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Category: Politica (Page 1 of 6)

Via Orsi, se i lavori per la fibra distruggono la strada [FOTO]

Via Orsi e quel cantiere incompiuto

A chi tocca ripristinare l’asfalto di via Orsi?
Perché prima dei lavori per la fibra, la trafficata arteria del Vomero – collega piazza Medaglie d’Oro con l’Arenella – era una strada in condizioni normali.

Poi, un giorno (febbraio), mentre passeggio, noto il cantiere, il restringimento della carreggiata, il traffico in tilt, l’inizio dei lavori, gli operai intenti a scavare, la rottura del manto stradale.

«Attendo la fine» ed annoto un post-it mentale per vedere come terminerà la vicenda.

Ora, a lavori conclusi, mi rimprovero di non aver aver letto le informazioni sul perché si rompeva una strada in buone condizioni, quale società operava e per conto di chi.

Oggi del cantiere non vi è più traccia.
L’opera è terminata.

Restano, però, le tracce evidenti del cantiere: via Orsi presenta una ferita lunga una trentina di metri, proprio nel punto dove gli operai scavavano.

Via Orsi dopo i lavori: da strada in condizioni normali a strada dissestata. Ora a chi tocca ripristinare l'asfalto?
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Via Orsi, a chi tocca ripristinare l’asfalto?

La pioggia completa il disfacimento.
Così, via Orsi passa da condizioni normali a strada da riparare.

Ma il suo destino è diverso dalle strade colabrodo dove si aprono voragini dopo i temporali.

In questo caso, la rottura dell’asfalto è opera di una società privata. 
Dunque, è un loro dovere ripristinare le condizioni per una corretta viabilità.

Perchè nessuno controlla lo stato della strada dopo la fine dei lavori?
A chi tocca intervenire ora?
Il Comune agirà con azioni legali?

Via Orsi dopo i lavori: da strada in condizioni normali a strada dissestata. Ora a chi tocca ripristinare l'asfalto?

Le foto? Inviate al Sindaco

Invio queste fotografie al Sindaco ed al Comune di Napoli.
Attendo ottimista delle risposte.

Nel mentre, aggiungo un nuovo post-it mentale.
Tornerò a via Orsi. e vedrò le strada ripristinata?

Via Orsi dopo i lavori: da strada in condizioni normali a strada dissestata. Ora a chi tocca ripristinare l'asfalto?
Via Orsi dopo i lavori: da strada in condizioni normali a strada dissestata. Ora a chi tocca ripristinare l'asfalto?


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Matera, l’unica provincia italiana senza treno: perchè?

FS: a Matera? In autobus

«Torno in autobus».
Per anni ho lavorato con una collega lucana.
Il venerdì, per raggiungere la famiglia in provincia di Potenza, non aveva alternativa all’autobus.

Perché ancora oggi – nel ventunesimo secolo – raggiungere la Basilicata in treno, è impossibile.

Eppure, ammetto di non essermi mai scandalizzato da quel rassegnato “torno in autobus”.

Suona normale: vivi in Basilicata, non hai diritto ai treni.

Come reagirebbe, invece, un bolognese se, per raggiungere Milano, dovesse spezzare il viaggio in treno e proseguire con un pullman per altre tre ore?
Sarebbe (giustamente) indignato.

E allora, perché la medesima situazione, viene percepita come «regolare» ed accettata in Basilicata?

Da Napoli a Matera: in treno+autobus, 4 ore per 255km!

Fs Napoli-Matera: 255km in 4 ore!

Per curiosità, consulto il sito delle Ferrovie dello Stato Italiano.
Da Napoli, per arrivare a Matera, la soluzione proposta è:

  • partenza in treno alle ore 15.15
  • giungo alla stazione di Salerno alle 15.52 (dopo 37 minuti)
  • parto da Salerno alle 16.12 con l’autobus Freccialink LK017
  • arrivo alla stazione di Matera alle 19.07 dopo 2 ore e 55 minuti
  • costo del viaggio: 37€

Dunque, secondo le Ferrovie dello Stato, nel 2017, per percorrere 255 km impiego quasi 4 ore con il cambio treno-autobus!

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Matera, capitale della cultura 2019
(senza treno)

Nel 2019 Matera sarà la capitale della cultura.
Dal sito ufficiale:

“La giuria è stata colpita dall’entusiasmo e dalla innovatività caratterizzanti l’approccio artistico. Ci sono diversi progetti dotati del potenziale per attrarre un varia e più ampia audience europea, compresa la grande mostra Rinascimento del Mezzogiorno”.

Bene.
Tutti si pongono la medesima domanda: le masse di turisti provenienti da mezz’Europa, come giungeranno e quanto tempo impiegheranno per visitare questo angolo abbandonato d’Italia?

Due clic in Rete e scopri mille verità:

Così, dopo aver costruito la stazione, a Matera non sono arrivate né le rotaie né i cavi elettrici. Una spesa di oltre 500 miliardi di vecchie lire per 25 chilometri di rete ferroviaria inesistente.
(fonte: Tutti i treni (non) portano a Matera)

Seguono molteplice inchieste dallo stesso tenore: «investimento non conveniente», «assenza di mercato», «isolamento della città».

La Storia ci ricorda: Cristo si fermò ad Eboli.
Il presente, invece, l’amara verità: Matera, nel ventunesimo secolo, continua ad essere l’unica provincia italiana non raggiunta da nessun treno.

Tutt’oggi, non ho ancora capito il motivo e perché non si pone rimedio a questa vergognosa questione nazionale.
Perseverare, oltre ad essere diabolico, è inaccettabile.


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#SaveBikeSharingNapoli: se il MIUR mi ruba la bicicletta

Burocrazia del MIUR: il «mostro»

L’ultima «pedalata condivisa» risale allo scorso ottobre (2015).
Da allora, le bici arrugginiscono in chissà quale deposito mentre sale l’indignazione tra i cittadini: perché il progetto Bike Sharing di Napoli è fermo?

Il post Ridateci le bici! #SaveBikeSharingNapoli svela il mistero.
Il «mostro» ha un volto: la burocrazia, termine astratto per indicare l’inefficienza della farraginosa macchina pubblica capace di complicare (e fermare) un’idea tanto geniale quanto semplice.

In 15.000 per tre giri intorno alla Terra

Muoversi in città con il bike sharing presenta mille, innegabili vantaggi ed i numeri incredibili del progetto partenopeo lo dimostrano (io stesso ho provato il servizio con estrema soddisfazione).

Dal sito ufficiale::

Forse non lo sapevate, ma ci abbiamo creduto in più di 15.000 e insieme abbiamo percorso in bici oltre 120.000 km.
Circa 3 volte il giro della Terra, per intenderci!

Bloccare un’idea vincente a favore dei cittadini è tipico della burocrazia italiana, capace di ingessare un paese per una firma dimenticata su un modulo o la vacanza di un dirigente.
Oppure per negligenza ed incapacità.

#SaveBikeSharingNapoli, l’hastag dell’SOS

Gli organizzatori non si arrendono e lanciano l’SOS social.
L’hashtag #SaveBikeSharingNapoli vola su twitter: al MIUR giunge la rabbia, le proteste, richieste, testimonianze e foto dei tanti napoletani ai quali hanno scippato le bici.

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Invece di ampliare, chiudono

Il sottoscritto, fermo d’avanti la ciclostazione «fuori servizio» di Castel dell’Ovo, pone un quesito elementare: invece di combattere per ripristinare il servizio (gratuito) di condivisione della pedalata, non dovremmo festeggiare l’estensione del progetto e le aperture di nuove ciclostazioni?

In una città (o nazione?) normale la domanda sembrerebbe assurda, da noi invece assume un tono provocatorio che suscita la risposta cinica del Lettore assuefatto: «ma dove credi di vivere? A Stoccolma?».
Domanda rispedita al mittente: anche a Napoli abbiamo il diritto di pedalare!

Ridateci le bici! #SaveBikeSharingNapoli

Ciclostazione di Castel dell’Ovo di Napoli: il bike sharing fermo dall’ottobre 2015. Perché?

Col casco ma senza le bici

Sul lungomare di Napoli, alla visione dell’ennesima ciclostazione in disuso, con i monitor spenti, i display privi di qualsiasi segnale vitale, l’assenza delle bici colorate, abbandonata al suo triste destino per colpe non sue, sorrido amaro alla mia stessa battuta:

 a Napoli usiamo il casco ma ci hanno tolto le bici

Mettiamo la parola fine a questa (ennesima) vergogna.
Ridateci il Bike Sharing.


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Daniela Vigliotti, perché una cittadina qualsiasi scende in politica (con De Magistris)

Daniela Vigliotti, chi è

La scelta di Daniela Vigliotti è emblematica: una cittadina, stanca di restare a guardare la politica da lontano, agisce.

L’occasione: a Napoli, il prossimo 5 giugno si vota per eleggere la nuova giunta comunale e Daniela partecipa nella squadra del sindaco uscente, Luigi De Magistris.

Daniela Vigliotti, candidata per De Magistris nella II municipalità (Avvocata, Montecalvario, Mercato Pendino, Porto e S.Giuseppe)

D: Daniela, per chi non ti conosce, un breve telegramma di presentazione
R: sono una donna di 42 anni, felicemente sposata e con due figli, insegnante di matematica presso un istituto professionale alberghiero di Napoli, che ha deciso di dedicare il suo tempo alla politica di quartiere per migliorare la vita quotidiana e poter dare un futuro migliore ai nostri figli.

D: quale folle scintilla è scattata nella tua mente – persona “normale” al di fuori del giro partitico – per convincerti a scendere in campo?
R: abito a Napoli da pochi anni. Ho sempre amato questa città, ma da quando ci vivo mi rendo conto che i cittadini quotidianamente devono sopportare tanti disagi, ai quali molti, con rassegnazione, dicono o mostrano di essere abituati. Io non mi abituo e non mi rassegno.

Daniela Vigliotti per De Magistris Sindaco

D: perché il tuo impegno politico nella lista civica di De Magistris?
R: L’attuale sindaco, fin da quando ha fatto la sua comparsa sulla scena politica, mi ha dato l’impressione di essere una persona molto intelligente, di grande senso civico e soprattutto onesta. Basti solo pensare al fatto che ha preservato il comune di Napoli dal dissesto economico, o anche che è grazie a lui che l’acqua per noi è rimasto un bene pubblico.

Candidata per la II Municipalità di Napoli

D: sei alla tua prima esperienza politica: quali obiettivi concreti ti sei posta? Non temi che le tue idee possano perdersi nella palude della burocrazia o – peggio ancora – nella malapoltica?
R: Non mi lascio spaventare dalla burocrazia. Quello che conta è perseguire l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini residenti.
In particolare:

  • vorrei un’aria più respirabile: cammino per strada per la maggior parte del tempo in apnea, e penso a tutti noi che ogni giorno, circondati da un traffico snervante, rischiamo di ammalarci
  • vorrei strade più pulite, senza dover fare con i miei bambini lo slalom fra gli escrementi di cani o fra i rifiuti che invadono i marciapiedi
  • vorrei un servizio di refezione scolastica più soddisfacente
  • vorrei che le strade fossero più sicure e mi piacerebbe dare un contributo alla sensibilizzazione al rispetto per le regole
  • vorrei trovare gli espedienti per una vita meno stressante per tutti.

Sono pronta a lottare per migliorare i servizi offerti nella II municipalità (che comprende i quartieri Avvocata, Montecalvario, Mercato Pendino, Porto e S.Giuseppe) per la quale mi candido come consigliera.

Un cittadino qualsiasi contro la malapolitica

Conosco Daniela da tempo e sono sicuro della bontà delle sue intenzioni e dell’integrità morale che la contraddistingue da sempre.
Però le sabbie mobili dei partiti possono inghiottire chi non ha i giusti anticorpi alle dinamiche oscure celate da compromessi e interessi personali.

D: Daniela, non sospetti che la tua onestà possa essere sfruttata da altri per catturare simpatie e voti?
R: E’ un rischio che si corre inevitabilmente quando ci si pone in prima linea come sto facendo io candidandomi, ma chi si lascia sopraffare dalla paura delle conseguenze del proprio agire si può ritenere già sconfitto in partenza.

D: quali sono i temi che ti appassionano e come pensi di affrontarli?
R: la II municipalità è la zona in cui vivo. Sento di dover partire dal basso, dalla quotidianità, dal guardarmi intorno per capire come posso rendermi utile alla collettività.
Questa é per me la prima esperienza politica ma so di poter contare sui buoni propositi del consigliere comunale Elpidio Capasso, che attualmente lavora al fianco del sindaco De Magistris, e che si ricandida per le prossime elezioni come consigliere al Comune di Napoli.

Come contattare Daniela: la fanpage facebook

D: quali canali utilizzerai per comunicare con il quartiere? Per informarci delle iniziative intraprese e di come si evolvono?
R: utilizzo la mia fanpage facebook Daniela Vigliotti per De Magistris ed altri mezzi multimediali, potenti strumenti di comunicazione che oggi vanno per la maggiore; mi propongo anche di essere presente sul territorio: voglio il contatto con la gente.

Clicca per accedere alla fanpage di Daniela Vigliotti, candidata per De Magistris nella II municipalità (Avvocata, Montecalvario, Mercato Pendino, Porto e S.Giuseppe)

Perchè votare Daniela Vigliotti

D: Daniela lancia il tuo spot: perché un elettore napoletano dovrebbe votarti?
R: Sono una donna che mantiene la parola data nel rispetto di chi l’ascolta.
Di certo non sarò mai “contro” qualcuno o qualcosa, ma solo “per” i cittadini della II Municipalità. Non sono in corsa per una poltrona, sono in corsa per assicurare – incondizionatamente – il mio impegno e la mia disponibilità al servizio dei miei concittadini.
Votatemi perché la nostra città è ricca di potenzialità ed energie e sono certa che operando in modo sinergico, riducendo ogni spreco, indirizzando ogni risorsa a fini utili e usando tecnologie e risorse nuove si possono raggiungere risultati insperati. La società moderna ci dà benessere e problemi: cogliamo il benessere riducendo i problemi!

In bocca al lupo Daniela.
La politica ha bisogno di persone come te.


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Sindaco di Napoli, le tre richieste di un elettore normale

Capace ed onesto

Il futuro Sindaco di Napoli è un integralista della moralità.
Nessun cedimento, l’onestà prima di tutto.

L’etica – virtù rara – guida ogni singola azione del primo cittadino perché la credibilità si conquista con l’esempio (positivo).

L’inciucio, l’insulso minestrone partitico, cancellato dall’agenda politica: rigare dritti senza accettare sporchi compromessi per ammorbidire posizioni opposte.

Contro la camorra

La camorra, il cancro della nostra terra, è una cappa nera sulla città (nazione?) che ci opprime ed impedisce di respirare.

Il Sindaco anti-camorra guida la città nella nuova rivoluzione, un esercito di cittadini pronto a combattere la guerra culturale per spazzar via quella sporcizia delinquenziale che infesta le nostre terre da troppo tempo.

Il Sindaco ribadisce un principio dimenticato: «convivere con la camorra è anormale. La quotidianità è una città senza camorra».

Chi non crede in questo ovvio (ma potente) slogan, è sconfitto in partenza.

Ambiente, grandi e piccoli obiettivi

E’ un dovere del futuro Sindaco immaginare una città «a misura d’uomo».
Napoli deve cambiare, tendere agli standard delle grandi capitali europee.

Perseguire obiettivi importanti:

  • apertura di nuove stazioni della metropolitana
  • prolungare gli orari dei mezzi pubblici
  • eliminare il pedaggio dalla tangenziale per spostare il traffico verso l’esterno della città
  • sostituire i vecchi, pesanti e rumorosi autobus pubblici con nuovi mezzi ecologici (al metano ad esempio)

… e lavorare su piccole e quotidiane migliorie:

  • piste ciclabili
  • ampliare e curare le zone verdi
  • creare spazi-giochi e strutture sportive per i bambini (una piscina comunale in ogni circoscrizione)
  • centri di ritrovo per gli anziani
  • pulire i marciapiedi
  • prevedere lo spazzamento delle strade secondo un calendario prestabilito
  • incrementare la raccolta differenziata porta a porta ed eliminare (in via definitiva) i cassonetti della spazzatura sempre aperti
  • lavorare sul decoro urbano

Richieste (di normalità) al futuro sindaco di Napoli

Sindaco di Napoli, utopia o normalità?

Richieste assurde o pretese normali di un cittadino non assuefatto?
A voi, Lettori ed elettori, la risposta.


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Parco del Poggio, area bimbi chiusa da 4 mesi per manutenzione

Parco del Poggio, area bimbi chiusa da 4 mesi

«L’area giochi è chiusa da quattro mesi» spiega il gentile custode del Parco del Poggio di Napoli.
Le due altalene ammanettate, lo scivolo imbavagliato, le automobiline bloccate.

Un malinconico spettacolo si presenta a chi, entusiasta, giunge in questo stupendo angolo di verde metropolitano.

Quattro mesi.
Per «mettere in sicurezza alcuni giochi non a norma».
Quattro mesi per manutenere uno scivolo, due altalene, i medesimi giochi installati in qualsiasi altro parco cittadino.

Parco del Poggio, l'area bimbi chiusa da quattro mesi per manutenzione

Tra i profumi ed i colori della primavera

Sabato 16 aprile, l’area verde sui Colli Aminei risplende di colori e profumi.
Pulito, ben tenuto, mai chiassoso, al parco del Poggio il trionfo del verde con un panorama sul golfo ed il Vesuvio spettatore divertito.

Giovani stesi sull’erba per la dolce tintarella, famiglie rilassate, gli anziani dalle panchine osservano e sbuffano «ai miei tempi …», in un angolo un ragazzo legge e ripete la lezione.

Parco del Poggio, il trionfo di colori e profumi

Bloccati dalla (peggiore) burocrazia

Un quadro perfetto.
Tranne l’area dei bambini.
Un sinistro cartello annuncia:
«AREA CHIUSA PER MOTIVI DI SICUREZZA – AREA IN MANUTENZIONE»

Che sconforto osservare la zona morta del parco, proprio la parte che dovrebbe essere la più vivace ed allegra, prigioniera di un desolante filo rosso.

Una sporca recinzione figlia della burocrazia malata, la malapolitica killer della fantasia e nemica della normalità.

Parco del Poggio, l'area bimbi chiusa da 4 mesi perchè alcuni giochi non sono a norma
«Durante un controllo, un perito del Comune ha dichiarato alcuni giochi non a norma» mormora un dipendente del parco.

«Invece di riparare i giochi non a norma, preferiscono chiudere l’intera area?» chiedo scandalizzato.

Parco del Poggio, da 4 mesi l'area dei bimbi chiusa per manutenzione

L’uomo annuisce sconsolato, la questione deve averla spiegata mille volte alle tante famiglie che giungono nel parco e trovano la triste sorpresa.

«Ed in quattro mesi, non è venuto nessuno a riparare i giochi?» domando inviperito.
Quasi a giustificarsi per colpe non sue, il custode farfuglia una risposta.

Troppo tardi.
Sono già col cellulare in mano a documentare l’ennesimo blocco colpa di una burocrazia malata e di una indifferenza generale.

Il bellissimo parco del Poggio deve essere usufruibile anche dai bambini.
Anzi, soprattutto dai bambini!


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Centro Direzionale di Napoli, la fontana malata

Centro Direzionale, dov’è la manutenzione?

«La manutenzione è affidata alla Napoli Servizi» conferma un addetto della GE.SE.CE.DI, la società che cura la sicurezza del Centro Direzionale di Napoli, ad una mia domanda davanti il triste spettacolo della fontana divenuta una piccola discarica e non più funzionante.

La fontana al Centro Direzionale di Napoli, icona dell'assenza di manutenzione

La fontana al Centro Direzionale di Napoli, icona dell’assenza di manutenzione

I compiti della Napoli Servizi

La notizia trova conferma sul post Il Comune di Napoli per il Centro Direzionale:

A partire dal mese di novembre 2015 il Comune di Napoli prenderà in carico la gestione delle aree pubbliche e delle aree private ad uso pubblico poste a livello pedonale (Piano Zero) e delle opere infrastrutturali di sua proprietà del Centro Direzionale per il tramite delle sue partecipate ASIA e NAPOLI SERVIZI.

Scarico la brochure con i dettagli della iniziativa e nella sezione dedicata alle opere edili e leggo i compiti della Napoli Servizi:

SERVIZIO DI MANUTENZIONE ORDINARIA DELLE OPERE EDILI
(su segnalazione del servizio SAT delta Municipalta)
Sarà svolto presso i viali pubblici del Centro Direzionale di Napoli.

LE ATTIVITA’ CHE SVOLGEREMO
• Sistemazioni di piccoli tratti di pavimentazione sconnessa
• Sistemazione di muretti di proprietà pubblica
• Controllo efficienza ed eventuale disostruzione di pozzetti e griglie di acque bianche

L’editoriale di Vivere il Centro Direzionale

Paola Magliocchetti, nell’editoriale di febbraio di Vivere il Centro Direzionale, affronta il problema del degrado crescente nell’area.

Oggi scopriamo che la manutenzione della fontana – come la pulizia di aiuole e monumenti – non rientra nei compiti della Napoli Servizi.

Lo scaricabarile è servito, i burocrati strofinano soddisfatti le mani, gli ingranaggi arrugginiti della macchina pubblica si inceppano definitivamente.

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Il rimpallo delle responsabilità

Sindaco, Comune, ASIA, Napoli Servizi, enti associati e partecipate varie: inizia il ping-pong delle responsabilità.

A chi tocca ripulire il monumento abbandonato?
A tutti e a nessuno?
Misteri della burocrazia italiana.

Nel mentre, io non mi assuefo.
Attendo fiducioso la guarigione della fontana malata.


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Quarto a Cinque Stelle, dove la realtà è capovolta

La politica col sindaco Capuozzo

Beppe Grillo, Casaleggio, Roberto Fico e Di Maio, gli stati generali del M5S, sono a Quarto.

La piazza è gremita, la folla urla “Rosa! Rosa! Rosa!”
La signora sindaco Rosa Capuozzo ha il sostegno dei vertici del movimento ma, soprattutto, dell’intera base e dai cittadini del paese flegreo.

La camorra è respinta, prima dal comportamento del sindaco e della sua giunta, poi dalla politica al fianco delle Istituzioni.
Anche le opposizioni applaudono.

Il M5S dimostra che cambiare è possibile.
I cittadini ritrovano fiducia, partecipano e credono nella buona politica e nella forza di reazione delle Istituzioni.

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I media celebrano il sindaco anticamorra

Rai1, Sky, Tg5 e La7 combattono per un’intervista.
Sotto il Municipio, i cameraman di tutte le emittenti pronti a catturare la dichiarazione di un esponente della giunta flegrea.

Assediata dai giornalisti, la vita di Rosa Capuozzo è passata al setaccio: perché è diversa? Quale il suo segreto? Perché è riuscita dove molti hanno fallito?

Le tv ed i giornali mostrano il nuovo eroe da celebrare.
Rosa Capuozzo, il sindaco anticamorra esempio per tutti gli altri primi cittadini italiani.

Coraggio Rosa Capuozzo! (il sindaco di Quarto espulsa dal M5S)

Coraggio Rosa Capuozzo! (il sindaco di Quarto espulsa dal M5S)

Quarto, la realtà capovolta

Purtroppo non è andata così.
Rosa Capuozzo espulsa dal MoVimento, processata e condannata prima dal suo partito e poi dai media.

Il «mostro» è servito.

Ma quale è la sua reale colpa?
Non l’ho ancora capito nonostante fiume d’inchiostro e servizi televisivi ambigui pubblicati dagli stessi media che negli ultimi quindici anni (con due scioglimenti del Comune di Quarto per infiltrazione camorristica) hanno taciuto, anzi sono stati completamente inesistenti.

Chiedete ai cittadini di Quarto: avete mai visto un giornalista o letto la bozza di un reportage sul vostro territorio?
La risposta è ovvia.

Io, ex cittadino di Quarto

Ho abitato a Quarto per trent’anni e tutt’ora vive la mia famiglia.
Conosco bene le dinamiche del comune flegreo.

Mia sorella Daniela è nell’attuale giunta.

Espellere Rosa Capuozzo dal Movimento e costringerla alle dimissioni è un errore figlio dell’integralismo politico dei cinque stelle.
Come tutte le forme di integralismo, porterà solo nuove contrapposizioni e sfiducia.

Se fossi al posto del sindaco flegreo – constatata la compattezza della giunta – andrei avanti fino a fine mandato.
Il tempo ed il buon governo le darebbero ragione (a meno di nuovi Giuda).

Il Ministro Guidi: «HP Pozzuoli è una risorsa per il Paese»

Il tweet di Marco Di Lello (PSI)

Al sesto giorno consecutivo di sciopero dei 161 dipendenti, giunge il tweet di Marco Di Lello che porta la vertenza HP Pozzuoli nel cuore del Parlamento Italiano.

La risposta del Ministro Guidi

Alle domande del Presidente dei deputati socialisti risponde il Ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi.

Il Ministro Guidi risponde a Marco Di Lello sulla vertenza HP Pozzuoli

La sede di Pozzuoli impiega oggi 171 addetti molti dei quali sono stati protagonisti della storia della nostra informatica e rappresentano delle risorse preziose per il Paese […]

Mi piace evidenziare questo passaggio del discorso del Ministro perché rende giustizia alla professionalità del sito di Pozzuoli, 161 persone che desiderano solo tornare a lavorare.
Dateci la possibilità di farlo il prima possibile.

De Magistris: «sosterremo i lavoratori di HP Pozzuoli»

Ore 7.15 di un giorno (non) lavorativo

«Ciao cara, vado» lui.
«Caro, stasera fai tardi?» lei.
«Solito» lui.
«Hai preso il computer, il pranzo ed il fischietto? Ultimamente sei molto distratto» lei.
«Sì» lui.
«E stasera ricorda di passare dal dottore, hai la pressione alle stelle» lei.
«Va bene» lui.
«Allora ti auguro buon quinto giorno di sciopero consecutivo caro» lei.
«Grazie cara, a stasera» lui, un dipendente HP Pozzuoli.

HP Pozzuoli chiude, chiediamo il sostegno del Sindaco di Napoli De Magistris

HP Pozzuoli chiude, chiediamo il sostegno del Sindaco di Napoli De Magistris

Napoli, dal Sindaco De Magistris

Noi, dipendenti dell’HP Pozzuoli, scioperiamo contro la decisione HP di chiudere la nostra sede di lavoro.

Il sindaco di Napoli De Magistris – come già il Presidente della Regione Campania De Luca ed il Sindaco di Pozzuoli Figliolia – stamane al Comune ha ascoltato la nostra delegazione RSU, compreso i motivi della lotta e si è impegnato a difendere la tesi di noi dipendenti HP nel prossimo incontro ministeriale previsto a Roma il 20 luglio.

La partita è ancora aperta e da oggi annoveriamo tra i nostri sostenitori un nuovo, importante supporter istituzionale: il sindaco di Napoli.

Il sindaco di Napoli De Magistris ascolta noi dipendenti HP Pozzzuoli

Il sindaco di Napoli De Magistris ascolta noi dipendenti HP Pozzzuoli

161 non è un numero!

Noi, 161 dipendenti dell’HP Pozzuoli, nell’economia moderna rappresentiamo un numero?
Il cinico risultato visualizzato in una cella di un foglio excel di un manager americano, un valore speculativo in mano ad azionisti ingordi, una cifra da interpretare per far quadrare indecifrabili bilanci a nove zeri?

Chiudere la sede di Pozzuoli (colpendo di fatto una regione già flagellata dalla disoccupazione) è la soluzione equa oppure è la strada più veloce per una incomprensibile compensazione algebrica dei conti?

Eppure il successo dell’HP si basa su ideali radicalmente opposti: professionalità, lavoro di squadra, passione, innovazione, volontà di migliorare, capacità, studio, ricerca della migliore soluzione, solidarietà.

Forse, quel manager americano con la testa nel foglio excel accecato dal 161 sulla ruota d i Napoli, non è poi così preparato come il suo stipendio milionario ci vuol far credere?

Viale Kennedy libera, la vittoria dei 715 mila Mi Piace

Viale Kennedy è libera

Una squadra speciale, annunciata dal tweet dell’ex vicesindaco di Napoli Tommaso Sodano, irrompe nella foresta napoletana alle prime ore di un fresco lunedì di giugno.

Con opportuni cartelli, la popolazione è invitata a non sostare lungo il campo di battaglia. La guerra durerà due giorni e due notti fino al mercoledì successivo quando, finalmente, tacciono le armi.

Lungo la strada restano i segni dello scontro: foglie, rami, arbusti, intere famiglie di piante raccolte in fosse comuni a ricordare ciò che resta del verde dissidente.

viale Kennedy prima e dopo il nostro post denuncia

viale Kennedy prima e dopo il nostro post denuncia

Le sentinelle del territorio non sono sole

Il Comune di Napoli lancia un messaggio chiaro: da oggi non sarà più tollerata la crescite incontrollata del verde pubblico.
Ne va dell’immagine della città e della già blanda reputazione dei politici.

Il territorio cittadino è infestato da troppe sentinelle, cittadini attenti al bene comune, rispettosi delle Istituzioni e pronti a fotografare qualsiasi abuso bollato come «normale».

Dotati di armi ipertecnologiche, l’esercito dei non-violenti combatte la sua quotidiana guerra con smartphone ed internet.

Il singolo soldato è dotato di una granitica convinzione: non è solo.

L’arma social

Ogni scatto, ogni denuncia pubblicata sul web, sarà accolta, letta, condivisa e diffusa da altri mille soldati che credono nei suoi stessi ideali.
Donne ed uomini di ogni età, osservano, proteggono e rispettano l’ambiente che li circonda e non si arrendono all’impotenza generale.

Nascosti dall’anonimato dei giusti, questi eroi silenziosi trascorrono il proprio tempo libero nei vari fortini presenti in Rete, spazi aperti dove le testimonianze sono le vere bombe contro l’assuefazione, il primo alleato della malapolitica.

Colpi sferrati a suon di parole ed immagini, esplosioni mediatiche temute da chi ricopre incarichi istituzionali e non compie il proprio dovere.

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La forza dei 713.835 “Mi piace”

Con l’aiuto degli inossidabili amici di Napoli image Naples, siamo arrivati fino a
Il Mattino e con l’appoggio di 713.835 alleati abbiamo abbattuto il muro dell’indifferenza.

Inchiodato alla sua responsabilità civica, il nemico si è arreso ed ha ordinato il blitz tanto atteso.

La battaglia è vinta, viale Kennedy è di nuovo libera.

viale Kennedy, la fermata dell'autobus liberata

viale Kennedy, la fermata dell’autobus liberata

Post denuncia: Napoli, la fermata-jungla dell’autobus e la pista ciclabile foresta (FOTO)


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Napoli, la fermata-jungla dell’autobus e la pista ciclabile foresta (FOTO)

Napoli, città verde

A Napoli amiamo il verde e l’ennesima conferma giunge da viale Kennedy, la strada attraversata negli anni ’60 dal famoso presidente degli Stati Uniti d’America.

Nessun giardiniere comunale osa toccare le piante cresciute lungo il marciapiede ed il rispetto semidivino verso la natura impedisce qualsiasi opera di manutenzione ordinaria.

Napoli, l'amore per il verde o assenza di manutenzione?

Napoli, l’amore per il verde o assenza di manutenzione?

La pista ciclabile attraversa la foresta

L’avanzamento incontrollato dei mega-cespugli invade anche la prima pista ciclabile inaugurata in città offrendo ai coraggiosi ciclisti un’esperienza unica: pedalare a viale Kennedy e sognare di attraversare la savana africana.

Napoli, l'assenza di manutenzione ed il verde invade la pista ciclabile a viale Kennedy

Napoli, l’ingresso della prima pista ciclabile a viale Kennedy invaso dal verde incontrollato

La fermata-jungla dell’autobus

Per non creare malcontento tra sportivi e semplici cittadini, il Comune garantisce la medesima diffusione del verde anche per chi attende l’autobus.

Fermata dell'autobus a viale Kennedy invasa dai cespugli

Fermata dell’autobus a viale Kennedy invasa dai cespugli

L’ecosistema perfetto

L’esperimento tutela piante e insetti e prevede la creazione di un ecosistema urbano nel quale convivono, in una simbiosi perfetta e cementata nel tempo, l’assenza di manutenzione, la mancanza di controlli, il menefreghismo delle Istituzioni e l’assuefazione dei cittadini.

Il sottoscritto si impegna a difendere li verde: eventuali potature saranno denunciate senza esitazione.


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