Strisce pedonali napoletane: non passa lo straniero

Strisce pedonali napoletane: non passa lo straniero

5 Febbraio 2020 0 Di mariomonfrecola

Strisce pedonali, l’attesa

Dieci secondi.
Venti.
Quaranta secondi.

Sul marciapiede della nuova piazza Garibaldi – priva ancora della pista ciclabile – siamo in tre: il sottoscritto ed una giovane coppia francese.
Gli stranieri, educati e speranzosi, bloccati sulla soglia delle strisce pedonali, attendono lo stop delle automobili per attraversare la strada.

Ignorano che a Napoli, come in molte altre città d’Italia, anche un diritto elementare come l’attraversamento sulle strisce pedonali, va conquistato.

Strisce pedonali napoletane: non passa lo straniero

Strisce pedonali, impariamo dall’Europa

Osservo la coppia francese.
Il loro atteggiamento è normale: in qualsiasi altra città d’Europa, alla vista di un pedone nei pressi delle strisce pedonali, le auto si bloccano a distanza di sicurezza.
I veicoli attendono il passaggio delle persone, poi ripartono.

I «mostri» siamo noi che, incuranti, sfrecciamo con auto e scooter a tutta velocità senza rispettare una ovvia norma di civiltà.

Il comportamento dei tanti turisti stranieri che affollano Napoli ci serva da denuncia sociale: non dobbiamo assuefarci alla anormalità.
Pretendere lo stop della auto e scooter per attraversare è un nostro sacrosanto diritto, non un piacere dell’automobilista gentile di turno che, mosso da pietà, ci permette di raggiungere la sponda opposta.


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Come una squadra di rugby

Con il piede destro, conquisto il primo pezzo di striscia pedonale.
Le auto più vicine rallentato, le altre continuano a gareggiare, indifferenti alla nostra presenza.

La coppia francese capisce l’antifona e – come in una squadra di rugby pronta alla meta – si posiziona dietro al sottoscritto.
Formiamo una piramide, io la punta, loro la base.

Tocca a me guadagnare campo, d’altronde il mio DNA è l’evoluzione di anni di guerre napoletane, pronto per questa piccola, ennesima battaglia quotidiana.

Guardo a destra, poi a sinistra.
Di nuovo a destra e con un altro piccolo passo conquisto centimetri.
I francesi, fiduciosi, seguono la medesima strategia.

Come in un patto atavico, una volta lanciato il messaggio non scritto, gli automobilisti napoletani si fermano a pochi passi dalle strisce, col rombo del motore ad urlare minaccioso.
Gli occhi oscillano destra/sinistra/destra e, con prudenza, attraversiamo per raggiungere il ciglio opposto.

Missione compiuta.

Con uno sguardo d’intesa, saluto la simpatica coppia di francesi e li ringrazio.
La loro ingenuità mi rammenta la normalità violata delle strisce pedonali napoletane.



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