che ho pianto.
«Ti amo davvero, ti amo lo giuro, ti amo, ti amo davvero» balbetto spaventato.
«Sei il mio piccolo grande amore, te lo giuro!» urlo disperato.

Lei mi degna di un ultimo sguardo disgustato.
Ai suoi occhi, risulto un verme senza spina dorsale.

Impotente, la vedo andar via con quella camminata strana di cui andavo pazzo.
Allibito, resto pietrificato.
Pochi istanti e già mi manca da morire quel piccolo grande amore.
Ora che saprei cosa dirle, cosa fare.

Poi si ferma, torna sui suoi passi.
Si avvicina.
Rivedo speranzoso quella sua maglietta fina tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto.
Stavolta, però, c’è poco da immaginare.
«Cresci frana e sparisci dalla mia vita. Addio» ripete mentre si gira e mi abbandona definitivamente.

 

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