«Nostalgia» di Ermanno Rea: il Grande Ritorno è solo un sogno?

«Nostalgia» di Ermanno Rea: il Grande Ritorno è solo un sogno?

9 Febbraio 2023 0 Di mariomonfrecola

«Nostalgia»: ritornare o fuggire, il grande dilemma

Tornare da adulto, dopo quarantacinque anni, nel luogo dove sei nato e cresciuto ma, dal quale, sei stato costretto a fuggire da giovane.
Nostalgia, di Ermanno Rea appartiene di diritto alla categoria dei romanzi sul “Grande Ritorno”.
Con un quesito che tormenta ogni emigrante: rientrare nella propria citta, dopo un’intera esistenza trascorsa lontani da casa, resta un sogno realizzabile oppure è solo utopia?

Il Rione Sanità di Napoli, l’altro protagonista del romanzo

Il dubbio, in questa emozionante storia (narrata da un osservatore esterno), lacera un uomo scappato dal Rione Sanità di Napoli, l’altro protagonista dell’opera di Ermanno Rea.
Il Rione Sanità, luogo di mille pericolose tentazioni, con il timore di incontrare amicizie sbagliate e cadere nel pozzo nero della criminalità.
Dunque, una fuga necessaria per sottrarsi ad un destino segnato.
Ma, anche, la voglia di tornare per sostenere la potente energia positiva che negli ultimi anni, grazie all’azione di un parroco, stravolge le coscienze e abbatte tabù.

E allora, il desiderio di partecipare alla rinascita culturale del proprio quartiere, la voglia di schierarsi al fianco di chi cambia i destini dei giovani, di chi crea legalità, lotta e raggiunge risultati inimmaginabili fino a qualche tempo fa, basterà per chiudere i conti con un difficile passato mai del tutto cancellato?

 

Nostalgia, di Ermanno Rea: la mia recensione

Una storia ambientata al Rione Sanità tra realtà e immaginazione

Nostalgia, storia di pura fantasia, è un racconto ancorato alla realtà.
Infatti, nell’opera sono presenti molte descrizioni e notizie sul Rione Sanità, un quartiere ricco di storia, con un potenziale turistico che, negli ultimi anni, è esploso.

C’è, inoltre, la figura del prete rivoluzionario ispirata a Don Antonio Loffredo, il parroco visionario capace di stravolgere l’intera zona, trasformarlo, regalare un futuro a chi era costretto ad emigrare.
La sua parrocchia, un baluardo di legalità e riferimento per i cittadini, credenti e atei.

E, ovviamente, nel romanzo è presente anche l’anima nera di Napoli.
Quella camorra che, proprio al Rione Sanità mieta vittime, corrompe, infesta le coscienze, ammazza.

Una trama intrecciata tra la vicenda (immaginaria) di Felice Lasco e la cronaca (nel bene e nel male) di una parte di Napoli da conoscere, vivere, frequentare, visitare.

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Un romanzo del 2016 (e film di Mario Martone del 2022)

Nostalgia soddisfa appieno le mie aspettative.
Un romanzo scorrevole, intenso, capace di suscitare emozioni contrastanti: gioia, rabbia, coraggio e paura.
Ecco: il romanzo di Ermanno Rea racchiude tra le sue pagine i paradossi di Napoli, quell’eterna oscillazione tra cadute nell’inferno più buio e balzi in avanti verso un possibile futuro.

Dopo la lettura, mi sono concesso una pausa di un paio di giorni prima di iniziare un nuovo romanzo.
Necessitavo di digerire la storia, l’intensità delle emozioni suscitate.
Succede quando un libro è ben scritto, colpisce, ti rimane dentro.

Questo totale appagamento mi impedisce (nell’immediato) di vedere il film di Mario Martone tratto dall’opera di Ermanno Rea.

Attenderò.
Felice Lasco (Pierfrancesco Favino) è un personaggio che merita di essere ascoltato.

 

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