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Tag: finestre rotte

Scandone, la piscina di Napoli tra degrado e voglia di nuotare [FOTO]

Piscina Scandone, ingorgo alle docce

Una piccola distrazione e la «partenza intelligente» sfuma: per evitare la fila chilometrica, devo uscire dalla vasca due minuti prima della fine del corso.

Centoventi secondi di rinuncia per eludere l’attesa infinita.
Stavolta, preso dall’entusiasmo, salto fuori dall’acqua alle 18.46.

Risultano fatali gli istanti spesi per conservare la cuffia, gli occhialini ed indossare l’accappatoio.
Parto a razzo conscio dell’ingorgo che mi aspetta.

Troppo tardi, sforato il tempo limite previsto per le 18,44.
La coda alla doccia ricorda il traffico di ferragosto sulla Salerno-Reggio Calabria.

La manutenzione zero? Tempra il fisico

«La cinque, sei, sette e dieci non funzionano» il passaparola aggiorna la fila in tempo reale meglio di isoradio.
Chiuso nell’accappatoio, attendo infreddolito il mio turno.

Le undici docce presenti nello spogliatoio della piscina Scandone di Napoli non funzionano mai tutte contemporaneamente.

Periodicamente si inceppano e visto l’alto numero di utenti, arrivare al meritato shampoo post-nuotata risulta più complicato del ritiro della pensione alla Posta il primo giorno del mese.

Le docce della piscina Scandone, una roulette

Le docce della piscina Scandone, una roulette

Per l’ennesima volta, la batteria di docce lavora a scartamento ridotto.
La questione si ripete periodicamente: mancanza di una regolare manutenzione.

Si interviene per risolvere l’emergenza del momento senza un calendario di ordinaria cura del bene comune.

Questa settimana, dalla cinque e sei non esce una goccia, la sette solo acqua gelata, la dieci una gittata bollente.

«Meglio delle terme di Ischia, c’è la temperatura per chi ha problemi alla circolazione e chi desidera la sauna» medito.
Alcuni giovani nuotatori condividono la doccia funzionante: mentre uno si insapona, l’altro si lava.

L’Istituzione evidentemente segue un piano segreto per educare gli sportivi napoletani: oltre a temprare il fisico, l’assenza di manutenzione incentiva lo spirito di solidarietà.

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«GUASTO» da quattro mesi

Il cartello «GUASTO» campeggia sulla porta del bagno da quattro mesi.
«Vediamo quanto occorre per riparare sto wc» registro il post-it mentale la scorsa primavera.

Il desolante manifesto (scritto a mano) è il mio riferimento per valutare l’efficienza-zero della manutenzione negli spogliatoi della piscina Scandone.

Ad oggi – e siamo a novembre! – l’avviso «GUASTO» è ancora ben visibile ed è intenzionato a restarci per quest’altra stagione.

«GUASTO» da quattro mesi

«GUASTO» da quattro mesi

La teoria delle finestre rotte

l’esistenza di una finestra rotta potrebbe generare fenomeni di emulazione, portando qualcun altro a rompere un lampione o un idrante, dando così inizio a una spirale di degrado urbano e sociale

La piscina Scandone è la dimostrazione della validità della teoria delle finestre rotte: invece di riparare il bagno fuori servizio, è comparso un nuovo cartello «GUASTO» – fotocopia del primo – sulla porta di un secondo wc.

L’assuefazione alla anormalità

Luci fulminate spente da anni, mura mai ritinteggiate, dal tetto penzolano strane strisce di plastica (forse un tempo materiale isolante?) che potrebbero cadere improvvisamente, … il degrado avanza impietoso di giorno in giorno.

Lo strano tetto presente negli spogliatoi della piscina Scandone

Lo strano tetto presente negli spogliatoi della piscina Scandone

«Queste spogliatoi non sono normali» denuncio le condizioni agli addetti.
«Ci dispiace, dovete parlare col direttore … comunque non ci sono i soldi …» ribatte mortificato un impiegato dell’Amministrazione.

E’ questo il solito botta-e-risposta, l’eterno muro di gomma, lo scaricabarile perpetuo al quale non mi abituerò mai.

Osservo gli innumerevoli bimbi costretti ad utilizzare un impianto indegno.
Non devono considerare normale ciò che normale non è: i piccoli nuotatori di Napoli godono degli stessi diritti dei coetanei italiani!

Nonostante tutto, viva la piscina Scandone!

La professionalità delle istruttrici ed istruttori, la disponibilità delle società che gestiscono le corsie, la volontà dei singoli per rimediare alle lacune delle istituzioni, il vantaggio economico e l’orgoglio di utilizzare una struttura pubblica rendono la Scandone il riferimento per innumerevoli famiglie e sportivi napoletani.

I controlli periodici confermano l’ottima qualità dell’acqua: nuoto da anni e non ho mai beccato un famigerato «fungo da piscina».

E allora, perché trascurare un impianto storico così bello ed importante?

Dopotutto, dopo aver nuotato con rinnovato entusiasmo, chiediamo solo di poterci rilassare sotto una doccia calda ed utilizzare degli spogliatoi «normali».

Piscina Scandone di Napoli, tra voglia di nuoto e manutenzione-zero

Piscina Scandone di Napoli, tra voglia di nuoto e manutenzione-zero


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Il benzinaio fantasma

La teoria delle finestre rotte

«Se in un quartiere un teppista spacca una finestra, e nessuno la aggiusta, è molto probabile che ben presto qualcun altro faccia lo stesso se non peggio, dando così inizio ad una spirale distruttiva»: è il concetto base della Teoria delle finestre rotte.

Consegue: «Per cui, creare un ambiente di un certo tipo, con finestre rotte, per esempio, porta la comunità attigua a distruggere, un ambiente invece ben curato porta la comunità (anche quella non naturalmente “curata”) a curare l’ambiente che la circonda».

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Il distributore di benzina abbandonato

Il degrado urbano, dunque, contribuisce al degrado morale dei cittadini.

E’ la riflessione che ogni giorno mi balena quando, giunto ad Agnano (a poche centinaia di metri dalle rinomate terme), osservo il distributore di benzina dell’ESSO abbandonato e fatiscente.

Il benzinaio fantasma

Di chi la responsabilità?

A chi spetta abbattere questo triste ecomostro?
Tocca al Comune bonificare la zona oppure la responsabilità è della multinazionale del petrolio?
Sotto questa superficie, sono ancora presenti i grossi serbatoi dei carburanti?
Non andrebbero ripuliti e – magari – rimossi?
E’ utopia immaginare un’area verde con alberi e fiori in sostituzione di questa struttura fantasma?

L’assuefazione a questi penosi spettacoli metropolitani è il primo passo – senza più scandalizzarsi – ed accettare come normale una piccola, grande «finestra rotta».

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