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I tre segreti del lettore felice

UNO – Spontaneità

«Per le vacanze, leggete un libro a piacere».
Il consiglio della prof di italiano al sottoscritto, giovane studente di informatica, cadeva nel dimenticatoio.

A scuola, consideravo la lettura un’imposizione.

Trovavo assurdo investire parte del tempo libero tra le pagine di un romanzo.
Oggi, al contrario, trovo assurdo non leggere un libro.

Seguo il sentimento che regola tutti i grandi amori: la spontaneità.
Essere liberi di leggere resta il segreto per alimentare la passione che, se costretta, si spegne.

Dunque:

  • assecondo i tempi (leggo se lo desidero e prendo le dovute pause di riflessione in caso di stanchezza)
  • alterno i generi
  • dopo un libro appagante, riparto con un romanzo soft per digerire ed apprezzare la storia appena finita

Piccole regole per un rapporto felice e spontaneo.

I tre segreti del lettore felice

DUE – Ebook for ever!

Degli ultimi dieci libri, nove sono ebook.
Abbi fortuna e dormi del mio amico Luciano Esposito è l’ultimo cartaceo acquistato.

Toglietemi tutto ma non il mio Kindle, l’e-reader di Amazon.
I vantaggi sono palesi:

– dematerializzo i libri (risparmio di spazio e carta)
– compro ebook a prezzi ridotti (vedi Offerte lampo di Amazon)
– leggibilità massima in ogni ambiente e situazione (al sole, sotto l’ombrellone o con la luce flebile del comodino vicino al letto)

TRE – Vivere la libreria

Respirare l’atmosfera della libreria, annusare le bollicine di cultura, sbirciare la quarta di copertina di un nuovo romanzo, incontrare scrittori e partecipare ad eventi (come Lorenzo Marone alla Feltrinelli di Napoli).

Vivere e frequentare la libreria è un regalo al quale non rinuncio.

Ascoltare, confrontarsi, commentare: dietro ad ogni opera, si nasconde un mondo da scoprire.
In libreria.

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Io, lettore felice

Scaricare ebook e toccare con mano una pagina di un romanzo, sono aspetti di una medesima passione: la lettura.

Sono convinto: il libro e la cultura restano le armi più efficaci per combattere i «mostri» di ogni forma, colore, razza.

Parola di un lettore felice 🙂


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Che cos’è la frequenza di rimbalzo, perché è importante e come migliorarla?

Che cos’è la frequenza di rimbalzo?

La frequenza di rimbalzo indica la percentuale di visitatori che, dopo aver visitato una pagina, esce dal sito.

Il dato è fornito da Google Analytics.
Il Grande Fratello è installato sotto i pavimenti, dietro le pareti, nascosto sul soffitto di faCCebook.eu.

In ogni angolo della mia piccola casetta digitale, si nasconde un sensore pronto a carpire ogni sospiro del visitatore per trasformarlo in un numero che misura un’azione.

Ad esempio, leggere un desolante 75% come frequenza di rimbalzo media, significa che tre utenti su quattro giunti sull’articolo del giorno di faCCebook.eu, a fine lettura, non visitano un’altra pagina del sito ma scappano veloci verso altri lidi.

Succede quando il post è raggiunto da un link diretto via social oppure se l’argomento viene trovato mediante un motore di ricerca.

Da Facebook o Google con un unico salto l’ospite raggiunge il salottino, prende ciò che gli interessa e subito dopo abbandona la casa digitale senza curiosare nelle altre stanze.
E la frequenza di rimbalzo sale …

Il tempo medio della visita: due minuti

Altra domanda esistenziale: quanto tempo dura la visita del navigatore?
La durata della sessione media di Google Analytics misura i minuti spesi dall’ospite nella casetta digitale.

Incrociare la frequenza di rimbalzo con la durata della sessione media svela importanti dettagli e conferma il comportamento mordi e fuggi della maggior parte degli utenti (mondiali).

Rifletto mentre studio Google Analytics e mi soffermo sulla frequenza di rimbalzo!

Rifletto mentre studio Google Analytics e mi soffermo sulla frequenza di rimbalzo!

La delusione del padrone di casa

Come ti sentiresti se nove ospiti su dieci, una volta giunti nella tua amata casetta, dopo due minuti scappassero via?

Eppure ti sei preparato al meglio per ricevere i visitatori, sei convinto di aver curato ogni dettaglio, reso l’ambiente confortevole ed accogliente.
Come spiegare il motivo della fuga e prolungare il soggiorno degli ospiti?

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Come ridurre la frequenza di rimbalzo?

Il quesito è motivo di studio giornaliero da parte di sedicenti esperti e non presenta soluzioni certe.
Valgono i soliti consigli:

  • pubblicare contenuti di qualità
    (emozionare, coinvolgere, risolvere, informare sono le leggi base di ogni post di successo che invoglia il Lettore a tornare)
  • fidelizzare, il principio d’oro del marketing
    (sii presente su tutti i canali social e cura la newsletter)
  • inserire link ad altre pagine interne
    (senza esagerare, le eccessive autocitazioni infastidirebbero chiunque, anche Napoleone Bonaparte)
  • link ai post collegati
    (Potrebbe interessarti anche …) da aggiungere a fine articolo quando l’ospite è più generoso e propenso a leggere un nuovo contenuto – soprattutto se divertente

Il valore del clic di fine articolo

Il clic di fine articolo vale oro e va utilizzato con intelligenza.
Se il Lettore giunge all’ultimo rigo del nostro post, sarà coinvolto positivamente dal contenuto dell’articolo e propenso ad un’azione emotiva.

Sfruttiamo il momento di debolezza!
Proponiamo un’azione che legherà il Lettore al nostro sito per invitarlo a tornare.
Ad esempio, io mi gioco la carta della registrazione alla newsletter 🙂


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Approfitta

Il nuovo faCCebook: l’editoriale

Il nuovo faCCebook

La nuova veste grafica di faCCebook è pulita, semplice e raggiunge il più ovvio (ma difficile) degli obiettivi web: rendere la lettura del post un’esperienza piacevole e priva di sforzi visivi.

Il test sulla bontà del cambiamento l’esegue innanzitutto il sottoscritto, il primo fan (molto critico) del nostro amato sito di «mostri».

Quando accedo al blog pretendo la massima chiarezza, una pagina ospitale che inviti a giungere a fine post con lo stesso piacere di un sorso d’acqua fresca in una giornata d’estate.

La statistica insegna

I dati statistici dell’ultimo anno sulle abitudini dei Lettori smontano la mia presunzione: avevo creato un «giornale di mostri», un magazine con molteplici pagine … mai viste.

In realtà, al navigatore interessa il post del giorno e tre utenti su quattro, a fine lettura, abbandonano il sito senza visitare le altre sezioni.

Ed è giusto così.

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Snello, veloce, chiaro

Dunque, preso atto dei click, ho rivisitato l’intera navigazione eliminando tutte le pagine morte.

Il nuovo faCCebook mi piace molto – snello, veloce, un volantino leggero che punta dritto alla sua missione: accogliere voi amici Lettori nel modo più semplice e piacevole possibile.

L’header soddisfa il desiderio di pubblicare le mie foto scattate on the road.
Inizio con un’immagine del mare, simbolo di continuo rinnovamento.

Bene, sono contento del lavoro svolto e mi auguro che siate entusiasti come lo sono io.

Buona lettura.
Mario Monfrecola, il webmonster.

Il nuovo faCCebook, l'header


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Gli abbonati di faCCebook, i miei amici: grazie

La fedeltà, sentimento sconosciuto nel mondo odierno ove regna il mordi e fuggi e trionfa l’usa-e-getta, va premiata:

desidero enunciare ai quattro venti un sentito ringraziamento agli abbonati

alla mia «mostruosa» creatura, il piccolo grande faCCebook.eu.

I fidati Lettori che puntualmente ricevono l’e-mail della newsletter sono speciali perché è speciale la fiducia riposta nei temi affrontanti e – scusate l’autocitazione – nel sottoscritto.
Cotanta stima inorgoglisce e merita la massima attenzione: continuerò a combattere i «mostri» di ogni forma, colore e razza con la coerenza e lo stile che contraddistinguono da sempre il nostro amato blog, senza mai cadere nella facile volgarità ed evitando scontati passi falsi che dividono la denuncia dallo show pacchiano.

la newsletter di faCCebook

Ho un sogno: incontrare di persona ogni singolo iscritto alla newsletter

.
Perché dietro un indirizzo e-mail c’è un un navigatore sensibile, un lettore attento, una donna ed un uomo desideroso di migliorare il mondo con l’esempio diretto, un eroe (passatemi il termine) pronto a combattere le tracimanti ingiustizie di questi difficili tempi moderni.

Un giorno non troppo lontano organizzeremo un incontro, il primo faCCebook-day in una entusiasta ed affollata piazza stracolma di cittadini onesti e sognatori convinti, nel mentre l’unico modo che ho per ricambiare la vostra fedeltà, cari abbonati, è ringraziare ognuno di Voi senza ipocrisia.
Come avviene tra veri amici.

Dedicato a Te

La dedica

Questo amorevole post è rivolto a Te, intendo proprio Tu che, con lo sguardo fisso nel monitor, dedichi un minuto del tuo prezioso tempo alla lettura digitale.

Da casa o in ufficio, in metropolitana o in autobus, per svago o per informarti accedi a blog, giornali on-line e social network.

Scorri le pagine, una manciata di secondi per scrutare i titoli delle notizie più interessanti, un clic per sbirciare la foto di attualità e pochi istanti da dedicare al video virale del momento.

Informazione mordi e fuggi, superficiale ed a portata di tutti

Informazione mordi e fuggi

E’ l’informazione mordi e fuggi: superficiale, mobile (da leggere mobail) viaggia con te, a portata di mano e sempre usufruibile, stringata e mai approfondita, quasi un sentito dire più che una notizia ufficiale, uno stato d’animo piuttosto che un’analisi, un battito di ciglia e la novità è già vecchia.

Come in un film muto, sul piccolo schermo dello smartphone scorrono guerre, drammi, dolori, felicità, gioie, solitudine, amore, fotogrammi di vite vicine e lontane, immagini e testo divorati dal cervello in un infinitesimo di Planck, il lampo e l’evento è archiviato come «già letto».

Informazione mordi e fuggi, superficiale ed a portata di tutti

Dunque, caro Lettore, se hai osato fino a questo punto non posso che ringraziarti.
Visti i tempi (veloci), è un lusso per pochi giungere a fine post ed io – se ho catturato la tua attenzione per mezzo minuto e col sorriso sulle labbra – ne sono orgoglioso.

Informazione mordi e fuggi, superficiale ed a portata di tutti


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PaperBlog, io «mostro» per un giorno

Io, autore del giorno su PaperBlog!

«Chi la fa, l’aspetti» il famoso proverbio suona bene per il post di oggi.
La mail di Silvia giunge inattesa e come tutti i regali imprevisti è ancora più sorprendente: la simpatica Responsabile delle Comunicazione di Paperblog Italia mi annuncia che sono stato scelto dallo staff editoriale come autore del giorno!

Incredulo, accedo e adocchio la mia foto in primo piano nella sezione gialla “LE COMMUNITY” del più importante aggregatore di blog italiani; io, ogni giorno «sbatto il mostro in homepage», stavolta sono stato sbattuto in homepage 🙂

PaperBlog, io «mostro» per un giorno

Una gioia immensa

La gratificazione per questo risultato – da  reporter per diletto quale sono – è notevole.
Essere riconosciuti tra i due milioni (e passa) di blogger italiani mi incoraggia e mi aiuta a rispondere alla domanda che balena nella mia testa, a sciogliere il dubbio successivo ad ogni pubblicazione di un articolo.

Conscio di non possedere il dono della scrittura, armato di buona volontà, passione e tenacia come l’atleta che si allena duramente per sopperire alla mancanza di talento, digito il post del giorno, lo rileggo e mi chiedo: «avrò trasmesso al Lettore ciò che veramente penso?
Sarò stato in grado di trasferire le mie idee nero su bianco?
Ha senso questo articolo?»

L’autocelebrazione (una volta tanto)

Se becco un errore grammaticale sfuggito alla mia attenzione (ed al correttore ortografico), sprofondo di vergogna.
Se la forma dei pensieri è contorta, mi arrabbio con me stesso.
Se nel testo trovo molti “che … che … che …”, mi deprimo.
Se mi adagio ed uso i verbi generalisti “fare” e “dare”, mi bastono e li sostituisco con i termini appropriati.

Saper di aver attirato l’attenzione di Paperblog Italia premia il mio impegno ed – in parte – dissolve i miei dubbi esistenziali.
Il Lettore mi perdonerà questo post autocelebrativo: ventiquattro ore di gloria non si negano a nessuno, soprattutto il giorno del proprio onomastico («mostri» permettendo). La homepage di PaperBlog: ci sono anche io!


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