«Avventure della ragazza cattiva»: l’amore (avvincente) tra la niña mala e il niño bueno

19 Ottobre 2022 0 Di mariomonfrecola

«Avventure della ragazza cattiva»: un romanzo di Mario Vargas Llosa

Chi è la niña mala?
Mi viene in mente la nostra malafemmena, una donna capace di rapire la vita di un uomo, sedurlo col suo fascino irresistibile, asservirlo ai propri capricci per poi, all’improvviso, abbandonarlo.

E poi c’è il niño bueno, vittima ed eroe, innamorato dal primo giorno che l’ha vista fino all’ultimo respiro, con il suo amore granitico – nonostante le malefatte della ragazza cattiva – verso una donna che, in modo consapevole, sfrutta questo potente sentimento di dipendenza.

Avventure della ragazza cattiva, di Mario Vargas Llosa è un romanzo coinvolgente.
Anzi, appassionante.
Perchè ci mostra la spaventosa forza dell’amore, quel legame indissolubile (e misterioso) che lega due persone, dall’infanzia trascorsa in una periferia povera del Perù fino alla vecchiaia, nel cuore di Parigi.

Un viaggio durato una intera esistenza, un inseguirsi, prendersi e lasciarsi, un destino reso emozionante da un sentimento potente, pericoloso, avvincente.

Avventure della ragazza cattiva, di Mario Vargas Llosa: la mia recensione

Due destini incrociati tra le vicende della Storia contemporanea

Avventure della ragazza cattiva intreccia le vicende personali della niña mala e del niño bueno con la Storia mondiale.
Così, i destini dei due innamorati si incrociano con la dittatura peruviana (tutto parte da un quartiere di Lima dove, da un incontro casuale, i due ragazzi si conoscono), con le varie rivoluzioni culturali europee. il sessantotto, il terrorismo.

E mentre Ricardo ama e attende, la niña mala fugge, ricompare, inebria, sparisce.
La trama, dunque, si sviluppa su due livelli narrativi: la visione globale del mondo, gli ideali di pace, le lotte sociali, il femminismo e la questione personale con l’amore contrastato, appassionato, erotico, emozionante tra i due ragazzi/adulti.

Con uno stile scorrevole e lineare, Mario Vargas Llosa ci regala un’opera commovente .
Senza mai scadere nella banalità e nel volgare, l’autore si spinge anche in scene di sesso, mai gratuite e ben calate nel contesto per descrivere al meglio la profondità dell’amore del nino bueno.

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Fortuna o sventura?

A fine lettura, mi pongo una domanda: il nostro Ricardo – il niño bueno – è un uomo fortunato oppure uno sventurato?
Fortunato nell’aver provato un sentimento tanto forte e coinvolgente.
Sventurato per come tale forza, spesso, si ripercuote contro egli stesso.

Rifletterò su tale quesito.
Chissà, forse potreste aiutarmi Voi: avete mai incrociato una niña mala?

Un’ultima osservazione: mentre scrivo questa recensione, mi accorgo di non conoscere il nome della niña mala.
Ed è anomalo perchè ricordo sempre i nomi dei personaggi (soprattutto dei romanzo che apprezzo).
Apro l’ebook, rileggo qualche capitolo ma nulla, Ricardo si rivolge alla sua amata sempre con lo stesso appellativo.
Curioso, davvero.
Dunque, un assegno per voi futuri Lettori dell’opera: se incontrate la nina mala, segnatevi il nome.
Grazie 🙂