«Il cercatore di luce»: il tradimento di Carmine Abate

«Il cercatore di luce»: il tradimento di Carmine Abate

25 Ottobre 2023 0 Di mariomonfrecola

«Il cercatore di luce»: dov’è la Calabria?

Caro Carmine Abate, perché tradire le attese di un fedele lettore?
Con Il cercatore di luce, mi porti sulle vette innevate del Trentino, tra le montagne amate dal pittore Giovanni Segantini.

Luoghi sicuramente magnifici – descritti nel romanzo in modo magistrale – ma privi del fascino della Calabria, il (complesso) personaggio principale dei tuoi precedenti lavori.

In questa nuova opera, non ritrovo nessuna traccia del vecchio Carmine Abate.
La trama scorre via tra il verde dei boschi e l’aria frizzantina delle alture.
Mancano, però, le onde del mare a bagnare le pagine del romanzo.
Manca il sole cocente che brucia la pelle dei vecchi pescatori.
Mancano i sogni e la forza degli emigranti, costretti a fuggire dalla loro terra per poi rimpiangerla sapendo che non torneranno più.

Insomma, Il cercatore di luce rinnega i temi che caratterizzano le tue storie, predilette dal sottoscritto perché affondano le radici nelle ingiustizie inferte al profondo sud.

Dunque, mi (e ti) chiedo: perché perderti in cima, tra le montagne del Trentino, quando il tuo mondo è giù, sulle rive del mare della Calabria?

 «Il cercatore di luce», di Carmine Abate: la mia recensione

La Moma, tracce di Calabria

Eppure, nonostante Il cercatore di luce sia ambientato perlopiù nel nord Italia, il bravo Carmine Abate non può non collegare l’opera con la sua amata Calabria.
Il link tra presente e passato è Moma, la nonna di Carlo, il ragazzo voce narrante della vicenda che ricostruisce la vita personale e artistica del tormentato pittore Giovanni Segantini.

Moma è il personaggio che regala al romanzo picchi emotivi.
Quando la nonna perde le staffe e parla in dialetto (“cioto!“), ritroviamo il Carmine Abate doc.
Ma, per la maggior parte della storia, le pagine scorrono piatte, prive di quell’onda emotiva capace di catturare il Lettore.

Un esperimento da non ripetere?

Quando c’è di mezzo un libro di Carmine Abate, le aspettative sono alte.
Stavolta, invece, con tristezza confermo la mia delusione: forse Il cercatore di luce va inserito nella lista delle opere che uno scrittore deve (o si sente) di dover buttar fuori, indipendentemente dal giudizio del pubblico?

Può essere.
Un esperimento che al nostro bravo Carmina Abate perdono.
Resto in trepidante attesa del prossimo romanzo (però basta col Trentino e le montagne, torniamo in Calabria, sulle spiagge del Mediterraneo tra storie di emigranti e sogni di riscatto).

 

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