«La mattina dopo» di Mario Calabresi: come (e perché) continuare dopo il vuoto

«La mattina dopo» di Mario Calabresi: come (e perché) continuare dopo il vuoto

12 Aprile 2023 0 Di mariomonfrecola

«La mattina dopo», storie di chi non si ferma

La vita, come può continuare il giorno dopo un grande dolore?
La perdita della persona amata, il licenziamento inatteso, la mattina dopo l’essere andato in pensione, il giorno successivo ad un errore irrimediabile …

In La mattina dopo, il bravo Mario Calabresi analizza lo stato d’animo di chi si trova ad affrontare quel momento delicato, cruciale di una esistenza messa in discussione: da domani, più nulla sarà come prima e noi non siamo più quelli di ieri.
Eppure, dopo il risveglio, bisogna andare avanti.

L’autore, dunque, racconta storie di uomini comuni divenuti – loro malgrado – speciali.
Persone degni di essere menzionate come esempi di coloro che, dopo un bivio, ritrovano la forza di proseguire.

Inoltre, le note autobiografiche del giornalista/scrittore rendono l’opera più originale.
Perché anche Mario Calabresi – come tutti noi – ha vissuto le sue intense “mattine dopo” con le quali, prima o poi, bisogna fare i conti.

 

La mattina dopo, di Mario Calabresi: la mia recensione

Sullo stile del podcast “Altre Storie”

Per chi conosce Mario Calabresi, le pagine de La mattina dopo ricorderanno le emozionanti vicende narrate nel (suo) podcast Altre Storie (e aggiungo, anche l’incredibile vita di Gianluigi Rho e Mirella Capra, medici italiani fondatori di un ospedale in Uganda, raccontata dallo stesso Calabresi in Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa potrebbe essere un capitolo di quest’ultima opera).

Il libro, però, rispetto al podcast è più confidenziale.
Infatti, tra le pagine scritte emerge il lungo percorso intrapreso dall’ex direttore di La Stampa e Repubblica per superare i difficili momenti (familiari e professionali).
I tanti ricordi personali rendono l’opera più intima, quasi delle confessioni sussurrate dall’autore ai suoi Lettori per rafforzare un rapporto di reciproca fiducia.

Mario Calabresi, la fiducia verso un vecchio amico

Fiducia, è il termine giusto.
Perché quando leggo (ascolto) un’opera di Mario Calabresi, sono certo che non resterò deluso.
Con quell’aria affabile, da uomo perbene e sincero, questo famoso giornalista milanese mi ricorda un vecchio amico al quale rivolgersi, confidarsi.
L’amico saggio che ti ascolta, comprende.
E, grazie alla sua proverbiale pacatezza, suggerisce consigli intelligenti.
L’amico che, insomma, tutti vorrebbero.

Dunque, leggere La mattina dopo è come incontrare il nostro vecchio amico che ci ha sempre sostenuto ed aiutato.
Stavolta, però, ha lui bisogno di parlare, confidarsi.
E a noi non resta che ascoltarlo, con sommo piacere.

 

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