faCCebook.eu

Sbatti il mostro in homepage!

Tag: litorale domitio

Al mare, testimone di un salvataggio eroico

Un soccorso in mare vissuto in diretta

Quale sentimento spinge una persona ad abbandonare la sicurezza della propria vita per lanciarsi in mare e soccorrere uno estraneo in difficoltà?

E’ la domanda che mi pongo oggi mentre assisto – dalla spiaggia di un lido del litorale domizio – al salvataggio di un gruppo di bagnanti che, per le condizioni del mare avverso, non riescono a tornare a riva.

A pochi metri dalla spiaggia libera, le forti onde creano un fosso tra un gruppo di persone e la costa.
Un uomo inizia a sbracciare per segnalare l’emergenza: nuota ma le correnti lo allontanano dalla riva.
Nonostante non affondi del tutto, è in forte difficoltà.
Il mare lo sovrasta, poi riemerge, sbraccia ancora.

Con lui si distinguono altre persone, forse un bambino ed una giovane ragazza.
Tutti in pericolo.

Litorale domizio, volontari e bagnini salvano un gruppo di bagnanti in difficoltà

L’intervento dei bagnini (e dei volontari)

Dai lidi limitrofi, i bagnini scattano immediatamente.
Con le tavolette rosse in pugno, superano il fosso marino ed, in pochi istanti, raggiungono il gruppo di persone in totale panico, a poche decine di metri dalla spiaggia.
Li soccorrono.

Insieme ad altri volontari, li riportano tutti sul bagnasciuga.
Giunge anche un terzo bagnino con l’imbarcazione di salvataggio per aiutare chi è senza energie.

Per fortuna, la missione di si conclude con un lieto fine.

faCCebook è anche su Telegram: unisciti al canale!

Il coraggio dei volontari

Da sotto l’ombrellone, noto delle persone correre verso il mare.
Non capisco cosa stia accadendo finchè non raggiungo la folla in riva ed ascolto i commenti preoccupati.

La squadra di volontari che si è lanciata verso i bagnanti in difficoltà è davvero numerosa.

Conto almeno una decina di uomini, qualche ragazzo ed una giovane donna.
Li vedo rientrare affaticati, raccontano di un anziano in preda al panico (credo l’uomo che sbracciava) e di un bambino impaurito.
Li hanno raggiunti – chi dalla spiaggia, chi via mare – ed, insieme ai bagnini, salvati.

Ascolto l’impresa con ammirazione.

Queste persone, non temevano di affogare?
Prima di tuffarsi, hanno riflettuto sul pericolo al quale andavano incontro?

Rischiano la vita per soccorrere degli estranei.

L’azione di questi volontari non finirà mai sui giornali e nessuna Istituzione gli renderà i giusti meriti.
Ma, entrano di diritto nell’esercito di eroi silenziosi che combattono i «mostri» della nostra società.

A loro, il nostro pubblico ringraziamento.


Restiamo in contatto: ricevi la newsletter

La barca a vela dei miei sogni [FOTO]

Dalla spiaggia osservo la piccola barca a vela solcare le onde del mare.
Affascinante» commento invidioso e – come in un film – d’improvviso mi ritrovo proprio su quella’imbarcazione.

Il sogno …

Timone alla mano scavalco i frangenti azzurri e disintegro la schiuma bianca dell’oceano ribelle.
Infinite gocce di mare colpiscono il volto abbronzato da mille navigazioni mentre stormi di gabbiani inseguono la scia che si apre dietro il leggero natante.
Protetto dal giacca impermeabile e dagli occhiali da sole, con un ghigno beffardo continuo la corsa verso la libertà.

Una barca a vela solca le onde del litorale domitio

… oppure l’incubo

Il mal di mare mi paralizza.
Abbracciato al palo della vela, non oso guardare i frangenti azzurri del mare agitato.
Precise come un orologio, fastidiose gocce d’acqua colpiscono il mio volto arrossato privo della giusta dose di crema solare.
Odiosi gabbiani svolazzano intorno all’imbarcazione come gli avvoltoi intorno alla preda.
Sudato per la paura e per la pesantezza della giacca impermeabile, con gli occhiali bagnati emetto l’ultimo grido di sofferenza in attesa di toccar terra.

La realtà

La pallonata di un giovane calciatore sul bagnasciuga del litorale domitio mi riporta alla dura realtà.
«Scusi» farfuglia il maleducato campione ricoperto di tatuaggi.
«Figurati» replico indifferente.

Tolgo i granelli di sabbia dalla spalla appena colpita, smartphone alla mano, immortalo la barca a vela dei miei sogni.

«Utilizzerò lo scatto per il mo sito» osservo mentre un ghigno beffardo si fa spazio sul volto abbronzato da mille lotte contro i «mostri» moderni.

Di più non posso fare.
Per ora.

Il degrado del torrente Trimoletto (Baia Felice, Caserta)

Torrente Trimoletto, la rabbia dei vacanzieri

Un’ora dopo aver pubblicato la foto più bella della mia estate giunge via WhatsApp un rabbioso messaggio di un amico in gita al torrente Trimoletto, un piccolo fiume nei pressi di Baia Felice in provincia di Caserta e distante pochi kilometri da Baia Domitia, il luogo dove ho immortalato lo scatto dell’anno.

Il Trimoletto, tra Mondragone e Formia lungo il litorale domitio località Baia Felice, è un luogo di villeggiatura per casertani e napoletani, da sempre ” una zona da rilanciare con alta potenzialità turistica” ma – nella realtà dei fatti – una località trascurata dagli investimenti privati e dalle attenzioni politiche.

BaiaFelice, torrenteTrimoletto

 Una gita nel degrado

«Abbiamo portato i ragazzi al fiume Trimoletto verso Baia Murena, guarda che incuria. Ma non c’è nessun responsabile di ciò?».
«Immagino il Comune di Cellole» rispondo sempre via WhatsApp mentre giungono le immagini del degrado: fili di ferro arrugginito ed ingombranti abbandonati lungo la spiaggia, rifiuti mai raccolti, uno stato di desolazione totale che deprime il villeggiante, un biglietto da visita che invita a non tornare più in un luogo potenzialmente affascinante ma lasciato morire dall’inciviltà e dalla inattività delle istituzioni.

«La nostra terra è bella, facciamo di tutto per rovinarla. Almeno l’acqua del fiume è pulita»: il mio amico chiude la chat con la giusta irritazione mitigata da un messaggio di speranza.

E’ la solita (triste) dicotomia nostrana: si potrebbe vivere di turismo ed invece si muore tra incuria ed abbandono da parte di chi – invece – dovrebbe controllare e proteggere il bene comune.

Una denuncia contro l’assuefazione

Ma guai ad assuefarsi, ogni cittadino è sentinella del proprio territorio e di fronte a simili mostruosità deve reagire: pubblico le foto-denuncia, sponsorizzo questo articolo su tutti i social network noti, invio il link di questo post agli uffici competenti del comune di Cellole ed apro una segnalazione sul sito AidYourCity.

Non permettiamo allo sconforto e all’apatia di prevalere, fate altrettanto:

E-mail del sindaco di Cellole: sindaco@comunedicellole.it
Link alla segnalazione AidYourCity

Powered by WordPress & Theme by Anders Norén

Translate »