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Tag: campania (Page 1 of 2)

Giuseppe Martinelli (sei anni) deve tornare a casa

Formia, il tragico incidente

Giuseppe ha sei anni.
La vita gli ha riservato un destino infame: quel maledetto 19 agosto del 2014, a Formia viene travolto da un furgoncino che viaggia ad alta velocità.
Da allora, il piccolo Giuseppe è paralizzato in un letto d’ospedale e non respira autonomamente.

Non conosco la famiglia Martinelli né tanto meno la dinamica del drammatico incidente ma non credo sia importante soffermarsi sui particolari.
Di fronte a tanto dolore, abbiamo il dovere morale di scrollarci dall’anima l’indifferenza perpetua.

Abituati ai drammi quotidiani trasmessi in diretta tv, ci assuefiamo anche alle lacrime mai versate di un bimbo innocente.
L’indignazione dura il tempo di un clic, fino al post successivo – magari un’immagine divertente cattura il nostro sguardo spento.

Giuseppe Martinelli deve tornare a casa!

La richiesta della famiglia: portare a casa Giuseppe

Possiamo aiutare il piccolo Giuseppe?
Sì.

Come?
Con un clic.

Chiediamo al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Repubblica Italiana ed al Presidente Regione Campania Assistenza Specialistica ventiquattro ore al giorno per salvare la vita al piccolo Giuseppe.
A casa sua.

La petizione on-line

La forza della Rete dipende dalla spinta di ognuno di noi, dal singolo clic, dalla sensibilità personale.

Firmiamo la petizione on-line #GiuseppeTornaaCasa.

Crediamoci.

SMAU Napoli, faCCebook non è facebook!

SMAU Napoli, confermata la mia presenza

Anche se raffreddato, tranquillizzo gli organizzatori dello SMAU Napoli: ci sarò.
L’attesa per la mia partecipazione, mai come quest’anno, è spasmodica.
Lo testimoniano i tre inviti ricevuti.

Due inviti VIP ed un ingresso omaggio

Il primo, un invito VIP dalla Regione Campania via posta ordinaria.
Segue un ingresso omaggio giunto via e-mail direttamente dal fornitore host di faCCebook.eu, main sponsor dell’evento tecnologico campano.
Infine, la stessa organizzazione dello SMAU, per assicurarsi la presenza del sottoscritto, spedisce un terzo invito VIP per presenziare alla nuova «rivoluzione industriale» che parte da Napoli.

SMAU Napoli, ci sarò (perché faCCebook non è facebook!)

SMAU Napoli, ci sarò (perché faCCebook non è facebook!)

SMAU Napoi, la telefonata degli organizzatori

«Signor Mario, volevamo accertarci: ha ricevuto l’invito per lo SMAU Napoli?».
Al telefono, una gentile voce (milanese) chiede se ho completato la registrazione sul sito ufficiale e parteciperò ai workshop.
Stupito, confermo la presenza per il pomeriggio di venerdì 11 dicembre, il giorno di chiusura dell’evento.

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L’equivoco: faCCebook non è facebook!

D’accordo, la mia reputazione digitale è cresciuta dopo il lancio dell’app ufficiale di faCCebook.

Ma tre inviti ed una telefonata non me l’aspettavo proprio.

Un dubbio sorge spontaneo: gli organizzatori dello SMAU pensano che il sottoscritto sia il braccio destro di Mark Zuckerberg?

Visto l’assonanza dei nomi tra faCCebook.eu – il mio piccolo «blog dei mostri» ed il mastodontico social network più famoso al mondo – i responsabili degli inviti sono vittima di un clamoroso equivoco?

A breve lo scoprirò.
Nel mentre ringrazio gli organizzatori per l’attenzione e, casomai il comitato d’accoglienza insieme al Sindaco di Napoli con fascia tricolore, mi ricevesse con tutti gli onori del caso, preparo un discorso sui «mostri».

Mai essere impreparati alle opportunità offerte dalla vita.


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Al castello di Baia: l’arte è più bella se gratuita?

Museo Archeologico dei Campi Flegrei

Il Museo Archeologico dei Campi Flegrei merita una visita.
Meglio se gratuita.
Come la scorsa domenica, primo weekend di dicembre.

Non mi resta che aggregarmi al gruppo, partenza ore 10,30 dall’ingresso del castello di Baia.

Il viaggio nell’antico impero romano dura cinquanta, intensi minuti.
Osservo antichi reperti risalenti a più di duemila anni fa che ricostruiscono la vita di Pozzuoli; l’antica colonia ricca di storia.

Castello di Baia: se l'arte è gratuita, è più bella?

Castello di Baia: se l’arte è gratuita, è più bella?

La prima domenica del mese l’arte è gratuita

Statue pescate in mare, resti trovati nelle masserie della zona flegrea.
Ascoltare gli aneddoti ed i destini di quegli uomini vissuti prima di Cristo è affascinante.

Merito della guida, davvero brava.
Merito dell’omaggio offerto dal Ministro dei Beni Culturali.

La magnifica zona flegrea

Dopo il tour, fotografo lo spettacolare panorama apprezzabile dal castello.
In questa limpida domenica di dicembre, la spiaggia del faro mostra colori straordinari.

Un post-it mentale da riprendere in primavera, la tentazione di un bagno in queste acque supera la fatica della scarpinata.

La spiaggia del faro di Baia, sotto il castello

La spiaggia del faro di Baia, sotto il castello

Baia, Bacoli, Monte di Procida, Procida … dal terrazzo del castello immortalo il magnifico paesaggio.

Il magnifico panorama dal castello di Baia

Il magnifico panorama dal castello di Baia

Scendo soddisfatto ed incrocio un nuovo esercito di visitatori pronti per una nuova visita.

E’ chiaro: l’arte gratuita piace 🙂

23 novembre 1980 ore 19,34

Ero un bimbo di dieci anni

Sono trascorsi trentacinque anni (più o meno) da quel maledetto giorno ed i miei ricordi sono ancora vivi, forse il tempo li ha sbiaditi ma non potrà mai cancellarli.

Come ogni domenica siamo a casa dei nonni per la solita riunione familiare.
Tutti insieme, due, tre, quattro famiglie per un giorno di festa tra pranzo e giochi, i cugini con i quali cresco e gli zii di sempre.

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Una serata calda, luna piena e rossa

23 novembre 1980, una insolita serata calda, con una luna piena rossa che padroneggia sul cielo di Napoli.

Poi, all’improvviso, verso le sette e mezza, la casa inizia a ballare, il lampadario nel corridoio – pista delle nostre corse – oscilla come un pendolo impazzito, urla, sorpresa, smarrimento, cos’è questo incubo?
Paura, ma quando termina la giostra?

Aiuto!

Scappiamo tutti, ci ritroviamo per strada con tante altre persone sbigottite, chi vestito, chi in tuta, chi in vestaglia, tutti con gli occhi sgranati dal terrore.

23 novembre 1980, terremoto in Irpinia: il titolo de Il Mattino

23 novembre 1980, terremoto in Irpinia: il titolo de Il Mattino

23 novembre 1980 ore 19,34

I miei ricordi si fermano a quei minuti del sisma, non ho altre reminiscenze di cosa accada dopo, della corsa verso casa, del caos totale, delle macerie, delle lesioni nelle pareti, delle notti insonne e dell’organizzazione successiva.

Ancora oggi, nonostante sia un adulto maturo e vaccinato, a qualsiasi ora del giorno e della notte se avverto una vibrazione mentre sono a letto o seduto, il mio sguardo istintivamente si sposta verso il lampadario …

Alcuni «mostri» lasciano tracce indelebili.

Montella, la sagra della castagna: la classifica delle bontà

Montella, la castagna doc

Se (come il sottoscritto) ami le caldarroste, registra nel calendario l’evento: la sagra della castagna di Montella merita la visita.

Una passeggiata nel verde dell’Irpinia, nel centro del piccolo paese in provincia di Avellino, tra più di cento stand dedicati all’oro marrone cucinato in mille gustose ricette.

La sagra, cosa assaggiare

Una giornata d’autunno con un clima primaverile, ecco il mio sabato a Montella.

Mi sento un bimbo in un negozio di giocattoli, vorrei assaggiare tutto, ogni stand un profumo, ogni singola castagna una sirena tentatrice.
Castagne, mon amour arrivo!

Dunque – con un chilo in più – il giorno dopo stilo la classifica degli imperdibili:

  • le caldarroste (1€ a coppetto) cucinate sul fuoco ardente con un rullo che viene fatto girare lentamente
  • il dolce secco ripieno di sola crema di castagna (a forma di rombo e senza cioccolato o altro). Ignoro il nome ma è squisito (1,5€ a pezzo)
  • panino con salsiccia al tartufo (alla brace, ovvio – 4€)
  • pizza fritta con i funghi (davvero speciale – 3,5€)

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I colori dell’autunno

Se poi l’estate di San Martino compie il suo dovere, all’appagato visitatore non resta che godersi la splendida giornata ed immortalare i colori dell’autunno.

I colori dell'autunno, Montella (AV)

I colori dell’autunno, Montella (AV)


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14 ottobre 2015: The End

HP Pozzuoli chiude, apre Maticmind

In meno di ventiquattro ore svaniti tutti i riferimento ad HP.
Rimossi logo, manifesti con i volti felici dei dipendenti, il benvenuto ai nuovi assunti, le regole sulla sicurezza, i consigli per restare in forma, la piramide alimentare per una dieta corretta.

Le pareti candide attendono i nuovi poster di Maticmind, da domani 15 ottobre gli uffici cambiano vestito, noi informatici campani azienda.

14 ottobre 2015, data da ricordare

Secondo gli accordi tra la multinazionale ed la nuova realtà, seguirà la continuità contrattuale.
OK, perfetto, tutto bene, non cambia nulla, la vita continua, si chiude una finestra (a stelle e strisce), si apre un portone (milanese).

Così è scritto (a meno di postille truffaldine) il prossimo futuro (un mese, cinque mesi, un anno, due anni?) la nave continuerà il suo regolare viaggio.

Ma oggi non sono le questioni legali nè tantomeno la solidità della nuova società ad affollare la mente.

Adesso, il giorno prima di abbassare la saracinesca americana, questo giorno – diamine il 14 ottobre 2015! – è davvero speciale perché è l’ultimo giorno.

14 ottobre 2015 muore HP Pozzuoli

14 ottobre 2015 muore HP Pozzuoli

14 ottobre 2015: l’ultimo giorno

Possiamo fingere e lavorare come se nulla stesse accadendo, scrutare nelle cassettiere, eseguire il backup del pc aziendale, conservare le info utili per il domani.
Va bene tutto (o quasi).

Però, dopo diciotto anni (18!) (dieci in EDS poi acquisita da HP) metabolizzare la fine non è semplice.

Siamo uomini non numeri di matricole ed il 14 ottobre non è una data qualsiasi: un secondo dopo la mezzanotte di questa interminabile giornata, dai radar dell’Information Technology globale scompare HP Pozzuoli.

Così è il mondo del lavoro? Dobbiamo essere flessibili?
Non esiste più la sicurezza del posto fisso?

Affermazioni che non bastano a placare la mia delusione.

Sono pesante? Negativo? Funesto?
Sono un «mostro»?

Chiedo venia ma datemi tempo, devo metabolizzare: il 14 ottobre 2015 muore HP Pozzuoli.

The End.


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La caccia

La caccia è aperta

Un pericoloso informatico si aggira tra gli uffici di HP Pozzuoli, l’unica sede della multinazionale americana presente in Campania.

Convocati i migliori tagliatori di teste del settore, autorizzati a sterminare – con ogni mezzo – i pochi tecnici altamente specializzati sopravvissuti negli ultimi dieci anni di crisi.

La caccia è aperta, la preda non avrà scampo.

La caccia ed il condannato innocente

La forza del licenziato

Braccato, sanguinante, disperato.
L’informatico HP Pozzuoli è solo, abbandonato dai suoi simili e da chi dovrebbe tutelare la specie, non accetta l’infausto destino: è già un condannato a morte.

Ma come tutti i condannati, il «mostro» non ha più ha nulla da perdere.

Quale grave minaccia può spaventare un futuro licenziato?
Un «andrai in cassa integrazione» non smuove una sopracciglia, «trasferimento a Cuneo» provoca un impercettibile movimento del labbro superiore destro, «ti aspetta il jobs act» suscita uno sbadiglio annoiato.

Un uomo già morto non può essere ammazzato due volte, è questo il segreto.

La condanna di un innocente

I tagliatori di teste operano con armi potenti e munizioni illimitate, in breve isoleranno la preda per far terra bruciata intorno alla tana.

Secondo i piani, la resa è prossima.

L’esperienza insegna: attenzione agli ultimi giorni di vita del licenziato.
Pur di non cadere in trappola, la disperazione potrebbe portare il fuggitivo ad un ultimo gesto insensato.

Nulla viene lasciato al caso, ogni dettaglio è studiato nei minimi particolari, l’obiettivo deve essere raggiunto, non sono previsti slittamenti e concessioni, la trattativa è indice di debolezza.

Alla preda viene concessa un’unica attenuante: è innocente.

Una informazione considerata ininfluente, la caccia continua fino allo sterminio totale della specie presente a Pozzuoli.


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Il primo licenziamento non si scorda mai

Il licenziamento non è una tragedia
(per gli altri)

«Mario, stai sereno. Vedrai che in qualche modo tutto si aggiusta».
Tutto si aggiusta, e come?

«Tranquillo, dopo il peggio giunge sempre il meglio».
Davvero? Quindi basta attendere?

«Il licenziamento è un’opportunità, pensa positivo!».
Rifletterò, grazie per la dritta.

Licenziamento, le chiacchiere da spiaggia

Quest’anno, in spiaggia, ho fatto il pieno di consigli.
L’argomento bollente – mio malgrado – è il sottoscritto e la chiusura della sede HP Pozzuoli che, guarda caso, coincide proprio con il mio luogo di lavoro.

Il «mostro» è troppo grande per non buttarlo fuori e chiunque incontro diviene il mio inconsapevole confessore.

«Scusami, non vorrei sembrare monotematico ma la questione lavoro mi assilla» aggiungo per giustificare le mie ripetute osservazioni.

«Figurati Mario, anche io al tuo posto sarei preoccupato, anzi tu sei fin troppo calmo» e mentre ricevo una pacca consolatoria sulla spalla, il mio interlocutore occasionale continua con un interessante «ma che ne pensi del Napoli di quest’anno?».

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Le scuse

Un minuto, sessanta secondi, è il tempo medio dell’ascoltatore estivo.
Siamo sulla battigia, la zona dove le onde del mare si infrangono, i bimbi scavano le gallerie in cerca di acqua e costruiscono fantastiche costruzioni.

Cala il silenzio, oggi il calcio non è in cima ai miei pensieri.

«Vado a fare un tuffo, a dopo», la diplomazia interrompe un inizio di imbarazzo.

Chiedo venia a chi in vacanza ha sopportato le mie lagne lavorative.
Comprendete lo sfogo, dopotutto si tratta del mio primo licenziamento.

il mio primo licenziamento


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E’ morta HP, viva MaticMind!

HP down, MaticMind up!

Al secondo incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Campania e Ministro sono già convinti della bontà di MaticMind, l’azienda (italiana) desiderosa di assumere i 161 informatici di HP Pozzuoli.

Dal tavolo istituzionale dello scorso 27 luglio tenutosi al MISE tra HP, RSU, sindacati e la stessa MaticMind emergono verità insospettabili fino a qualche giorno fa: la MaticMind è una società in forte espansione, sul territorio promette assunzioni di neolaureati e valorizzazione dei tecnici campani con provenienza Pozzuoli.
HP, al contrario, ha avviato una politica di ristrutturazione con riduzione del personale.

Voi in quale azienda vorreste lavorare?
In una in forte crescita oppure in una multinazionale in crisi?

«Certe occasioni vanno sfruttate, dalle nostre parti il treno passa una sola volta» sembra suggerire il politico.

L'assessore della Regione Campania, dopo l'incontro al MISE, ci spiega il paradiso MaticMind

L’assessore della Regione Campania, dopo l’incontro al MISE, ci spiega il paradiso MaticMind

La desertificazione industriale ed il logo HP in Campania?

Eppure, lo stesso Ministro Guidi, a metà luglio, rispondendo all’interpellanza parlamentare dell’onorevole Marco di Lello dichiarava convinto:

La sede di Pozzuoli impiega oggi 171 addetti molti dei quali sono stati protagonisti della storia della nostra informatica e rappresentano delle risorse preziose per il Paese […]

Con la stessa veemenza, il ministro si schierava contro la desertificazione industriale in atto nella nostra regione già martoriata dalla disoccupazione e chiedeva alla multinazionale americana di non abbandonare il sito flegreo.

HP abbandona la Campania e trasferisce il personale in MaticMind col plauso delleistituzioni

HP abbandona la Campania e trasferisce il personale in MaticMind col plauso delleistituzioni

Aggiornamento

E’ previsto un prossimo incontro per lunedi 3 agosto tra HP, RSU e sindacati.
Le Istituzioni non ci saranno e soddisfatte proclamano: missione compiuta.

Già, ma a vantaggio di chi?

De Magistris: «sosterremo i lavoratori di HP Pozzuoli»

Ore 7.15 di un giorno (non) lavorativo

«Ciao cara, vado» lui.
«Caro, stasera fai tardi?» lei.
«Solito» lui.
«Hai preso il computer, il pranzo ed il fischietto? Ultimamente sei molto distratto» lei.
«Sì» lui.
«E stasera ricorda di passare dal dottore, hai la pressione alle stelle» lei.
«Va bene» lui.
«Allora ti auguro buon quinto giorno di sciopero consecutivo caro» lei.
«Grazie cara, a stasera» lui, un dipendente HP Pozzuoli.

HP Pozzuoli chiude, chiediamo il sostegno del Sindaco di Napoli De Magistris

HP Pozzuoli chiude, chiediamo il sostegno del Sindaco di Napoli De Magistris

Napoli, dal Sindaco De Magistris

Noi, dipendenti dell’HP Pozzuoli, scioperiamo contro la decisione HP di chiudere la nostra sede di lavoro.

Il sindaco di Napoli De Magistris – come già il Presidente della Regione Campania De Luca ed il Sindaco di Pozzuoli Figliolia – stamane al Comune ha ascoltato la nostra delegazione RSU, compreso i motivi della lotta e si è impegnato a difendere la tesi di noi dipendenti HP nel prossimo incontro ministeriale previsto a Roma il 20 luglio.

La partita è ancora aperta e da oggi annoveriamo tra i nostri sostenitori un nuovo, importante supporter istituzionale: il sindaco di Napoli.

Il sindaco di Napoli De Magistris ascolta noi dipendenti HP Pozzzuoli

Il sindaco di Napoli De Magistris ascolta noi dipendenti HP Pozzzuoli

161 non è un numero!

Noi, 161 dipendenti dell’HP Pozzuoli, nell’economia moderna rappresentiamo un numero?
Il cinico risultato visualizzato in una cella di un foglio excel di un manager americano, un valore speculativo in mano ad azionisti ingordi, una cifra da interpretare per far quadrare indecifrabili bilanci a nove zeri?

Chiudere la sede di Pozzuoli (colpendo di fatto una regione già flagellata dalla disoccupazione) è la soluzione equa oppure è la strada più veloce per una incomprensibile compensazione algebrica dei conti?

Eppure il successo dell’HP si basa su ideali radicalmente opposti: professionalità, lavoro di squadra, passione, innovazione, volontà di migliorare, capacità, studio, ricerca della migliore soluzione, solidarietà.

Forse, quel manager americano con la testa nel foglio excel accecato dal 161 sulla ruota d i Napoli, non è poi così preparato come il suo stipendio milionario ci vuol far credere?

HP mi licenzia (insieme ai miei 160 colleghi)

HP, la squadra

Non avevo dubbi, il cellulare squilla ed al terzo bip risponde:
«France’, scusami lo so che sei in ferie ma sono costretto a disturbarti» spiego timidamente.
«Figurati Mario, un attimo … ecco … non ci crederai ma sono in piscina … cioè con le braccia sul bordo ed il resto in acqua … così anche se parlo con te, mi godo la vacanza … dimmi tutto rompiscatole» replica con la solita voce tranquillizzante che ascolto da dieci anni ogni santo giorno lavorativo.
«Dunque, abbiamo un problema, all’improvviso un vecchio software si è inceppato …»

HP Pozzuoli: il giorno del volontariato ... nemmeno un mese fa

HP Pozzuoli: il giorno del volontariato … nemmeno un mese fa

HP, la pugnalata

Se la Ferrari – logo globale – trasferisse 161 meccanici altamente specializzati da Maranello in piccole officine prive delle dovute rassicurazioni, l’opinione pubblica come reagirebbe?
E’ ciò che sta accadendo in HP Pozzuoli, la sede napoletana della famosa multinazionale americana.

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HP abbandona la Campania?

L’HP intende trasferire me e 130 miei colleghi – ingegneri del software, matematici, fisici, laureati in economia – presso la sconosciuta MaticMind con un pericoloso salto nel buio per noi lavoratori campani.

Trasferimento individuale di 131 tecnici altamente specializzati che preclude un possibile licenziamento e la chiusura del sito di Pozzuoli (con trasferimento dei rimanenti 30 presso la sede romana).

Con questa mossa, HP abbandona definitivamente la Campania, regione già funestata dalla piaga della disoccupazione.

HP chiude la sede di Pozzuoli e licenzia 161 dipendenti (tra cui me!)

Manifestazione fuori la sede di via Antiniana 2/a contro la chiusura di HP Pozzuoli

HP, via Antiniana 2/a Pozzuoli (Napoli)

La nostra sede è a via Antiniana 2/a, tra Agnano e Pozzuoli.
Stampa, televisione, web magazine, blogger, politici veniteci a trovare.

Scoprirete una eccellenza campana, donne ed uomini che, con passione, percorrono le autostrade digitali del Paese, costruiscono ponti innovativi tra enti Pubblici, risolvono il problema del segretario della scuola sulla Sila e creano nuovi strumenti tecnologici per la centralissima filiale di e-commerce a Milano.

Lavoriamo da vent’anni nell’Information Technology, siamo informatici, il futuro è nostro e rischiamo di essere licenziati dalla società nella quale abbiamo creduto, investito il nostro tempo, le nostre energie, la nostra vita.

HP, é il nostro lavoro

Anche stavolta non ho dubbi, il cellulare squilla ed al terzo bip risponde:
«France’, ti disturbo? Sei ancora in piscina?» chiedo ironico.
«Ciao Mario, alle nove e mezza di sera la piscina è chiusa. Ceniamo» risponde sarcastica.
«Chiedo venia. Volevo solo aggiornarti: tutto ok, abbiamo risolto, grazie mille della tua disponibilità. Stiamo spegnendo, andiamo tutti a casa. Scusami con tuo marito e salutami i piccoli».
«Figurati Mario, è il nostro lavoro. Salutami tutti e rilassatevi».

Già, Francesca ha ragione: é il nostro lavoro.


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Come raccontare Napoli con le immagini

Napoli attraverso le foto

Pasquale Gucciardo è il fondatore della fortunata community Napoli image Naples che si prefigge il nobile intento di raccontare il capoluogo campano attraverso le foto pubblicate dai partecipanti (in un gruppo così cordiale, il termine «utente registrato» appare fuori luogo).

E così giungono flash da ogni angolo della Campania, immagini di vita quotidiana, vicoli nascosti, panorami meravigliosi, luoghi e testimonianze sui quali dibattere.
Conosciamo meglio questo spazio web sulla metropoli campana ed il suo garbato fondatore.

Pasquale Gucciardo, ideatore della community Google Napoli image Naples

La community Google+

D: Pasquale, immaginavi tale successo?
R: Beh, forse parlare di successo mi sembra un po’ troppo. Di certo, però, non mi aspettavo che ‘Napoli image Naples’, in appena otto mesi dalla sua nascita, raccogliesse tante manifestazioni di simpatia e di consenso (interesse).
Soprattutto considerando che Napoli, sebbene conosciuta in tutto il mondo, nell’universo infinito del web, risulta (rappresenta) un piccolo punto luce.

D: perchè raccontare Napoli per immagini? Come ti è balenata tale idea?
R: La città, con la sua lunga storia, la cultura, i panorami e ancor di più l’intensa vita vissuta, intrisa  di problemi ed eccellenze, ha molto da mostrare. Tutto ciò, unito al piacere di immortalare l’attimo, in questo spazio trova anche il piacere di condividerlo. Dove regna “il mordi e fuggi” come il POST, le immagini, nella comunicazione, risultano vincenti o addirittura indispensabili. Più veloci del pensiero. Sarà che sono motociclista da una vita e amo muovermi in fretta.

Le finalità della community

D: quali sono le finalità della community?
R: Raccontare Napoli per immagini, non ha, e non potrebbe avere, la pretesa di rappresentare la nostra città in tutti i suoi innumerevoli aspetti. Ma vuole essere una piacevole galleria fotografica che racconta principalmente la città e momenti della sua vita, possibilmente con immagini originali, e al contempo, tentare di far confluire nello stesso luogo visioni dei fatti, conoscenze ed esperienze dei suoi partecipanti attraverso discussioni e dibattiti.
Abbiamo poi, diverse categorie dove è possibile sviluppare anche altri temi.

D: passione per la fotografia dunque. Quali sono i soggetti/panorami che preferisci  immortalare? C’è uno scatto pubblicato che ti ha colpito particolarmente?
R: In realtà non sono un appassionato fotografo, unicamente amo catturare quei momenti che attirano la mia attenzione. Napoli ci regala dei panorami unici, ma le scene di vita mi emozionano di più; purtroppo non sempre è possibile pubblicarle.
La foto fra quelle pubblicate che preferisco, è quella che unisce/fonde i due momenti: Rotonda Diaz, la vendita del pescato impressa nel panorama del golfo.

D: immaginiamo una community quota cinquantamila amici. Credi che si possa far confluire cotanta energia positiva in azioni reali e costruttive per la collettività?
R: Il numero che mi proponi di immaginare è da brivido pensando all’impegno che ne conseguirebbe. Ma ragionando in via del tutto ipotetica, non escluderei la possibilità di azioni concrete.
Più grande è la comunità piu è facile trovare passione per il sociale.

D: perché aderire a Napoli image Naples. Lancia lo spot!
R: Se hai passione per le ImmagiNa..poli aderisci!

La community Napoli image Naples racconta Napoli con le immagini

Pasquale Gucciardo, l’ideatore

D: domanda impossibile per una risposta istintiva: Pasquale, quali aspetti ami di Napoli e cosa detesti della nostra città?
R: La Napoli migliore è fatta di mescolanze, di creatività, di passione. Questa è la Napoli che amo, laboriosa e geniale. Detesto la falsità e le mezze misure.

D: Pasquale, in community si respira un’aria di cordialità che raramente nel web si riscontra. Credi che l’educazione civica sia un sentimento assente nella nostra città e come recuperare un ideale così importante per la convivenza comune?
R: La cordialità è un sentimento diffuso tra i tanti che aderiscono da ogni luogo e uniti dalla comune passione per la città. Mi fa star male vedere i miei concittadini maltrattare Napoli. Anche se la maggior parte della cittadinanza è costituita da persone oneste e rispettose, questo non basta per cambiare le cose. Occorrerebbe una decisa reazione, sorretta però concretamente dalle istituzioni.

D: quale futuro immagini per la nostra città? Sei iscritto al partito dei disfattisti o dei sognatori?
R: La Napoli virtuosa, troppe spesso oscurata da fatti di cronaca che ne mortificano l’identità, prima o poi saprà trovare le soluzioni per migliorare la vivibilità e  l’immagine percepita della città.
Ottimista!

D: Napoli è un inferno metropolitano oppure un luogo con mille problemi ma che vale la pena visitare almeno una volta nella vita ed addirittura viverci?
R: Napoli è certamente una città difficile, contraddittoria, caotica, ma la sua vitalità in termini di cultura, tradizioni, di arte e di architettura, non dimenticando i suoi panorami, non è seconda a nessun’altra.
Visitarla quindi è quasi un obbligo, per viverci bisogna amarla.


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