Anna Pernice si racconta: dieci domande su moda, viaggi e giornalismo

Anna Pernice si racconta: dieci domande su moda, viaggi e giornalismo

19 Gennaio 2017 0 Di mariomonfrecola

Anna Pernice, travel fashion blogger

Tra le piacevoli novità dello SMAU Napoli 2016, annovero la fashion travel blogger Anna Pernice.

Seguo l’interessante workshop sullo storytelling, «l’arte del narrare» con attenzione.
Restano mille domande da porre.

Un paio di giri per gli stand dello SMAU, prendo coraggio e le chiedo un’intervista.
Gentile, accetta.

Anna Pernice, fashion travel blogger ed autrice del libro “Manuale per aspiranti blogger”

L’intervista: chi è Anna Pernice

D: Anna, dopo la laurea in Scienze della Comunicazione, intraprendi una strada diversa. Segui la passione (comunicazione, moda, viaggi) invece di cercare un lavoro «standard». Quali riflessioni ti spingono a divenire una «fashionista in giro per il mondo» come cita il tuo sito ufficiale travelfashiontips.com?
R: In realtà, dopo la laurea presa con il massimo dei voti a soli 25 anni, ho iniziato subito a lavorare nella direzione marketing e comunicazione di alcune aziende del fashion retail internazionali, per le quali gestivo i social network, il sito web, organizzavo eventi tra cui fiere e sfilate internazionali e curavo il blog aziendale.
Da lì è nata l’idea di creare un mio blog personale nel quale raccontare le mie passioni (i viaggi e la moda). Un pò alla volta il blog è cresciuto sempre più e mi ha richiesto sempre più tempo diventando il mio lavoro primario.
Mi sono licenziata da un contratto a tempo indeterminato, ma non ho abbandonato il lavoro nella comunicazione.
Infatti continuo a gestire la comunicazione da consulente esterna per alcune aziende moda.

D: Allo SMAU, il tuo workshop ha suscitato molto interesse, la sala era piena con il sottoscritto in prima fila.
Ti osservavo ed ascoltavo i concetti esposti per carpire i segreti di una professionista della comunicazione moderna: quali emozioni suscita un dibattito davanti ad una platea attenta ad ogni tua parola e gesto?
R: E’ stata un’esperienza davvero molto emozionante. vedere la sala piena di persone giunte fin lì solo per me, prendere appunti, registrare le mie parole, farmi domande interessate è stata un’emozione indescrivibile.
Non ti nego che ero un po’ tesa.
Prima di allora non avevo mai parlato davanti ad una platea così vasta, ma fatto solo lezioni a classi di massimo 30 partecipanti, ma è stata un’esperienza davvero gratificante.

Anna Pernice, travel e fashion blogger allo SMAU Napoli 2016

La scuola e la vita

D: Sei una giovane giornalista: quali i cardini per una corretta informazione?
R: Non limitarsi a prendere le informazioni solo dai comunicati stampa, ma vivere le esperienze sul campo sperimentando in prima persona le storie e gli avvenimenti, facendo interviste e vivendo il momento che si vuole andare a raccontare, che si tratti di una sfilata di moda, di una destinazione turistica o di un fatto di cronaca.

D: agli intervistati chiedo sempre il loro rapporto con la scuola.
Che tipo era il tuo professore di italiano? Ha contribuito a modellare la giornalista di oggi oppure la formazione scolastica pensi sia solo nozionistica e non produce vera cultura?
R: A scuola sono sempre stata una persona molto studiosa, la cosiddetta “secchiona” in prima fila. La vera formazione penso avvenga alle scuole elementari, è lì che ho imparato la grammatica e l’italiano e la mia maestra era davvero una persona squisita.
La scuola crea solo la formazione iniziale, è poi la vita a creare tutto il resto.

I viaggi

D: Anna, viaggiare è il lavoro più bello del mondo.
L’entusiasmo di partire, la scoperta di nuovi mondi, il confronto con culture diverse: il viaggio, l’arma contro l’ignoranza.
Riesci a trovare una corretta definizione di «casa» ed una giustificazione a chi urla «difendiamo i nostri confini»?
R: La mia casa è il mondo. Viaggio sin da quando era bambina.
Una passione trasmessami da mio padre e mio nonno che navigavano.
Scoprire posti e culture diverse è un’esperienza bellissima che ti apre la mente e ti aiuta a crescere intellettualmente e culturalmente.

D: Anna, non ti chiederò il luogo più affascinante visitato.
Indicaci, invece, le tre caratteristiche alle quali non rinunci per scegliere la futura meta.
R: A me piacciono viaggi culturali, sport avventurosi e mete romantiche quindi questi sono gli ingredienti che mi fanno selezionare una meta piuttosto che un’altra, anche se il mio obiettivo è girare tutto il mondo.

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La moda

D: In Statistica, «la moda è l’elemento che si ripete con maggior frequenza».
Come si può seguire la moda ed essere originale?
R: Avendo un proprio stile ed attingendo dalla moda solo ciò che realmente ci piace.

D: L’uomo ha la mania di misurare tutto, dallo spazio al tempo.
Non trovi ridicolo misurare la bellezza?
Ci suggerisci, invece, tre trucchi per risultare eleganti?
(nel vestire e/o nei comportamenti, scegli tu)
R: La bellezza è soggettiva. L’eleganza è qualcosa di innato.
In linea di massima, essere sobri è la forma più alta di eleganza.

D: Ho sempre detestato la domanda «vuoi più bene a mamma o papà?» quindi eviterò di chiederti se ami di più viaggiare, seguire una sfilata di moda o scrivere.
Quali interessi oltre il lavoro?
(magari «vuoi più bene alla zia»)
R: Come si evince dal mio blog travelfashiontips.com i miei interessi sono molteplici.
Mi piace il cinema, il teatro, andare ad un concerto, uscire con gli amici… 😉

Anna Pernice, fashion travel blogger ed autrice del libro “Manuale per aspiranti blogger”

Manuali per aspiranti blogger, il libro di Anna Pernice

D: Manuale per aspiranti blogger edito dalla Dario Flaccovio Editore è la tua prima opera.
A chi è rivolto e quali argomenti tratta?
R: Manuale per aspiranti blogger è un libro pensato per tutti coloro che vogliono avvicinarsi al mondo del blogging e dello storytelling o che vogliano trasformare il proprio blog da un semplice hobby ad uno strumento di lavoro a tutti gli effetti, stipulando contratti con enti, agenzie o concessionarie di pubblicità.
Un libro nel quale non spiego solo come aprire e scrivere un blog, ma anche come gestire tutto ciò che c’è intorno: la community da creare, i rapporti da intrattenere, i social network da gestire e come creare un media kit professionale per proporsi ad aziende ed agenzie per collaborazioni.

D: La stesura del libro, ti ha prosciugato ogni energia oppure volavi sull’onda dell’entusiasmo? Quali i momenti di difficoltà?
Mai affrontata la «crisi della pagina bianca»?
R: La stesura del libro mi ha portato via molto tempo, ma in contemporanea avevo il mio lavoro da gestire ed i viaggi da fare.
Spesso ho scritto di notte, tante volte in treno.
No, mai sofferta la sindrome da pagina bianca.
Avevo già in mente come volevo che fosse, spesso quello che mancava era proprio il tempo.

D: Anna, ultimo libro letto?
R: Calendar Girl di Audrey Carlan

D: Per un divertente gioco del destino, sei capitata sul «blog dei mostri».
Quali i peggiori «mostri» affrontati?
R: Per un curioso gioco del destino, sono capitata sul blog dei mostri proprio ora che ho conosciuto una persona che mi sta facendo appassionare alla storia del mostro di Firenze 😀

D: Anna, l’intervista termina con una riflessione libera.
A te il messaggio da lanciare nell’oceano sconfinato della Rete.
R: Credete sempre nei vostri sogni, perchè con costanza e determinazione, anche il sogno più difficile può realizzarsi.

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