«Finché il caffè è caldo», romanzo giapponese (con sentimenti universali)

Un romanzo di Toshikazu Kawaguch

L’ammetto: dopo le prime pagine, la confusione era massima.
Dei personaggi, ad esempio, non capivo il sesso: Kotake è uomo o donna?
Ecco, questi sono i principali pericoli se decidi di leggere un romanzo dell’impronunciabile Toshikazu Kawaguch.

Però l’idea del viaggio nel tempo all’interno di una sconosciuta caffetteria giapponese, è intrigante.
E allora, superata la fase di ambientazione (inevitabile, dopotutto stiamo leggendo un libro incentrato su una cultura radicalmente diversa da quella occidentale), la voglia di scoprire gli effetti di tali spostamenti temporali sui personaggi, diviene il filo conduttore dell’intera opera.

Così ben presto le nubi si diradano, il contesto si chiarisce, le relazioni tra i vari personaggi si palesano e Finché il caffè è caldo inizia a macinare emozioni.

«Finché il caffè è caldo»: viaggi nel tempo (con regole e limiti)

A chi, nella vita, non piacerebbe avere una seconda possibilità?
In un piccolo bar di una cittadina giapponese, se siedi al tavolo giusto e rispetti le regole, puoi ritornare a quel giorno, in quell’ora fatidica.
E rivivere momenti speciali, incontrare persone amate, capire, accettare il destino.

Eppure, non è affatto semplice.
Perché puoi viaggiare ma non modificare la realtà.
E l’intensa esperienza dura finché il caffè è, appunto, caldo.

Dunque, ha senso rivivere il momento della propria vita in cui si è fatta la scelta sbagliata?
Oppure si è detta l’unica parola che era meglio non pronunciare?
Ed è più doloroso ricordare oppure lasciare andare via la persona che non bisognava perdere?

Finché il caffè è caldo è più di un romanzo di puro svago.
Superata la questione dei nomi giapponesi, la lettura è scorrevole, la storia scivola via veloce, le emozioni emergono prepotenti.

Da leggere.
Per sorprenderci poi a sorridere.
E riflettere.

Il primo romanzo della trilogia di Toshikazu Kawaguchi

Finché il caffè è caldo l’ho letto in pochi giorni (su consiglio di un amico d’ombrellone).
Colpito dalla piacevole lettura, ho cercato in Rete scoprendo che avevo terminato il primo romanzo di una trilogia.

A questo punto, recupererò gli altri due titoli:

• Basta un caffè per essere felici
• Il primo caffè della giornata

Da consumare, appunto, con lo stesso piacere di un intenso caffè caldo.

 

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