«Terre rare»: il ritorno di Pietro Paladini

16 Febbraio 2024 0 Di mariomonfrecola

«Terre rare», un romanzo di Sandro Veronesi

Pietro Paladini è tornato.
L’ammetto: quest’uomo sventurato – sopravvissuto al dolore mai totalmente esploso per la perdita della moglie – mi piace.
Perché é difficile non provare un sentimento di solidarietà con chi è colpito da una fatalità e (nonostante tutto) reagisce, cambia città, cresce una figlia senza la moglie/mamma, si inventa un nuovo lavoro, continua a vivere.

Ma Terre rare, romanzo di Sandro Veronesi, non è un semplice racconto di uno dei tanti papà/vedovo in lotta contro il destino infausto.
Il nostro Pietro Paladini continua a riflettere e osservare il mondo – pensieri affascinanti, profondi, godibili, ironici – come in Caos calmo, libro di esordio.
Ma, a differenza dell’equilibrio precario pronto a rompersi in ogni istante, sentimento che lo caratterizzava nella precedente vita, stavolta Pietro Paladini agisce/reagisce.

Ancora una volta accade l’ineluttabile e, in una sola giornata, vanno in frantumi le sue certezze: il nuovo lavoro, il rapporto con la figlia costruito in anni di impegno e dedizione, la relazione con la nuova compagna.
Tutto azzerato.

In meno di ventiquattro ore da uomo desideroso di pace e certezze a uomo in fuga, ricercato dalla Legge e in coinvolto in loschi affari.
Eppure, proprio in questa nuova fase dove sembra aver perso tutto, finalmente il nostro Pietro Paladini troverà le risposte che cercava.

Terre rare, un romanzo di Sandro Veronesi: la mia recensione

«Terre rare», il sequel (ma non troppo) di «Caso calmo»

Chiarisco subito il dubbio: Terre rare è una storia autoconsistente.
Non è necessario aver letto Caos calmo per apprezzare la trama, comprendere i dettagli.
Esistono dei richiami al primo romanzo come dei ricordi verso un lontano passato ma, per chi non conoscesse la precedente opera, non risultano un motivo di difficoltà.

Piuttosto evidenzio lo stile con il quale Sandro Veronesi narra la vicenda.
Le pagine scivolano via leggiadre, ogni rigo un piacere per il palato (proprio come se gustassimo un dolce al cioccolato).

La drammaticità della storia si evince ma non deprime.
Il lutto viene affrontato, discusso, rivoltato e analizzato con la dovuta misura – dopotutto, il tema principale non è la morte.
Bensì è la ripartenza il punto sul quale soffermarci.
La famosa seconda possibilità nata dopo una inattesa tempesta che ti sconvolge l’esistenza, ti azzera la mente, ti resetta i sentimenti.

Ecco perché sono affezionato a Pietro Paladini.
Perché infonde speranza.