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Tag: genitori

E se ricominciassimo a nutrirci meglio?

La festa di compleanno? Al fast food

Alla festa di compleanno del piccolo Alessandro c’è l’intera classe, una prima elementare rumorosa e colorata.

Non manca nessuno, l’appuntamento è troppo ghiotto: hamburger e patatine, coca-cola con cipster, torta al cioccolato ed animazione per l’intrattenimento delle piccole pesti, ventidue bimbi che saltano sui tavoli del McDonald’s mentre giocano a nascondino tra il divertimento dei pochi, coraggiosi clienti del locale.

E se ricominciassero a nutrirci meglio? La festa di compleanno al fast food

Fast food, luogo di maleducazione

A sei anni i migliori «amici» sono quasi sempre i compagni di scuola ed a questo importante ricevimento non possiamo proprio mancare.
Raggruppati in un angolo, a distanza di sicurezza, noi genitori fingiamo di discutere mentre con un occhio controlliamo gli scalmanati pargoletti.

Osservo incuriosito gli altri papà e mamma ed il mio spirito critico deve – per forza – registrare il loro sconsolante comportamento: evidentemente non capiscono che la giusta cultura alimentare si insegna in tenera età e l’obesità infantile è un problema serio da non sottovalutare.

«Antonio, mangia tutto il cheeseburger!», «Ilenia, forza bevi la coca-cola», «non lasciate nemmeno una patatina fritta» … incoraggiamenti per i figli mentre gli adulti si rimpinzano di un BIG TASTY BACON con un doppio contorno di CHICKEN McNUGGETS senza rinunciare ad un McFLURRY® SMARTIES come dessert.
Il tutto bagnato in una COCA-COLA ZERO ZUCCHERI per non esagerare.

L’educazione alimentare subito!

La festa termina, fuori dal locale i bimbi satolli continuano ad inseguirsi come schegge impazzite (sarà l’effetto delle bibite gassate?).

«Papà, quel panino non mi piaceva proprio» commenta convinto il mio piccolo ed ingenuo marmocchio mentre ci incamminiamo verso la metropolitana sorseggiando l’acqua naturale.
«Hai ragione, aveva un sapore di plastica» incalzo io.

La riflessione di mio figlio conferma la teoria: l’educazione alimentare non è una rinuncia se insegnata da subito.

L’urlo

L’urlo (del più debole)

Il comandante urla contro il soldato, la maestra urla contro lo scolaro, il capoufficio urla contro il sottoposto, il papà urla contro il figlio.

L’urlo, quello cattivo, rafforza la gerarchia, ripristina le forze in campo e distingue il forte dal debole.
Almeno – all’apparenza – così appare.

Chi è il più forte?

Ma siamo proprio sicuri?
Il più forte è colui che necessita di alzare la voce per far valere le proprie ragioni?

E quale effetto ottiene il genitore che convince il figlio con la prepotenza?
Forse il suo rispetto?
E la maestra guadagna la stima dei suoi studenti oppure una rabbiosa reazione?

Chi urla, perde sempre.

L'urlo (del perdente)


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Il primo pensiero appena svegliati: c’è il sole?

Il sole si sveglia insieme a noi!

«C’è il sole?»
«Si c’è il sole!» e allora la giornata inizia più leggera, perché ti mette allegria sentire un po’ di calore del sole appena sorto e perchè per uscire di casa devi metterti meno cose addosso.

E poi sai che qualcuno si è svegliato insieme a te: il sole!

Se anche lui è nascosto dietro le nuvole allora ti vien voglia di restare nascosta tra le coperte ad aspettare che esca un raggio di sole tra quel doppio strato di nuvole lattiginose. 
Se poi addirittura piove e fà freddo allora la giornata cambia inesorabilmente.
Eh sì diciamo che una volta il freddo e la pioggia mi piacevano, perchè l’aria si rinfrescava e si diceva che ci voleva proprio un pochino di pioggia, ve lo ricordate?

Napoli tra nuvole e sole

La preparazione per andare a scuola

Ora quando sento le previsioni vado anch’io in modalità allerta meteo bimbi: allora Galoshes, cappottina antipioggia, ombrello, sciarpe e guanti, ricambio scarpe e calzini.
Una trasferta programmata ogni volta e l’uscita da casa sembra l’uscita prima di una sfilata di moda: c’è tutta la fase dell’addobbo e a fine lavoro escono dei cucciolotti in formato Michelin!

Quando si esce tutti coperti come se fosse lo sbarco sulla luna, il fiume in piena ti travolge e se poi c’è anche il vento rischi che i due cucciolotti volino via.

E allora si va a scuola in macchina e quindi, scopri e spoglia i tuoi cucciolotti (perchè poi c’è traffico e si suda in macchina) per poi rivestirti di tutto punto per i quattro passi dalla macchina al portone della scuola.

E come dice un mio amico: «ma che ne sai tu!» .

Davvero un’avventura.

Ma i cucciolotti per fortuna si divertono sotto l’ombrello per loro è un gioco e quindi cerchi di ricordarti che non devi stressarti ma goderti l’avventura di andare a scuola in macchina sotto la pioggia, come se fosse con una navicella spaziale.

CaroBabboNatalepensacitu.

This post was written by: MammaSmemorina – who has written 2 posts on faCCebook.eu.

Sono nata a Cusano Mutri un piccolo paesino del Beneventano nel 1971, con la neve alta così! Dal beneventano ho girato tutta la Campania inseguendo con la mia famiglia il lavoro di mio padre e alla fine mi sono ritrovata a Napoli. Qui mi sono laureata in matematica. La mia passione per i numeri mi ha fatto diventare un’informatica. La tecnologia mi circonda e mi sconvolge tutti i giorni, mi usa e la uso, mi svuota e mi aiuta, mi stressa e mi diverte, mi smemorizza? Ed io la memorizzo… per futura memoria! Think in big!

Matteo, il figlio (politico) di Silvio

Renzi e Berlusconi, differenti (ma non troppo)

Le differenze tra il giovane Renzi e lo stagionato Berlusconi sono meno profonde di quanto si possa immaginare.

Il primo rappresenta la sinistra ma di sinistra in lui non sono presenti tracce significative, il secondo invece è l’icona della destra ma la destra stessa lo ha disconosciuto.
Eppure sono i leader dei rispettivi schieramenti.

Complimenti reciproci

Si rispettano e l’uno dice dell’altro: «é un grande comunicatore».
Sia il Cavaliere che il Sindaco padroneggiano i concetti sui quali si fonda la società dell’immagine (i contenuti non interessano quasi a nessuno) e sono consci dell’importanza di come si proclami senza preoccuparsi di cosa si affermi.

Di fatto, sono circondati dai maghi del marketing moderno ed usano i media secondo le migliori peculiarità: il navigato Silvio preferisce la sicurezza della televisione mentre l’esagitato Matteo irrompe tramite Internet spopolando nei social network più famosi (vedi Twitter, Google+ e Facebook).

Matteo, il figlio (politico) di Silvio: perché Berlusconi e Renzi sono più simili che diversi

Berlusconi e Renzi, uomini-partito

Il fiorentino ed il milanese, inoltre, rappresentano la personalizzazione della politica: sono i boss dei due raggruppamenti ed il successo dipende – in toto – dalle loro facce.

Cosa sarebbe oggi il PD senza il rottamatore?
Un partito di dinosauri.

Che visibilità avrebbe Forza Italia senza Berlusconi?
Meno che zero.

Lo stesso discorso vale per i partitelli satellite che ruotano intorno ai due colossi della politica italiana.

Renzi e Berlusconi, distanti per l’anagrafe ma vicini per personalità mi ispirano un pensiero nefasto: da giovane Silvio era egocentrico come Matteo e Matteo, in terza età, sarà petulante come Silvio.
La storia, spesso,ha un beffardo senso dell’umorismo.


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Michele Serra, fatti furbo

Una domanda per Michele Serra

Chiedo al geniale Michele Serra: «è intelligente vendere il tuo ultimo libro, Gli sdraiati, in formato digitale al costo di 8,99€

L’ammetto senza pudore: l’avrei voluto acquistare perché seguo il giornalista di Repubblica con entusiasmo, apprezzo il suo stile ed in questa fase della vita il tema padre-figlio mi appassiona particolarmente.

Accedo ad Amazon per comprare/scaricare l’e-book e resto sbigottito dall’importo. Possibile?
Un’opera “dematerializzata” costa quanto il libro classico (difatti, la versione cartacea viene proposta – sempre dal sito di Jeffrey Bezos – a 9€).

Da una veloce indagine via web, evinco che il prezzo “ufficiale” della Feltrinelli è proprio 9€ (analogamente per la Mondadori).

Sono convinto: questo “cartello” digitale/cartaceo è un incentivo alla pirateria.

Michele Serra, fatti furbo!

Generazione ebook

Che senso ha oggi –  per la generazione internet – acquistare un e-book alla stessa cifra del libro standard?
Dove è il vantaggio?

Lo scrittore dovrebbe carpire le potenzialità della tecnologia e non esserne vittima tanto più che nessuno mette in discussione la dovuta (e giusta) ricompensa all’autore ma, sicuramente, è opinabile la scelta (marketing).

Se compro un ebook tramite un sito non dovrei automaticamente risparmiare visto che salto l’intera filiera di distribuzione, evito l’utilizzo del materiale, salvaguardo l’ambiente (in questo caso, per lo spreco della carta) e pago solo il copyright?

MP3, esperienza da imitare

Le major musicali hanno contrastato (con successo) il download illegale degli mp3 proponendo tramite i loro web-store i singoli brani al prezzo di 0,99€.

Con un costo pressoché irrisorio, anche al più irremovibile e convinto anarchico della Rete sorge il dubbio se scaricare legalmente ed usufruire di tutti i vantaggi dell’opera digitale (ad esempio, accesso da ogni dispositivo connesso in qualunque punto del pianeta) oppure violare la legge ed accontentarsi di una bassa qualità del brano/film/libro.

«Gli sdraiati», acquisto rinviato

Non si offenda il buon Michele Serra ma io desistito dall’acquisto del suo e-book.
Se reputa queste (moderne) considerazioni valide, può inviarmi una copia autografata de “Gli sdraiati”, meglio se digitale.


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