Conversazione (immaginaria) sulla fontana (immaginaria)

Conversazione (immaginaria) sulla fontana (immaginaria)

6 Gennaio 2023 0 Di mariomonfrecola

La fontana del Centro Direzionale spenta dal gennaio 2016

Ricordo bene il giorno in cui la fontana del Centro Direzionale smise di funzionare.
Era il primo gennaio del lontano 2016, ad oggi sono trascorsi sette anni e la vasca continua ad essere asciutta.
Quel giorno è scolpito nella mente perché coincise con il trasferimento della mia sede di lavoro, da Pozzuoli al Centro Direzionale (l’intera vicenda è raccontata nell’ebook gratuito Gli ultimi giorni di HP Pozzuoli).

All’inizio, per orientarmi tra grattacieli e nuovi uffici, come riferimento avevo proprio la bella fontana: posta all’ingresso, era una indicazione puntuale e precisa.
Una fontana pubblica perfettamente funzionante, con l’acqua che scendeva armoniosamente nella vasca ben curata.
Finché, a fine dicembre 2015, la manutenzione non passò dal consorzio GE.SE.DI al Comune di Napoli.
Dal giorno dopo – esattamente il primo gennaio 2016 – la fontana smise di vivere in attesa che il Comune, l’ASIA, la Napoli Servizi e gli altri organi competenti decidessero a chi toccava manutenerla.

Dopo sette anni (nel momento in cui scrivo) di incontri, tavoli di confronto, fiumi di parole, promesse di rilancio dell’intero Centro Direzionale, i vari enti coinvolti non hanno ancora trovato una soluzione.
Mi chiedo: è normale tutto ciò?

Lo spegnimento della fontana del Centro Direzionale è un esempio tipico di malapolitica.
Per questo è interessante seguirne l’evoluzione.
Per capire fin dove può arrivare l’inefficienza e l’incapacità di chi dovrebbe lavorare per migliorare il decoro urbano e la qualità della vita dei cittadini.

L’ultima ipotesi è la trasformazione della fontana in aiuola.
Eppure, tale scelta a me appare una sconfitta delle Istituzioni: non riuscendo a rimetterla in funzione (nemmeno fosse la fontana di Trevi), si opta per un’alternativa indolore.
Burocrazia malata, insomma.
Ai danni della collettività, ovvio.

Fontana Centro Direzionale: senz'acqua dal gennaio 2016

Il racconto

«Dunque, dopo sette anni di attesa, la fontana verrà convertita in aiuola?». chiede incuriosito Geppi, abituale frequentatore del CDN.
«Così sembra» replica dubbiosa Titti, la sua amica di sventura.

Geppi e Titti vivono da anni nascosti tra le aiuole del Centro Direzionale, mangiano grazie alla generosità di chi regala loro il cibo, sempre guardinghi e diffidenti nei confronti dei pendolari e lavoratori che affollano gli uffici della zona.

«Comunque, la trasformazione di questa vasca asciutta in uno spazio verde a noi conviene» – continua Geppi – «sarà un ulteriore luogo dove dormire e nasconderci» conclude convinto.
«Si, dopo l’inaugurazione in pompa magna che celerà il fallimento istituzionale per presentare questa ennesima sconfitta come una straordinaria rinascita, basterà attendere qualche giorno di incuria … » insiste Titti, oramai disincantata dagli annunci politichesi.
«Eh già, perché poi la fontana-aiuola chi la pulisce? A chi tocca innaffiare? Vedrai, dopo una settimana dalla nascita il Sindaco sarà costretto a convocare sindacati, associazioni, commercianti, cittadini esasperati e tra il fiume di parole e cavilli burocratici, l’aiuola svanirà in un lontano ricordo e ben presto diventerà l’ennesima, piccola giungla abbandonata» sentenzia Geppi, con voce amareggiata.

«Ma non era più semplice e ovvio ripristinare la fontana?» ribadisce Titti, in un impeto di ritrovata normalità?
«Ma perché è logico spegnere una fontana funzionante e non capire come riattivarla in sette anni? In sette anni, in un paese normale costruiscono un ospedale da mille posti letto, altro che riattivare una semplice fontana pubblica!» reagisce Geppi indignato all’inverosimile.

«Ma questa aiuola, poi, quando dovrebbe nascere?» chiede speranzosa Titti.
«Non è ancora stabilita la data, gli organi competenti continuano a discutere» conferma Geppi disilluso, «nel frattempo, in attesa della fontana-aiuola godiamoci la fontana senz’acqua utilizzata come cestino dei rifiuti».

«Certo che, per essere un gatto, sei ben informato» si complimenta Titti col suo amico, «ma come fai?» domanda mentre zampetta verso l’aiuola.
«Leggo molto» ribatte Geppy.
«Miao»
«Miao»




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