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Tag: RAI

Italia Ucraina, l’indignazione di Alberto Rimedio (dopo un mio tweet)

Alberto Rimedio ed il tweet di protesta

Al minuto ottantatrè di Italia Ucraina il telecronista RAI Alberto Rimedio ed il commentatore sportivo Antonio Di Gennaro censurano gli indegni cori della curva di Marassi.

I due giornalisti, senza appello, bocciano l’assurdo comportamento di una fetta del pubblico genovese.

Ad ogni rilancio del portiere ucraino, un gruppo di idioti, urla a squarciagola l’indicibile epiteto già sentito in molti altri stadi italiani.

La condanna giunge dopo gli innumerevoli messaggi di indignazione via twitter.
Tra i tanti, anche il suddetto cinguettio del sottoscritto.

Alberto Rimedio, il telecronista RAI indignato dai cori della curva

Cultura sportiva, questa sconosciuta

A conferma del raggiungimento del mio tweet, Alberto Rimedio evidenzia un giusto passaggio: «amichevole o partita ufficiale non c’è differenza».
In effetti, il cronista ha perfettamente ragione e corregge una imprecisione del messaggio scritto sull’onda dell’emozione.

L’insulto risulta ancora più grave per la presenza delle tante scuole calcio sugli spalti di Marassi.
Quali insegnamenti mostriamo ai baby calciatori?
Che esempio sportivo presentiamo ai giovani telespettatori?

Denigrare l’avversario con un coro divenuto «normale» in molti stadi è proprio insopportabile.
Ma, purtroppo, è una triste normalità italiana.
Basta guardare le partite della SerieA ed ascoltare l’urlo della curva al rilancio del portiere avversario.

Ricordavo un romantico «volaaaa» per accompagnare il pallone calciato con forza dal portiere.
Oggi, invece, un volgare insulto gridato da una parte dello stadio cancella e sporca anche quel volo magico.

Forse, noi che guardiamo quella palla viaggiare in cielo, nella sua fantasiosa traiettoria, dall’area al centrocampo in attesa che atterri tra i piedi dei nostri giocatori, siamo anacronistici ingenui?

No, mi dispiace.
Non confondiamo la realtà.
Sono quegli idioti che urlano oscenità i veri «mostri».

Un sincero grazie ad Alberto Rimedio per aver dato voce alla nostra indignazione.


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Amore in the Sky [Domande perBeni]

Sky, la passione dopo la disdetta

“Ciao Beni,
spero che almeno tu abbia passato un felice Natale.
Io no.
Sono stato ore e giorni a leggere quella lettera. 
Lacrime e rabbia, pazzia e disperazione.
Sentimenti contrastanti per un amore contrastato.
Il primi dicembre ho fatto disdetta a Sky ma ho ricevuto una lettera struggente in cui mi chiedevano di non terminare il nostro rapporto.
Cosa devo fare?”
CieloMiaMoglie76

La lettera struggente di Sky dopo la disdetta, come comportasi? I consigli di Antonio P. Beni, esperto in AMORE (con la «a» minuscola)

Antonio P. Beni risponde

Mio triste CieloMiaMoglie76,
ho passato un felice Natale, grazie.
Mi dispiace che il tuo non sia stato degno del consumismo occidentale.

Anche alcuni dei miei amici hanno provato a lasciare Sky o Premium, e anche loro non ci sono riusciti.

Ricordo come se fosse ieri, ma era l’altro ieri, che Giorgio, il mio amico appassionato di Lirica rupestre, ricevette la lettera da Sky.
La moglie, pace alla sua anima, gli consigliò di non aprirla, di non farsi tentare.

Purtroppo Giorgio non riuscì a resistere e lesse quelle parole tristi, speranzose e piene di promesse.

La sua parabola, come per la tua, iniziò in quel preciso momento a scendere, mentre risaliva quella di Sky.

Il mio amico non aveva mai ricevuto una tale lettera d’amore, non aveva mai sentito tanto affetto.
La moglie, che riposi in pace, non lo amava, o meglio non come Sky.

Se il tuo cuore non ha mai galleggiato sui canali della pay tv, allora non puoi dire che abbia amato.

I nostri avi, pace alla loro anime in bianco e nero, vivevano nell’arido etere di due canali, di assenza di telecomandi e di tasti analogici grandi quanto l’ombelico di un lottatore di Sumo.

CieloMiaMoglie76, non devi sentirti in colpa per avere tentato di lasciare il Satellitare, perché “lui” è al di sopra di tutto e perdona gli ingrati, soprattutto se tutte le fatture sono saldate.

Non posso dirti cosa fare, solo tu, pace alla tua anima, puoi decidere, ma posso darti tre avvertimenti:

  • Lasciare qualcuno comporta sempre dei costi.
    In questo caso la penale sarà peggiore di un divorzio
  • La TV generalista non ha più nessuna novità.
    Tornare a Rai o Canale 5 potrebbe spingerti a pensare di essere tornato nel passato. Costanzo, Pippo Baudo e KristalBall ci sono ancora!
  • Ti sentirai solo, perché chi vive senza PayTV non ha amici, non ha famiglia e spesso non ha moglie.
    Infatti la tua è andata via, pace alla sua anima.

Chi è Antonio P. Beni, esperto in aMORE

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    Quarto a Cinque Stelle, dove la realtà è capovolta

    La politica col sindaco Capuozzo

    Beppe Grillo, Casaleggio, Roberto Fico e Di Maio, gli stati generali del M5S, sono a Quarto.

    La piazza è gremita, la folla urla “Rosa! Rosa! Rosa!”
    La signora sindaco Rosa Capuozzo ha il sostegno dei vertici del movimento ma, soprattutto, dell’intera base e dai cittadini del paese flegreo.

    La camorra è respinta, prima dal comportamento del sindaco e della sua giunta, poi dalla politica al fianco delle Istituzioni.
    Anche le opposizioni applaudono.

    Il M5S dimostra che cambiare è possibile.
    I cittadini ritrovano fiducia, partecipano e credono nella buona politica e nella forza di reazione delle Istituzioni.

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    I media celebrano il sindaco anticamorra

    Rai1, Sky, Tg5 e La7 combattono per un’intervista.
    Sotto il Municipio, i cameraman di tutte le emittenti pronti a catturare la dichiarazione di un esponente della giunta flegrea.

    Assediata dai giornalisti, la vita di Rosa Capuozzo è passata al setaccio: perché è diversa? Quale il suo segreto? Perché è riuscita dove molti hanno fallito?

    Le tv ed i giornali mostrano il nuovo eroe da celebrare.
    Rosa Capuozzo, il sindaco anticamorra esempio per tutti gli altri primi cittadini italiani.

    Coraggio Rosa Capuozzo! (il sindaco di Quarto espulsa dal M5S)

    Coraggio Rosa Capuozzo! (il sindaco di Quarto espulsa dal M5S)

    Quarto, la realtà capovolta

    Purtroppo non è andata così.
    Rosa Capuozzo espulsa dal MoVimento, processata e condannata prima dal suo partito e poi dai media.

    Il «mostro» è servito.

    Ma quale è la sua reale colpa?
    Non l’ho ancora capito nonostante fiume d’inchiostro e servizi televisivi ambigui pubblicati dagli stessi media che negli ultimi quindici anni (con due scioglimenti del Comune di Quarto per infiltrazione camorristica) hanno taciuto, anzi sono stati completamente inesistenti.

    Chiedete ai cittadini di Quarto: avete mai visto un giornalista o letto la bozza di un reportage sul vostro territorio?
    La risposta è ovvia.

    Io, ex cittadino di Quarto

    Ho abitato a Quarto per trent’anni e tutt’ora vive la mia famiglia.
    Conosco bene le dinamiche del comune flegreo.

    Mia sorella Daniela è nell’attuale giunta.

    Espellere Rosa Capuozzo dal Movimento e costringerla alle dimissioni è un errore figlio dell’integralismo politico dei cinque stelle.
    Come tutte le forme di integralismo, porterà solo nuove contrapposizioni e sfiducia.

    Se fossi al posto del sindaco flegreo – constatata la compattezza della giunta – andrei avanti fino a fine mandato.
    Il tempo ed il buon governo le darebbero ragione (a meno di nuovi Giuda).

    Che tempo che fu: perché Fabio Fazio piace(va)

    Tutti da Fabio Fazio

    Fabio Fazio fa il pieno di super ospiti: il cantante disco di platino, lo scrittore-boom, il Premier, il politico più discusso, l’attore di successo, lo sportivo trionfatore, lo sconfitto galantuomo.

    Tutti a Che tempo che fa, il talk show di Rai3.

    Ogni puntata ospita il personaggio del momento con una storia speciale da raccontare: accolto in prima serata in un ambiente confortevole, la star si abbandona fiducioso tra le braccia del pubblico amico pronto ad applaudire la brillante (e leggera) intervista che seguirà.

    Fabio Fazio, che tempo che fu

    L’intervista-confessione

    Fazio chiede garbatamente ed evita domande scomode, guida l’ospite con gentilezza e disinvoltura in una chiacchierata di sicuro successo: risposte sorridenti, tono sereno, l’ironia di sottofondo, ecco spiegato il perché di quell’errore, il vero motivo dello scandalo, esiste un alibi morale, forse non era così grave, dopotutto l’Italia è un grande Paese.

    Dopo venti minuti, anche il più sinistro dei personaggi, migliora la sua immagine pubblica.

    La battuta finale strappa-consenso congeda l’ospite rinfrancato.

    L’assoluzione dai peccati

    L’intervista di Fazio è una confessione: al (fortunato) convocato, è concessa la possibilità di redimersi davanti a milioni di spettatori fiduciosi, certi del buonismo sincero, la tv nazional-popolare trionfa con la meritata standing ovation liberatoria.

    Prevedibile, banale, scontato.

    Per questi (ovvi) motivi, se posso, guardo Che tempo che fa

    Sanremo, due link per il download (gratuito)

    Scaricare gratis il cd di Sanremo

    Ho deciso, oggi gioco sporco.
    Pubblico ciò che in molti fingono di ignorare: la facilità con la quale si può scaricare gratuitamente il CD di Sanremo2014.

    Ovviamente ricordo una regola elementare: violare il copyright è un’azione illegale e come tale merita una sanzione.

    Però mi chiedo: è altresì condannabile chi segnala un sito per il download non autorizzato?

    La risposta è da carpire tra i commi e gli asterischi della giungla di leggi del settore, nei verdetti della Cassazione ed i ricorsi dell’Associazione dei Consumatori … una letteratura fumosa che lascio agli esperti della materia (e alle case discografiche).

    Ciò che infastidisce, invece, sono le demenziali crociate legate al momento: perché simulare indignazione verso il fenomeno della pirateria in Rete solo in occasione di eventi mediatici importanti?

    Spenti i riflettori, forse la violazione del copyright svanisce di colpo?
    Possibile che dopo vent’anni non si sia ancora trovata una soluzione valida per convincere l’utente ad acquistare i brani del proprio cantante preferito attraverso il canale ufficiale e non dal mercato parallelo?

    Scaricare il cd di Sanremo è illegale (ma elementare)

    Gli assurdi prezzi di un cd

    Sul sito ufficiale della RAI non c’è traccia del CD, nessun link per comprare on-line i singoli brani o l’intero spettacolo.

    Cerco su Amazon.it: il CD audio di Sanremo2014 costa 11,80€ (spedizione gratuita per ordini sopra i 19€ altrimenti va aggiunto il prezzo del corriere, posta ordinaria …).
    Curiosità: al momento in cui scrivo, il CD audio di Sanremo2013 è proposto a 15,74€ (sempre peggio).

    Non trovo ancora nulla su Google Play mentre su ITunes c’è la possibilità di scaricare la singola canzone (da 0,99€ a 1,29€ a pezzo) oppure acquistare delle collezioni che includono tutti i brani della manifestazione canora (siamo sui 8,99€). La difficoltà c’è: devi essere un utente Apple oppure aver installato il software Itunes sul tuo computer (anche Windows).

    Con un po’ di buona volontà, come si evince, è possibile rispettare le regole e comprare/scaricare il CD di Sanremo2014 a costi contenuti.

    Se, invece, sono un tipo impaziente e non amo perder tempo con programmi, app, registrazioni, cloud e sincronizzazioni tra dispositivi basta accedere ad un qualsiasi motore di ricerca e digitare “download sanremo 2014 mp3”.

    Si presenteranno innumerevoli possibilità, anche gratuite.

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    Tre link per il download

    Se non sono soddisfatto del risultato e becco il solito sito porno, senza scomodare il temuto Emule – il padre dei client P2P – vi consiglio FileCrop, il motore di ricerca per i files condivisi. Digitate le solite parole-chiave e certamente otterrete un link valido …

    Se il Garante della Comunicazione o il Sovrintendente dei Beni Culturali non ha censurato ancora questo post, resta lo spazio per mantenere la promessa: il Lettore non va mai tradito, a voi i due link:

    DepositFiles per il download dell’intera collezione sanremese (io non ho scaricato e provato la bontà del file, sono contro il download illegale)
    YouTube scegliere il singolo brano che si vuole ascoltare, poi copiare l’indirizzo in VidToMp3 per convertire il video in mp3


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    Sanremo2014, il festival delle larghe intese

    Sanremo2014, l’Italia di oggi

    Il festival di Sanremo da sempre rispecchia il momento storico della nazione (almeno nelle ottimistiche  intenzioni degli autori).

    Anche quest’anno, dunque, dal palco del teatro Ariston andrà in scena il meglio dell’attualità, possibilmente senza scontentare nessuno e con un budget ridotto all’osso.

    La crisi morde i polpacci e la RAI corre ai ripari: gli artisti rinunciano all’orchestra (non rinnovati i contratti a progetto dei musicisti) e cantano in playback.
    Gli spettatori presenti in sala si impegnano a ripulire la poltrona visti i tagli al personale adibito al servizio.
    Le vallette indossano abiti di Valentino omaggio dell’Outlet, il televoto è autorizzato solo per gli italiani all’estero mentre i presentatori devolveranno l’intero cachet ai colleghi che andranno in pensione in anticipo (circola con insistenza il nome di Pippo Baudo e Mara Venier n.d.r.).

    Sanremo2014, il festival delle larghe intese

    Le polemiche politiche

    In questo marasma, è passata la mozione degli ecologisti liguri: i fiori per gli ospiti saranno di plastica e riutilizzati per tutte le serate.

    Quest’ultima delibera ha provocato il prevedibile terremoto politico ed ora il Governo rischia la crisi: il PD si è spaccato («ci accuseranno di essere i soliti tirchi genovesi», «decisione di grosso spessore ambientalista»), Forza Italia minaccia il ricorso al TAR pur di evitare il crollo di un settore già in crisi, i grillini lanciano un referendum on-line mentre il centro invita tutti «ad abbassare i toni e rispettare le Istituzioni».

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    Un’ultima ora appena giunta in redazione conferma l’intenzione di delocalizzare il festival in Romania.
    Il Premier rassicura il Paese: «non permetteremo la svendita del made in Italy al miglior offerente» dichiara convinto in diretta TV al dopo-festival di mezzanotte.
    E’d annuncia il decreto salva-festival che prevede un piccolo sacrificio economico per gli italiani (un ritocco sul prezzo delle sigarette e un aumento delle accise sui carburanti), legge votata all’unanimità dalla destra e dalla sinistra indistintamente.

    «Il festival delle larghe intese» è salvo, il playback può continuare.


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