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Tag: dieta

Le ossessioni alimentari di un quarantenne moderno

Soia, semi di lino ed antiossidanti

«Assaggia i semi di lino, sono speciali».
A casa di coetanei ritrovo le manie alimentari di noi, over quarantenni.

Il menù generazionale prevede:

  • azzeramento della carne rossa
  • a colazione, il tè (meglio se verde) a favore del latte (pesante da digerire)
  • a pranzo e/o cena, hamburger di soia, insalata di tofu, seitan al forno
  • alla scoperta dei valori nutrizionale di quinoa e affini
  • verdura e frutta di stagione a tutte le ore

Semi di lino, soia, tofu, seitan, antiossidanti: i cibi vegetariani aiutano a star meglio

Cibi vegetariani per tutti

La lotta alla pancia da impiegato-sedentario ingrassata dalle serate dopo cena da-Re-dello-zapping-srotolato-sul-divano-davanti-la-tv si combatte con un tuffo nel mondo vegetariano.

Al supermercato, il reparto dedicato ieri agli integralisti della salute, oggi è un settore di massa (con i prezzi in aumento vista la richiesta crescente).

Tips and tricks

E’ furbo allungare le braccia per la presbiopia galoppante, sperimentare pilates per prevenire il mal di schiena, utilizzare Runtastic per contare i diecimila passi al giorno consigliati dal dottore, bere otto bicchieri d’acqua in otto ore e mangiare lo yogurt a metà mattinata, preferire il caffè d’orzo e lo zucchero di canna se necessario.

Il trionfo dell’integrali tra pane e pasta e gli immancabili cibi antiossidanti (mandorle, noci e frutta secca) completano il quadro della prevenzione ed attenzione alla forma fisica non più «quella di una volta».

Fissazioni?
Ossessioni moderne di un quarantacinquenne preoccupato?
No.
Significa accettare i cambiamenti del proprio fisico col trascorrere del tempo.

Adattarsi è sintomo di intelligenza.
Ad ogni età.


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Fatbooth, l’app per battere l’obesità

Fatbooth

In vista della prova-costume, consiglio una simulazione con l’app Fatbooth.
Io l’ho provata: il volto ingrassato e le guance gonfiate mi rendono simile a Sherman Klump, il professore di genetica interpretato da Eddie Murphy alle prese con l’obesità (nel film Il professore matto)

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Il messaggio

Eppure, il gioco nasconde un messaggio importante: attenti, la salute parte da una corretta dieta alimentare che non significa rinunciare a mangiare bensì rispettare le giuste regole.
Perché qualsiasi cucina voi decidiate di seguire (vegetariana, vegana, onnivora, …) esiste una verità comune: non esagerare, variare e mangiare prodotti di stagione.

L’esperimento

Scattate una foto a chi volete bene e macinate la sua immagine con FatBooth.
Mostrategli come potrebbe diventare, spaventatelo con l’app cicciona.
D’istinto vi allontanerà con una grassa risata, poi un giorno – d’avanti ad una pizza – vi ringrazierà.

ecco come potrei essere secondo FatBooth


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Io mangio con don Raffaé

Benitez, il buongustaio

Avrei potuto scrivere questo post dopo le due trionfali bastonate del Ciuccio alla Zebra ma sarebbe stato come segnare a porta vuota, troppo banale.
Invece l’elogio al godereccio Rafa Benitez lo pubblico dopo il digiuno di Parma e l’inevitabile pioggia di polpette sul nostro pacioccone Mister.

Sarà per quella faccia a forma di torta ripiena, il fisico sedentario indice dell’amore per la buona cucina, il sorriso beffardo di chi è a dieta perenne ma ha appena rubato un cucchiaio di Nutella, quell’aria furba da buongustaio impertinente … a me lo spagnolo piace.

Benitez ed il Napoli: salsiccia e friarielli

Perché una vera squadra assomiglia al suo allenatore ed il Napoli e don Raffaé sono come la salsiccia con i friarielli, una ricetta perfetta.

Un gioco pepato e mai insipido, a tratti dolce ma sempre spettacolare con l’inevitabile peccato di ingordigia che spinge gli azzurri a commettere errori grossolani.
Ma Hamsik e compagni garantiscono l’abbuffata: i gol (fatti e subiti) si sfornano come pizze calde, lo show segue un menù delicato ed appagante e sotto l’attenta direzione dello chef di sala che prende appunti, registra gli ingredienti ed incita i suoi ragazzi, gli avversari vengono cotti a puntino.

Al novantesimo don Raffaé, inzuppato di sudore come un babà al rum, si presenta sazio davanti le telecamere.

Con le guance rosso fragola risponde alle perfide domande dei giornalisti avari di scoop e con l’intelligenza tipica di colui che viaggia ed apprezza la cultura dei popoli, respinge le provinciali osservazioni nostrane e ci ricorda che il calcio è un gioco: a volte si vince, spesso si perde ma l’importante non è il risultato bensì conservare la propria identità.

Sempre.
Indipendentemente da chi hai dall’altra parte del campo.

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Uno spaghetto per Benitez

E allora mi spingo oltre ed invito ufficialmente Benitez a casa mia per un pranzo napoletano.
Non rimarrà deluso perché io la penso come lui: la bellezza del calcio è nella sua semplicità, come un piatto di spaghetti al pomodoro.

Con Rafa Benitez insieme a pranzo?


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E se ricominciassimo a nutrirci meglio?

La festa di compleanno? Al fast food

Alla festa di compleanno del piccolo Alessandro c’è l’intera classe, una prima elementare rumorosa e colorata.

Non manca nessuno, l’appuntamento è troppo ghiotto: hamburger e patatine, coca-cola con cipster, torta al cioccolato ed animazione per l’intrattenimento delle piccole pesti, ventidue bimbi che saltano sui tavoli del McDonald’s mentre giocano a nascondino tra il divertimento dei pochi, coraggiosi clienti del locale.

E se ricominciassero a nutrirci meglio? La festa di compleanno al fast food

Fast food, luogo di maleducazione

A sei anni i migliori «amici» sono quasi sempre i compagni di scuola ed a questo importante ricevimento non possiamo proprio mancare.
Raggruppati in un angolo, a distanza di sicurezza, noi genitori fingiamo di discutere mentre con un occhio controlliamo gli scalmanati pargoletti.

Osservo incuriosito gli altri papà e mamma ed il mio spirito critico deve – per forza – registrare il loro sconsolante comportamento: evidentemente non capiscono che la giusta cultura alimentare si insegna in tenera età e l’obesità infantile è un problema serio da non sottovalutare.

«Antonio, mangia tutto il cheeseburger!», «Ilenia, forza bevi la coca-cola», «non lasciate nemmeno una patatina fritta» … incoraggiamenti per i figli mentre gli adulti si rimpinzano di un BIG TASTY BACON con un doppio contorno di CHICKEN McNUGGETS senza rinunciare ad un McFLURRY® SMARTIES come dessert.
Il tutto bagnato in una COCA-COLA ZERO ZUCCHERI per non esagerare.

L’educazione alimentare subito!

La festa termina, fuori dal locale i bimbi satolli continuano ad inseguirsi come schegge impazzite (sarà l’effetto delle bibite gassate?).

«Papà, quel panino non mi piaceva proprio» commenta convinto il mio piccolo ed ingenuo marmocchio mentre ci incamminiamo verso la metropolitana sorseggiando l’acqua naturale.
«Hai ragione, aveva un sapore di plastica» incalzo io.

La riflessione di mio figlio conferma la teoria: l’educazione alimentare non è una rinuncia se insegnata da subito.

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