Masse incontrollate di bimbi più o meno ingenui suonano alla porta mascherati da indemoniati «mostri» armati di sacchetto senza fondo.
Il dolcetto per evitare choc infantili ai futuri dirigenti della nazione, un sorriso e la frase di circostanza per liquidare l’orda di golosi: «mi raccomando, mangiateli dopo cena. Prima la frutta, ok?» ripeto fiducioso ad ogni bussata.

E’ Halloween, anche in Italia, pure a Napoli, anche a casa mia.

Dopo l’invasione di cavallette, la credenza è vuota.
I miei trigliceridi cantano vittoria mentre il colesterolo alto vive un momento di depressione: in cucina non vi é più traccia di zuccheri ed il dessert è una forma aliena ridotta in mille impotenti briciole.

Non mi resta che aprire il frigo, raccogliere gli avanzi, mescolare le verdure, utilizzare le ultime risorse disponibili, accendere il forno ed attendere.

Il «mostro» più buono sarà pronto in trenta minuti.

Halloween, il mostro più buono

 

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