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Category: Tecnologie (Page 1 of 6)

Cronaca di un pericoloso avvistamento

Smartphone, sempre e ovunque

Con il viso nello smartphone, in slalom tra passanti e auto.
Incurante della propria (e altrui) sicurezza.
L’osservo stupefatto: rischia, ad ogni istante, di sbattere contro un palo o causare un grave incidente.

Ma lui, il «mostro» tecnologico, non teme imprevisti: deve assolutamente verificare la notifica, quella maledetta tentazione divenuta una spietata dipendenza.

Con lo sguardo fisso sullo schermo, procede con un pericoloso zig-zag.
Schiva, avanza, legge.

Quando lo smartphone diviene una droga

Lo Smartphone-protesi

Lo smartphone incollato sulla mano destra – una protesi del braccio, oramai prolungamento naturale dell’arto -, il collo inclinato, gli occhi assatanati sul display: la posizione naturale del drogato del cellulare sempre e ovunque.

Quel maledetto bip lo obbliga, in qualsiasi luogo sia, ad abbassare gli occhi sullo schermo: deve assolutamente leggere e rispondere.

La dipendenza trasforma un essere normale in un folle.
Anzi, in un criminale.

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Un attimo di distrazione …

In sella ad uno scooter.
Nel traffico, con la mano sinistra digita la risposta mentre, con la destra, guida in slalom tra auto e scooter.

Il «mostro» tecnologico guida con una sola mano.
Con un occhio guarda avanti, con l’altro lo smartphone.
Un granello di sabbia e vola via dallo scooter.
Un battito d’ali di una farfalla e sbatte contro un auto o investe un pedone.

Resto sbigottito.

Guardare il display dello smartphone mentre guidi uno scooter nel bel mezzo del traffico cittadino.
Stavolta non ho davvero parole per descrivere la follia umana.


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Con quella foto del profilo un po’ così …

La foto del profilo? La firma dell’autore

Aggiorno l’immagine del profilo su tutti i canali social.
Perché chi pubblica dei contenuti – come il sottoscritto – ha un preciso obbligo: mostrare il proprio (vero) volto ai Lettori.

Considero la trasparenza una regola da perseguire.
Presentarsi a chi spende il prezioso tempo per leggere un tuo articolo è una forma di rispetto e, la foto del profilo nel web, risulta parte integrante della firma dell’autore.

Al contrario, l’anonimato – come la mancata citazione delle fonti – danneggia l’autorevolezza del sito.
Dunque, rincorrendo il suddetto principio, mi tengo al passo con i tempi e pubblico il nuovo scatto.

La mia foto del profilo social

La mia nuova foto social è online

La nuova foto per l’identità digitale mi ritrae con un’aria da intellettuale.
Mi piace.
Lo scatto rispetta le cinque regole enunciate dal sottoscritto:

  • è recente
  • riguarda me stesso (evitato parenti cagnolino, Messi, Angelina Jolie …)
  • mostra una espressione consueta/spontanea
  • è priva di interferenze (senza tizi alle spalle, fastidiose bicchieri, sedie …)
  • con braccia (visibili) in posizione non banale.

Un tocco di originalità è necessario.
Rispetto al recente passato, accolgo il consiglio del fotografo e scelgo un bianco e nero mai banale.

Infatti, in questo nuovo anno, mi affido ad un professionista: il mio amico Luigi Borrone, il fotografo che ferma il tempo.

E’ lui a decidere location e posa.
L’aria da intellettuale, invece, è tutta mia 🙂


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La raggelante classifica dei (tre) «mostri» top del 2018

Classifica 2018: i tre «mostri» top

  1. Come scegliere (e quando cambiare) la foto del profilo
  2. Mondragone, cittadinanza onoraria al grattacielo-ecomostro
  3. facebook, la barzelletta

I suddetti articoli sono i post più letti su faCCebook.eu nel 2018.
E chiariamo subito un punto: non ne sono orgoglioso.

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Primo classificato: la foto del profilo

Quando cambiare e come scegliere l’immagine che ci rappresenta sui social, negli ultimi dodici mesi, distanzia tutti gli altri «mostri» di forma, colore e razze diverse e sale sul gradino più alto del podio.

Come scegliere (e quando cambiare) la foto del profilo dunque, trionfa e – leggendo meglio i numeri – doppia articoli ben più interessanti e profondi.
Questo aspetto proprio non mi piace.

A conferma che sul web la leggerezza premia, facebook, la barzelletta – post breve e divertente – occupa la terza posizione. 
Risultato, per il sottoscritto, raccapricciante.

Mario Monfrecola, ieri ed oggi: primo nella classifica dei post più letti nel 2018

Per fortuna c’è l’ecomostro di Mondragone

La consolazione giunge da un tema a me caro: la difesa dell’ambiente.

L’ironico articolo Mondragone, cittadinanza onoraria al grattacielo-ecomostro risulta il secondo più letto nel 2018, non distante dal vertice.

Contrastare il degrado (morale e non) puntando sulla bellezza ed il rispetto del territorio, è un concetto che ripresenterò nel nuovo anno.

Il grattacielo abbandonato di Mondragone, secondo in classifica tra i post più letti nel 2018

2019, si parte!

Del futuro non vi è certezza, non vi è dubbio.
Eppure una certezza esiste: anche il 2019 sarà un anno di «mostri».

Ma, attenzione: non necessariamente i «mostri» rappresentano esseri o eventi negativi.
Come la suddetta classifica dimostra, i temi affrontati sono di diversa natura, razza e colore.

Dunque, nel 2019 su faCCebook.eu troverete sempre storie di «mostri».
I «mostri» sono ovunque.
Perché sono dentro di noi.


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SMAU Napoli 2018 l’ultimatum di un VIP [FOTO]

Più spazio allo SMAU Napoli!

Il padiglione 6 della Mostra d’Oltremare è uno spazio sufficiente per ospitare lo SMAU?
Trenta minuti bastano per affrontare un argomento?

Due quesiti banali che – per il sottoscritto – bene rappresentano la dimensione ridotta dell’importante manifestazione tecnologica napoletana.

Completo il primo tour degli stand in una manciata di minuti.
Ripeto il giro.
Stavolta mi soffermo a parlare con i ragazzi di Informa Press, un esempio di giornalismo locale ben riuscito.
In loro rivedo il vero spirito dello SMAU: realtà sconosciute che, in un palcoscenico autorevole, emergono per acquisire visibilità.

SMAU Napoli 2018 tra luci ed ombre

SMAU Napoli, le luci: i workshop

Mezz’ora con Alfonso Cannavacciuolo per discutere – con ironia e professionalità – le tecniche per ottimizzare la scrittura nel web (con una strizzatina d’occhio all’importanza del SEO).

A fine workshop, trovo conferma delle teorie apprese ed applicate in questo spazio, la mia piccola (ed accogliente – spero!) casa digitale.

Vorrei dibattere, interrogare, interagire.
Non possiamo, tempo scaduto.
L’autore fugge via.

Alfonso Cannavacciuolo allo SMAU Napoli 2018

Alfonso Cannavacciuolo allo SMAU Napoli 2018

SMAU Napoli, le ombre: i workshop

I workshop, croce e delizia dello SMAU.

Come insegna l’esperto SEO, meglio utilizzare l’elenco puntato per descrivere una serie di vantaggi/svantaggi e migliorare la leggibilità dell’articolo.

Workshop, la delizia

  • Conosci l’autore
  • ascolti un professionista su un tema specifico
  • poni domande

Workshop, le croci

  • non puoi approfondire l’argomento
  • l’esperto è prigioniero dei trenta minuti disponibili.

Proprio l’ultimo punto diviene il vero limite di questi incontri: il tempo è tiranno e, alla fine del dibattito, i punti sussurrati e non approfonditi sono davvero troppi.

SMAU Napoli 2018 tra luci ed ombre

«Non vendiamo trapani ma buchi nei muri»

Nonostante il coriaceo Alessandro Mazzu ce la metta tutta, resto della mia idea: lo SMAU Napoli merita più attenzione.

Più attenzione nell’affrontare argomenti non ripetitivi.
Più coraggio per scovare la vera innovazione.
Più spazio per gli espositori originali e stand non canonici sui quali scommettere.
Più visibilità a realtà emergenti.

Che senso ha trasformare la manifestazione in un enorme spot per i soliti noti?

Anche quest’anno, vado via deluso.
Se lo spirito dello SMAU resta prigioniero del tempo e dello spazio, non garantisco la presenza del sottoscritto per l’edizione 2019.

Alessandro Mazzu allo SMAU Napoli 2018


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Io, un controllore VIP allo SMAU 2018 [13-14 dicembre]

SMAU, l’invito VIP della Regione Campania

Abbandono l’edizione 2017 con l’amara in bocca: una manifestazione troppo canonica, nessuna versa scommessa tecnologica.
L’organizzazione preferisce giocare sul sicuro: spazio ai soliti noti, i giganti del mercato tecnologico, briciole alle piccole start up emergenti.

Da una manifestazione davvero innovativa, attendo scelte ardite.
Puntare sul coraggio invece del solito minestrone, aprire spazi agli sconosciuti anziché ai soliti noti, puntare su idee rivoluzionarie piuttosto che su spot inflazionati.

Il giorno dopo, pubblico un duro post (con denuncia video) per spronare lo SMAU a tornare quello di un tempo: via lo smoking delle serate istituzionali e gli slogan precotti, ridateci lo spirito da pioniere e riaprite il laboratorio di idee!

Dunque, accetto con soddisfazione l’invito VIP della Regione Campania allo SMAU Napoli 2018 del prossimo 13 e 14 dicembre.

Lo considero una investitura ufficiale, una chiamata alle armi che non posso proprio rifiutare.

Allo SMAU 2018, con l'invito VIP

SMAU 2018, il compito del sottoscritto

Chiedere il controllo degli organi di stampa è un segnale di forte onestà intellettuale.

Considerare le (eventuali) critiche come aspetti da migliorare, pretendere la presenza degli addetti ai lavori – anche di chi immagina il ruolo della tecnologia in modo diverso dal tuo – è indice di trasparenza.

Dunque, registro con sommo piacere la posizione della Regione Campania nei confronti degli oppositori allo SMAU di oggi: confermare il sottoscritto – nonostante la delusione pubblica dello scorso anno – tra i VIP della manifestazione dimostra che la voce di ognuno di noi ha un forte valore.

Ed è ascoltata.

Il prossimo 13-14 dicembre sarò al padiglione 5-6 della Mostra d’Oltremare di Napoli.
Per documentare.

Soddisfatto se il proposito dello scorso anno sarà raggiunto.
Pronto a nuove critiche in caso contrario.

Sogno, nella prossima edizione, di capovolgere gli schemi: novanta secondi alla Regione Campania e alla TIM, il resto dedicato alle piccole start up con idee rivoluzionarie.


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Nextdoor, Il social network del tuo quartiere: come funziona (e perchè usarlo)

Nextdoor, io ci sono

Resto stupito.
La discussione sull’extracomunitario spazzino suscita un dibattito con opinioni contrastanti.

Nel mio quartiere alcuni approvano, altri bocciano.
La pulizia della strada da parte di ragazzi di colore, divide gli animi.
Anche su Nextdoor.

Nextdoor, Il social network di quartiere: come funziona (e perchè usarlo)

Nextdoor, perchè registrarsi

Dopo un paio di settimane, la bacheca presenta perlopiù post di negozi e palestre.

Eppure, Nextdoor nasce con uno scopo più alto della semplice (ed ovvia) pubblicità: mettere in contatto i cittadini dello stesso quartiere per affrontare e risolvere problematiche concrete.

E’ interessante notare che – a differenza di facebook – Nextdoor collega le persone non attraverso la famosa richiesta di amicizia bensì tramite la posizione.

Questa importante peculiarità rende diverso il social network: il legame tra me e gli altri utenti registrati non è la conoscenza diretta.
Però ho la certezza di interagire solo con coloro che abitano nelle strade limitrofe.

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Passeremo dalla tastiera alla realtà?

Al momento della registrazione, viene richiesto l’indirizzo.
In molti consigliano di non inserire il numero civico: concordo.
Va bene fidarsi e partecipare però un minimo di tutela non guasta.

Altra difficoltà è passare dalla frenetica attività da tastiera all’operatività reale.
Che, poi, è il fine ultimo di questa nuova arma web.

Chi riuscirà nell’impresa, troverà Nextdoor un importante strumento per migliorare il proprio quartiere.
Chi, al contrario, resterà dietro al monitor a sparare critiche e demolire le buone intenzioni altrui, presto abbandonerà il social network di quartiere.

A noi la scelta.


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Perché ho cambiato la foto del profilo (e perché dovresti cambiarla anche tu)

Il segreto della mia nuova foto del profilo

La nuova foto del profilo?
Sono in redazione, pronto a correre (in bici) per una nuova inchiesta on the road

Svelo il segreto celato dietro la nuova foto ufficiale presente su tutti i miei canali social.

Studioso e uomo d’azione, i due aspetti che – da sempre – caratterizzano la lotta contro i «mostri» di ogni natura, colore, razza.
Il computer sempre connesso, lo smartphone carico per ricevere le soffiate del prossimo scoop, l’impermeabile per ogni stagione, la e-bike parcheggiata per gli eco-spostamenti cittadini.

Lo scatto di Luigi Borrone, il fotografo che ferma il tempo, ha il merito di sintetizzare, in una immagine, i concetti principali nel quale crede il sottoscritto.

La mia nuova foto del profilo

Nuova foto, facebook brucia lo scoop

Le 5 regole pratiche per scegliere l’immagine del profilo sono sempre valide.
Dunque – visto che le ho enunciate – le rispetto.

Commetto un solo, imperdonabile errore: facebook mi ruba lo scoop.

Desideravo un annuncio nello stile Ferrari quando in diretta web, togliendo il velo. per la prima volta si scopre nell’intero globo la nuova monoposto.

Invece, appena modifico l’immagine del profilo facebook, l’impertinente social network – nonostante dalla mia bacheca cancelli subito il messaggio dell’annuncio del cambio foto – pubblicizza l’evento a tutti i miei “amici”.

I successivi “Mi piace” (pochi, per fortuna) bruciano lo scoop.

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Ora tocca a te

L’inverno è alle spalle, di acqua sotto i ponti ne è passata e tu non sei più la stessa persona di un anno fa.
Fuori il sole è alto, la temperatura raggiunge i trenta gradi ma, nella foto del profilo Whatsapp, indossi ancora un pesante ed anacronistico cappotto.

E’ giunta l’ora del cambio di stagione, anche per la tua immagine social.

Una foto recente porta nuovo entusiasmo.

Aggiornati, poi passa in redazione.
Troverai il sottoscritto al computer, con lo smartphone carico e la e-bike pronta per correre verso un nuovo scoop.

Proprio come nella nuova foto del profilo 🙂


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SMAU2017, i sottotitoli della delusione

SMAU2017, manifestazione senza coraggio

L’hashtag innovazione trionfa in ogni angolo del piccolo padiglione 6 della Mostra d’Oltremare di Napoli.
Perché allo SMAU Napoli le startup dovrebbero essere di casa.
Invece, giro e rigiro, la parte del leone è recitata dai soliti noti: Regione Campania e TIM su tutti.

E’ proprio lo stand della Regione Campania a spegnere l’entusiasmo del sottoscritto.

Se l’uno per cento di ciò che pubblicizza corrispondesse alla realtà, vivrei nella Silicon Valley italiana.
Dagli slogan da campagna elettorale, sembra che siano disponibili milioni di euro per finanziare idee e progetti.
Assegnati con la massima trasparenza.

La realtà, purtroppo, racconta ben altre (tristi) storie.

Allo SMAU2017 con Salvatore Rullo di Dasir Tech

Novanta secondi con Dasir Tech

Novanta secondi per presentare la propria start up.
Dopo aver seguito i workshop sui Big Data, ascolto con interesse le parole di Salvatore Rullo, ex collega HP ed oggi CEO di Dasir Tech, società campana ideatrice di Speffy.com, il motore di ricerca dello sport.

«Ecco una vera start up, partita da zero, capace di trasformare una passione in lavoro» rifletto mentre Salvatore condensa, nel minuto e mezzo a lui assegnato, la missione della sua azienda.

Preciso come un treno svizzero, giunge al novantesimo secondo con disinvoltura per concludere orgoglioso «Speffy.com, vincitrice dell’XI Edizione del Premio Best Practices per l’innovazione presso la stazione marittima di Salerno».

L’esperienza di Dasir è una storia che desidero trovare allo SMAU.
Il workshop stantio, lo stand istituzionale trito e ritrito, no.

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Coraggio SMAU!

Da una manifestazione davvero innovativa, attendo scelte ardite.
Puntare sul coraggio invece del solito minestrone, aprire spazi agli sconosciuti anziché ai soliti noti, puntare su idee rivoluzionarie piuttosto che su spot inflazionati.

Sogno, nella prossima edizione, di capovolgere gli schemi: novanta secondi alla Regione Campania e alla TIM, il resto dedicato alle piccole start up con idee rivoluzionarie.

SMAU2017, il video

Dopo la dovuta premessa, può partire il video.
Il post funge da sottotitoli per il pessimo audio – me ne scuso.

La colonna sonora, Ritorno al futuro, invece, è di buon auspicio.


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Allo SMAU 2017 (da vero VIP)

SMAU 2017, l’invito VIP della Regione Campania

Prima che scoppi il caso mediatico, il sottoscritto confessa: non sono un VIP.

Nonostante l’appello lanciato lo scorso anno in un accorato post, la Regione Campania continua a spedirmi l’invito cartaceo per presenziare l’importante manifestazione tecnologica.

E continua ad assegnare allo scrivente il titolo (immeritato) di VIP.

Io, VIP allo SMAU 2017 di Napoli

SMAU 2017, il 14-15 dicembre io ci sarò

Dal sito ufficiale, effettuo il login ed il messaggio di benvenuto parla chiaro:

Sei autorizzato ad entrare gratuitamente all’evento.

E’ il trattamento riservato ai VIP?
Ma anche noi, Very Important Person, per l’elenco dei workshop dobbiamo attendere il 5 dicembre.

Al momento, dunque, non posso selezionare gli appuntamenti ai quali parteciperò ma rassicuro la Regione Campania: il 14 ed il 15 garantisco la mia presenza allo SMAU Napoli.

Sarà l’occasione per salutare gli amici di Dasir Tech – una giovane azienda informatica creatrice, tra l’altro, di Speffy, il motore di ricerca di palestre e centri sportivi – e la la fashion travel blogger Anna Pernice (lo scorso anno, mi rilasciò un’interessante intervista su moda, viaggi e giornalismo).

E per ascoltare le mille storie di innovazione e competitività, il tema di questa edizione.

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Regione Campania: due richieste

Mi arrendo alla stima e fiducia che l’importante ente mostra per la mia persona.
Anche se non ho mai messo piede negli uffici della Regione, non ho mai parlato con alcun funzionario, non ho amici e parenti che operano in via Santa Lucia, eseguo la raccolta differenziata, leggo, vado al lavoro in bici.

Basta per essere un VIP?

A questo punto, da celebrità certificata, assodato il reciproco apprezzamento, avanzo due richieste al Presidente della Regione:

  1. per i prossimi dieci anni, inviatemi l’invito VIP per lo SMAU
  2. assumetemi

Da via Santa Lucia, vi aiuterò a smascherare i falsi VIP.


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Da Google a Telegram, una collezione di «mostri», regalo di un amico

Il regalo viaggia su Telegram

Il mio amico Pasquale – l’ideatore della sempre attiva e fantasiosa community GooglePlus Napoli Image Naples, mi sorprende via Telegram.

Il buontempone compone una collezione di (miei) post in una unica pagina – chiara, ben leggibile, affettuosa: Sulle tracce in community dell’amico Mario.

Clicco e la sorpresa si materializza sullo schermo dello smartphone: dagli articoli impegnati ad argomenti spensierati passando per la lettera a Il Mattino sulla giungla di viale Kennedy e la successiva ed indimenticabile vittoria dei 715 mila Mi Piace.

Fiumi di inchiostro, milioni di parole, passione infinita condivisa con lo stesso spirito da Pasquale, i moderatori e gli amici di Napoli Image Naples.

Sulle tracce in community dell'amico Mario, il regalo viaggia su Telegram

Dove c’è passione …

Rileggo il post Telegram di Pasquale. con attenzioni – anche più volte.
Rivedo i temi nei quali credo, le denunce convinte, le mille considerazioni condivise o cadute nell’indifferenza generale.

Leggo come se fosse un libro, un insieme di articoli nati dalla passione e dalla convinzione: immaginare una società migliore è il primo passo per cambiarla.
Come?
Con le nostre azioni quotidiane, con l’esempio, agendo in prima persona.

Ringrazio pubblicamente Pasquale.

Per il tempo speso a comporre il regalo Telegram.
Per la dedizione nel raccontare Napoli attraverso le immagini,
Perché spesso chiede l’opinione del sottoscritto ed è un ascoltatore paziente ed attento.

Ma soprattutto, perché è un mio sincero amico.


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Quale il miglior orario per pubblicare un post? [SONDAGGIO]

Come studiare il miglior orario?

La domanda perseguita l’editore web: a che ora pubblicare il post?

La giusta risposta?
Svelerebbe uno dei mille misteri della Rete.

Il sottoscritto – informatico di professione, matematico per formazione, statistico per passione – da sempre attento ai dati di Google Analytics (leggendarie, le battaglie per contrastare la frequenza di rimbalzo) e studioso degli insight facebook della fanpage ufficiale di faCCebook.eunon ha ancora stabilito la miglior fascia orario per ottenere la massima attenzione dei Lettori.

Quale è il miglior orario per pubblicare un post?

Come Gianni Morandi? Dalle 12.30 alle 14.00

La fanpage di Gianni Morandi è un caso emblematico: in questo istante, «Piace a 2.503.748 persone».
Per un (finto) improvvisato che finge di non conoscere il mondo dei social, con uno stile familiare (costruito ad arte) la pagina del cantante ha superato i due milioni e mezzo di fans!

Complimenti ai veri curatori dello spazio facebook.

Se non ricordo male, il team della fanpage di Morandi consigliava di pubblicare i post tra le 12,30 e le 14.00 (messaggio condiviso per errore da Morandi e poi smentito dallo stesso cantante).

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Il miglior orario secondo faCCebook.eu

Il sottoscritto preferisce due fasce orarie:

  • dalle 12.30 alle 14,00 (come il Morandi)
  • la sera, dalle 19.45 alle 20.30

Nel primo caso, il post – se reputato interessante- guadagna in condivisioni e salta di bacheca in bacheca.
La fascia oraria 12.30 – 14.00, in caso di successo, garantisce lunga vita al post.

Nella fascia serale, invece, la curva a campana post pubblicazione, cresce con un’impennata veloce e raggiunge picchi massimi ma muore altrettanto velocemente per l’avvicinarsi della notte.

In caso di contenuti non interessanti, nessuna stregoneria ci salverà: in questa (triste) evenienza, il comportamento non dipende dall’orario, trionfa l’indifferenza.

A proposito.
Tu, amico Lettore, a quale orario preferisci ricevere l post di faCCebook?

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L’infedeltà conviene? L’esperienza (costosa) del sottoscritto

L’infedeltà premia

L’ultimo tradimento, tre mesi fa.
Oggi – mio malgrado – sono costretto di nuovo a cambiare.

Perché la lealtà, nella società dell’usa e getta, è un sentimento anacronistico.
Anzi, sconveniente.

Tu credi e desideri rimanere fedele, ce la metti tutta per non cadere di nuovo in tentazione, poi ti guardi intorno e scopri che – chi tradisce – viene premiato.

Nessun senso di colpa, al contrario l’azione gratifica e migliora la propria condizione di uomo moderno.

E dunque, come tre mesi fa, oggi tradisco ancora.

L'infedeltà conviene?

24 mesi, la massima aspirazione

La prova del tradimento è nel nostro smartphone.

Il cellulare resta l’oggetto del desiderio ed intorno ad esso ruotano milioni di chiacchiere, giga byte di foto e miliardi di messaggi.

Parliamo, inviamo, riceviamo: sempre connessi con la migliore promozione attiva del momento.

Mille minuti al mese? Quattro giga di traffico dati?
Voglio di più!

Eppure, ai tempi dei nostri genitori, l’idea di cambiare non era mai presa in considerazione.
Il matrimonio indissolubile, zero concorrenza, la voglia di novità un’utopia come il viaggio sulla Luna.

Nell’era del mobile, invece, non esiste il «per sempre».
Ci si accontenta di ventiquattro mesi ed una tantum, la massima aspirazione possibile per le società di telefonia, le sirene dell’etere.

Il prezzo dell’infedeltà

La voglia di cambiamento ha il suo prezzo.
E così, quando cedo alla tentazione ed attivo la SIM telefonica del nuovo, accattivante operatore, sborso:

  • 8€ la prima ricarica
  • 5€ cambio operatore
  • 5€ la nuova scheda
  • 7€ una tantum

Il tradimento, stavolta, mi costa 25€.
E’ il prezzo da versare per l’insaziabile desiderio di minuti, giga e cianfrusaglie varie.

Soddisfatto, pago e vado via con l’innovativa promozione.

Nessuno offre di più, sono al top tra le attuali offerte sul mercato.
Per ora, almeno.

Il mistero del credito residuo

Dopo la fase iniziale del dolce innamoramento, iniziano i primi inconvenienti: il credito residuo, nel passaggio dal precedente gestore al nuovo, viene decurtato.

Dal mini gruzzoletto, sono spariti 2€.
La piccola somma si è dileguata nei meandri della burocrazia?

I dubbi affiorano, come la sensazione di aver trovato un operatore truffaldino simile a quello appena lasciato.

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I servizi (non richiesti) a pagamento

Il nuovo operatore, dopo il corteggiamento, presenta subito il vero volto: il piano tariffario prevede una serie di servizi non richiesti, ovviamente a pagamento.

Lo scoprirò dopo qualche giorno, quando l’addebito avrà colpito.

A questo punto, non resta che chiamare il servizio clienti per chiedere lumi.
Dopo aver disabilitato tutti i servizi a pagamento, sono costretto a cambiare piano tariffario (e mi fumo la prima possibilità di modifica gratuita del profilo).

Alla ricerca della nuova promozione!

Sono trascorsi tre mesi dall’ultimo tradimento.
Appena raggiunta la stabilità, scopro l’amara verità: sono superato dagli eventi.

Il mio stesso operatore propone, ai nuovi clienti, promozioni migliori di quella offerta al sottoscritto.

Deluso, mi guardo indietro: il mio ex – in caso di pentimento – è pronto ad accogliermi con una super-offerta!

Rifletto.
Sono un tipo fedele.
Credo nell’amore.
L’infedeltà insegna.

Entro nel negozio.
Il sorriso gentile di una ragazza mi accoglie.

Sono pronto a cambiare.
Dopotutto, il tradimento costa solo altri 25€ 🙂


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