Da bimbi a adulti, la differenza è: scegliere

Mano nella mano, da piccolo seguivo mio padre.
I genitori, la nostra guida.

Toccava a loro decidere per noi – almeno fino all’età della formazione.

Oggi, da adulto, posso decidere.

Decidere significa scegliere.
Scegliere è il mio potere, il nostro potere.

Perché la società dipende dalla mia scelta, dalla tua scelta, dalla scelta di ogni singolo adulto.

In bici al lavoro, scegliere per migliorare la collettività

Decidere per contrastare l’egoismo

Decido di recarmi in ufficio in bici anziché in auto.
E’ una scelta convinta perché credo nella mobilità alternativa, credo nell’esempio diretto, credo che anche il più grande tra gli oceani sia composto da milioni di singole gocce.
Andare in bici implica un tubo si scappamento spento in più, un pendolare in meno tra metropolitane affollate ed autobus intasati.
Ed un ciclista metropolitano felice in giro per Napoli.

Ogni scelta comporta una conseguenza per se stesso e per la collettività.
Risulta spontaneo decidere per una convenienza personale, quasi sempre dettata dall’egoismo che contraddistingue l’essere umano.

Resto colpito, invece, da chi sceglie per andare incontro al prossimo.

Sono l’eccezione, però esistono.

Persone disponibili, generose, solidali, capaci di indossare i vestiti dell’altro per comprenderne le difficoltà – grandi o piccole che siano.
Ascoltare, aiutare.

Un collega che ti presta un libro, un amico ben disposto ad ascoltare un tuo sfogo, un conoscente capace di stupirti con una telefonata, uno sconosciuto che ti soccorre mentre l’auto è ferma a bordo strada, un politico che fa la scelta giusta.

Tocca a noi, i ragazzi di ieri, in metropolitana cedere il posto ad una donna, in ufficio evidenziare i meriti del collega, trasmettere serenità alla famiglia, aiutare gli amici.
Piccoli gesti di cavalleria e quotidiana generosità per cambiare il nostro mondo.

Perché noi siamo gli adulti di oggi e possiamo scegliere.


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