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Tag: zona grigia

«Operazione Penelope», di Raffaele Cantone (recensione)

Gli articoli di Raffaele Cantone

Una raccolta di articoli incentrati sulla camorra, le relazioni pericolose tra criminalità organizzata e pezzi di Istituzioni, politica e malaffare.
Una denuncia forte e convinta contro la «zona grigia», lo strato di società dove l’illegalità si mischia con affari e cittadini qualunque.

Il libro di Raffaele Cantone evidenzia l’evoluzione (storica) della camorra napoletana, da criminalità del sud Italia fino alla diffusione nazionale e poi globale.

Scritto da chi ha combattuto (e sconfitto) in prima persona il famigerato clan dei Casalesi, il testo è una fotografia spietata degli ultimi decenni.
Racconta le vicende dei clan attraverso l’emergenza (infinita) dei rifiuti campani, il ruolo di Nicola Cosentino sottosegretario e coordinatore di uno dei primi partiti in Italia, le vittime innocenti, la forza di donne ed uomini (famosi o sconosciuti ai media) chi hanno detto «no», i patti scellerati tra i camorristi ed i vertici politici nazionali.

Anche se le vicende narrate si fermano intorno al 2012, il testo è denso di significati tutt’ora attuali.

La recensione di «Operazione Penelope», di Raffaele Cantone

Lo sfogo del magistrato

Troppo spesso, quando i risultati ottenuti nella lotto alle mafie vengono azzerati da eventi successivi o da scelte, anche legislative, non coerenti con gli obiettivi dichiarati pubblicamente, si ha come l’impressione di avere a che fare con qualcosa di simile alla tela di Penelope raccontata da Omero nell’Odissea, tessuta di giorno e disfatta di notte, così che la mattina dopo bisogna ricominciare tutto da capo senza mai vedere la fine dell’impresa.

Per Roberto Saviano e Silvio Berlusconi

Netta la posizione di Cantone nei confronti di Roberto Saviano ed in generale degli intellettuali: sono voci da difendere.

Per non lasciare soli magistrati, forze dell’ordine e cittadini onesti e continuando a scrivere e parlare di convivenze e malaffare che l’illegalità potrà essere definitivamente sconfitta.

Il libro termina con una lettera ironica rivolta all’allora Presidente del Consiglio.

Da leggere per comprendere appieno il messaggio di Cantone: la battaglia alla camorra – sempre sottovalutata dallo Stato – si vince prima di tutto con l’integrità morale della politica e dei singoli cittadini.

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L’Italietta e quell’indistruttibile zona grigia

n un locale elegante e chic …

Immagina di entrare in un ristorante elegantissimo, accolto da un cameriere gentile ed accogliente.
Immagina di essere ricevuto da una giovane e raffinata hostess di sala che ti invita ad accomodare e scegliere le pietanze da un menù prelibato.

Atmosfera signorile, ambiente chic, in una parola: locale perfetto.

A metà serata, mentre gusti una ricercata ricetta francese e conversi amabilmente con gli altri distinti commensali, irrompe la polizia.

L'Italia e la maledetta zona grigia

Un blitz delle teste di cuoio crea scompiglio

Il panico dilaga nella sala, i gas lacrimogeni completano il dramma.

Le forze dell’ordine sparano vari colpi in aria, finalmente il fumo si dilata e cala il silenzio: scattano gli arresti, il cameriere gentile, l’hostess di sala, l’esperto chef ed il ricco proprietario del ristorante in manette, portati fuori come i peggiori criminali e ripresi dalle telecamere di mezzo mondo in diretta tv.

La notizia su tutti i giornali

Il giorno dopo, sconvolto, leggo sul giornale: «la polizia sgomina un’intera famiglia mafiosa. 
I malavitosi riciclavano danaro sporco tramite un lussuoso ristorante in centro città frequentato abitualmente da noti politici e calciatori di fama.
Durante l’irruzione, tra gli ospiti a cena, era presente anche il famoso webmonster Mario Monfrecola, nemico giurato dei mostri in tutte le forme e colore».

Quante volte abbiamo letto simili notizie?

La parte sana della società civile mischiata con il malaffare, l’economia legale alimentata da capitali mafiosi, la delinquenza che si rifà il trucco e si (ri)presenta pulita con i complimenti delle istituzioni.

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E’ la cosiddetta zona grigia

La fascia di società italiana caratterizzata da tutte quelle persone che – contemporaneamente – compiono azioni illegali e chiedono giustizia, l’insieme di cittadini che vivono quotidianamente borderline, al confine tra legalità e piccole e grandi imbrogli.

Gente che non esita a chiedere “un piacere personale” al camorrista eppure si indigna se un politico viene arrestato per corruzione, uomini dai comportamenti pubblici irreprensibile e con gli scheletri (privati) negli armadi.

I doveri della politica (e del cittadino)

E’ compito della politica ripulire questa zona franca, in primis eliminando dai partiti personaggi ambigui che mentre parlano di lotta alla mafia strizzano l’occhio ai clan della malavita in cerca di voti (sporchi di sangue innocente).

E’ un dovere del cittadino, invece, marcare una distinzione netta tra legalità e delinquenza, rifiutare ogni logica truffaldina ed arrendevole del «così va il mondo».

Il tempo è scaduto, la zona grigia – alimentata dalla corruzione, dal malaffare e dalle convivenze pericolose – deve essere annientata.

Ne saremo capaci?


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