«Picciridda» di Catena Fiorello: storia di emigranti (e di un’Italia da ricordare)

«Picciridda» di Catena Fiorello: storia di emigranti (e di un’Italia da ricordare)

9 Novembre 2022 0 Di mariomonfrecola

«Picciridda», un romanzo di Catena Fiorello

Cosi mi domando oggi con quale valore economico potremmo tradurre quei sacrifici affrontati dai miei, e da qualche altro milione di persone, in quegli anni disperati?
E il dolore di dover lasciare la propria casa, il paese in cui erano nati e le certezze conquistate?
E tutto in silenzio, badando bene a dare meno fastidio possibile”

Esistono diversi validi motivi per leggere Picciridda, della brava Catena Fiorello.
Tra i primi, ricordare un pezzo di storia della nostra Italia, i destini di milioni di persone costrette ad emigrare dalla terra di origine alla ricerca di una vita migliore.

Stavolta, questo lungo viaggio lo riviviamo attraverso gli occhi di una bambina siciliana.
E, come in un diario, il romanzo avanza pagina dopo pagina nel lungo e quotidiano racconto, avanza come l’età della ragazzina nella piccola realtà dell’isola, con lo sguardo rivolto all’odiata/amata Germania, terra di emigrazione e nuova vita.

Il doloroso distacco, l’amore per la famiglia lontana, la vita senza i genitori e il fratellino tanto amato.
Ma anche la rassicurante presenza della nonna (con la quale vive), a volte ingombrante e autoritaria, insegnante di Vita, di un amore sconfinato e formativo.

 

Picciridda, un romanzo di Catena Fiorello: la mia recensione

Una riflessione sui nonni

In Picciridda, la figura della nonna ricopre un ruolo cardine.
Ed è interessante perchè, fino a qualche decennio fa, gli anziani erano i punti di riferimento sia all’interno della famiglia che nella società.
Spesso – come accade nel romanzo di Catena Fiorello – i nonni decidevano le sorti dei figli, guidavano le scelte dei nipoti, aiutavano e fungevano da consiglieri per gli altri.

Insomma, i nonni ricoprivano un ruolo centrale nella vita di una comunità.
A differenza di oggi dove, lo stesso termine anziano, spesso è letto con assonanza negativa.

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Gli emigranti di ieri e di oggi

Picciridda è ambientato in Sicilia.
Con palesi tratti autobiografici (ovviamente) ma anche perché la Sicilia è terra di prima accoglienza.
E il confronto tra il nostro ieri e l’attuale, drammatico oggi è inevitabile.
Perché, a ben riflettere, questo passato di emigrazione italiana non è poi così lontano.
E presenta le medesime sofferenza dei tanti emigranti africani che desiderano giungere in Europa.

Dopotutto, queste persone fuggono dalla povertà, dalla disperazione.
E sognano, a costo di mille sacrifici, una vita migliore per i loro figli.
Proprio come i nostri emigranti di qualche decennio fa.

 

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