Dylan Dog (originale): quanto vale un ricordo?

Dylan Dog (originale): quanto vale un ricordo?

30 Ottobre 2020 0 Di mariomonfrecola

Con Dylan Dog, dalle superiori all’Università

Compresso nel treno, insieme a tanti altri studenti affamati, rientro a casa stanco dopo una lunga giornata scolastica.
In piedi al centro della carrozza strapiena, bloccato come in un ascensore affollato, zaino in spalla e le mani libere per leggere il nuovo albo di Dylan Dog mentre il treno monoblocco viaggia spedito verso la stazione.

Oggi – a distanza di anni – non mi spiego come riuscivo a divorare le nuove avventure dell’Investigatore dell’incubo anche in un vagone-carro-di-bestiame, in posizione verticale schiacciato in una folla colorata e rumorosa, soffocato dalle forze oscure, senza poter muovere un muscolo, nel caos generato dal rientro di studenti indemoniati.

Eppure leggevo.
Rapito da quelle novantasei pagine in bianco e nero.
Concentrato sulle gesta dell’antieroe, personaggio insolito nel consueto panorama fumettistico italiano, storie emozionanti capaci di portarti via da quel treno affollato, isolarti e viaggiare con la fantasia.
E così, per anni.
Perché con gli albi di Dylan Dog sono cresciuto, dalle adolescenziali scuole superiori fino all’Università.


L'alba dei morti viventi, il mitico numero uno di Dylan Dog

L’alba dei morti viventi: il mitico numero 1

Potrei vendere la mia (parziale) collezione originale di Dylan Dog?
Quanto guadagnerei?
Ignoro le quotazioni dello storico fumetto di casa Bonelli ma, chissà, un centinaio di euro?

Certo, L’Alba del morti viventiil mitico numero uno – fa gola a qualsiasi appassionato del genere e racimolerei una bella sommetta.
E poi?
Una volta incassato il malloppo, darei un calcio al passato e ai mille ricordi legati a quel primo, entusiasmante albo.
E, credo, (s)venderei anche un pezzo della mia giovinezza.


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Dylan Dog, quanto vale un ricordo?

E allora, mi tengo i miei viaggi nei treni affollati.
Il tempo trascorso con quei fumetti tra le mani, mentre lotto nei mezzi pubblici o in una pausa all’Università tra un corso e l’altro.
Custodisco gelosamente il desiderio dell’attesa per il prossimo numero, il sorriso dell’edicolante che mi conserva l’albo, la ricerca degli episodi introvabili.

Dopotutto, i tempo che fu non ha prezzo.
In caso la pensassi diversamente, lancia pure la tua offerta.
Valuterò ogni proposta.
Ma, prima, rispondi a te stesso: quanto sono disposto a pagare per un ricordo?




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