Licia Colò, quella volta che (al telefono) l’intervistai

Licia Colò, l’indimenticabile telefonata

L’idea, apparentemente impossibile, nasce in modo ingenuo: dal sito ufficiale di Alla falde del Kilimangiaro invio una e-mail con la richiesta di intervistare Licia Colò.
Dopo pochi giorni – con mio massimo stupore – risponde l’agente della simpatica conduttrice televisiva per capire quali argomenti desidero discutere.

Era il novembre del 2008, impegnato a condividere libri, musica e oggetti su “mettincircolo.it”.
Sognavo di far circolare risorse nel quartiere, in ufficio, in città con un sito web che mettesse in contatto le persone.
Ma, evidentemente, l’idea era troppo avanti per quei tempi dove i termini «social», «book sharing» e «condividi» erano ancora ignoti ai molti.

Così, in quella indimenticabile mattina di novembre, in un improvvisato ufficio-stampa in auto, fermi in un parcheggio, insieme a due amici – Lella (la cameraman) e Sergio (il tecnico) – come concordato, telefono a Licia Colò.

Con la voce rotta dall’emozione

Lei è in viaggio, sull’autostrada Napoli Roma.
Noi, in auto pronti alla diretta con videocamera e telefonini (nel 2008, non esistevano ancora gli evoluti smartphone di oggi).
L’intervista parte lenta, con la voce titubante del sottoscritto tra timidezza e voglia di parlare.
La telefonata si interrompe varie volte ma, ad ogni successiva chiamata, Licia Colò con disponibilità e gentilezza estrema, riprende il filo del discorso.

Di quell’esperienza, con la voce rotta dall’emozione, resta l’indelebile ricordo di aver discusso con una donna autorevole di temi a me cari: ambiente, cultura, musica, cinema, web, viaggi e confronto tra popoli, le armi migliori per sconfiggere i «mostri» di ogni razza, colore, provenienza.

L’intervista a Licia Colò (sul mio podcast)

Pubblico l’intervista (novembre 2008) sul mio nuovo canale podcast mariomonfrecola, la cultura contro i mnostri.
Concordo: nel 2008 avevo qualche filo d’argento in meno tra i capelli ma, vi assicuro, gli ideali erano i medesimi di oggi.
E allora, passo la linea a Licia Colò: buon ascolto 🙂

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