Napoli, alla Sanità a voce de’ criature (che volevano il mio ombrello) [FOTO]

Napoli, alla Sanità a voce de’ criature (che volevano il mio ombrello) [FOTO]

12 Novembre 2019 0 Di mariomonfrecola

Sanità, la richiesta del bulletto

Napule è mille culure
Napule è mille paure
Napule è a voce de’ criature
che saglie chianu chianu
e tu sai ca nun si sulo.

«Mo vac co o signore», li ragazzino informa gli altri del gruppo.
Siamo all’uscita della magnifica basilica di Santa Maria della Sanità, da qualche minuto è terminato il suggestivo tour alle Catacombe di San Gennaro e San Gaudioso organizzato da BeTime, l’Università del tempo libero.

Un gruppetto di quattro bambini (avranno otto, nove anni) corre tra le arcate della chiesa, si inseguono sotto le tele di Luca Giordano.
Ragazzini della Sanità che utilizzano gli ampi spazi della basilica per proteggersi dalla pioggia insistente di questo sabato pomeriggio di inizio novembre.

Ignari dei tesori artistici presenti, incuranti della celebrazione in atto, giocano come tutti i bambini della loro età.
Ma, a differenza di molti bambini della loro età, queste quattro creature sono smaliziate, abituate alle crude regole del quartiere.


Le parole di Napule è illuminano le strade della Sanità

Sanità, le parole di Pino Daniele

Sull’uscio della basilica, mentre la pioggia cade copiosa, giunge l’inattesa richiesta: il giovanotto si candida per un passaggio sotto il mio ombrello.
Chiede di percorrere un tratto con un perfetto sconosciuto.


Guardo incuriosito il piccolino: un ometto sicuro di sé, con lo sguardo da vero duro, abituato a tutelare i propri interessi a discapito degli altri.

Almeno è questa l’idea che, in prima battuta, intende fornire.


Il ragazzino sfrontato potrebbe essere la creatura celebrata in Napule è.
Non a casa, le parole del capolavoro di Pino Daniele del 1977, illuminano l’ingresso (da via Foria) della Sanità.

Esempio di decoro urbano, bellezza contro le storture del mondo, una iniziativa per trasformare una strada qualsiasi in un luogo da fotografare.
Un piccola miglioria in un quartiere dalle mille contraddizioni.

Chissà se il ragazzino, la sera, alza lo sguardo al cielo per leggere quei versi di denuncia e speranza …


Le parole di Pino Daniele illuminano la Sanità

Un finale inatteso

«Me lo date l’ombrello?» il bulletto, di fronte alla mia titubanza, alza la richiesta.
«A dire il vero, l’ombrello mi serve» rispondo divertito.

E così, dall’uscio della basilica, nonostante la pioggia continui a cadere, il ragazzino spazientito corre via per scomparire in un vicolo della Sanità.

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