«Sperandina», di Valerio Tagliaferri: storia di una donna (emancipata) dal dopoguerra ad oggi

«Sperandina», di Valerio Tagliaferri: storia di una donna (emancipata) dal dopoguerra ad oggi

23 Maggio 2023 0 Di mariomonfrecola

«Sperandina», un romanzo coinvolgente (ma con le dovute distanze)

Perplesso.
Ecco quale sentimento mi suscita la lettura di Sperandina, di Valerio Tagliaferri.
Perché la storia è avvincente – o meglio, mantiene alto l’interesse del Lettore fino all’ultimo rigo.
Però, a questo personaggio femminile disegnato con tanto amore e delicatezza dall’autore, manca quel tocco tale da appassionare e coinvolgere.

Eppure, la lettura è piacevole.
Capitolo dopo capitolo, si alternano vicende personali con i destini dell’Italia: mentre la vita di Sperandina procede tra lotte contro i pregiudizi del tempo e voglia di emanciparsi, sullo sfondo scorrono le immagini della povertà del dopoguerra, la ripresa economica del Bel Paese, gli anni duri del terrorismo.

Fino ai giorni nostri, quando la bambina di inizio libro è divenuta oramai un’anziana donna provata dalla Vita.

 

Sperandina, di Valerio Tagliaferri: la mia recensione

La lotta di una bambina (donna) contro un padre maschilista

Sperandina è una donna forte.
Ma anche una figlia debole.
Con un padre autoritario, fin da bambina lotta per emergere in famiglia.
Agli occhi dell’uomo, esiste solo il figlio maschio.
Con una mamma vittima anch’essa di un marito incapace di amare e comprendere, fin da piccola Sperandina accetta il suo ruolo marginale, complice della mamma pur di non mettere in crisi il delicato equilibrio familiare.

Eppure, fuori dalle mura domestiche, la bimba si fa apprezzare negli studi e nelle amicizie.
La scuola e l’università rappresenteranno il rifugio nel quale tuffarsi, la Matematica le fornirà le certezze che le mancano.

Guiderà l’auto – sintomo di libertà e indipendenza – in un periodo storico nel quale la donna conducente è indice di scandalo.
Si laureerà diventando un’insegnante amata dagli studenti e apprezzata dai colleghi.
Frequenterà cinema, teatri, mostre.

Ma sarà sempre succube di un padre maschilista, indifferente ai successi della figlia, pronto ad ostacolarla in ogni occasione.
E tale conflitto padre-figlia, genererà delle inevitabili conseguenze nel rapporto della signorina con gli uomini (e l’amore).

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La voglia di emancipazione in un’Italia maschilista

Sperandina, di Valerio Tagliaferri. è un romanzo-cronaca (a tratti avvincente).
Un racconto di novant’anni di storia italiana attraverso gli occhi di una donna che lotta contro una società maschilista.

Eppure, nonostante la voglia di leggere suscitata dalla trama, non scatta quel coinvolgimento emotivo capace di catapultare il Lettore nel libro (ad esempio, come accade per Oliva Denaro di Viola Ardone, altro personaggio femminile in lotta contro i pregiudizi e le ingiustizie del suo tempo).

Confermo l’opinione: resto perplesso, interesse per l’opera ma con il dovuto distacco.

 

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