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Tag: Caccioppoli

Sono finito sul giornale (anzi, su CADZINE)

CADZINE, la nuvola fu galeotta

La magia dell’infinito non sfugge all’occhio attento di Salvio Giglio, il vecchio caporedattore di CADZINE, la rivista di tecno-curiosi che parte da AutoCad per affrontare svariati argomenti (dal modellismo 3D al cinema, dalla musica all’hardware, dall’arte al software).

Matematica & dintorni

Il volpone – sempre alla ricerca di nuovi contenuti per la sua celeberrima web-creatura – promuove sul campo il sottoscritto assumendolo (a tempo determinato, visto i tempi difficili) come autore della rubrica «Matematica & dintorni».

Mi ritrovo, dall’oggi al domani, tra le star dell’editoria senza meritarlo.

Matematico per studio ma informatico di professione, non mi resta che ringraziare: il compito è arduo ma scrivere per un magazine così prestigioso è uno vezzo al quale non rinuncio (anche se in redazione mi immaginano più come un nero di Harlem che un devoto discendente di Renato Caccioppoli).

CADZINE, lo scherzo della redazione

Il grande Amore

La Matematica fu il primo Amore che, subito dopo la laurea, mi lasciò.
Per necessità e per passione l’ho sostituita subito con un’amante dal carattere opposto: la prima precisa, certa e analitica; la seconda empirica, elastica, priva di certezze e mai uguale al giorno precedente.

E’ andata bene: con l’informatica convivo tutt’oggi.

Conto quasi vent’anni di battiture folli sulla tastiera, alla ricerca di bug nascosti tra le righe di codice, kilometri di byte percorsi lungo le autostrade digitali.

Dopotutto, se sono qui a scrivere questo post, posso affermare che la relazione è ancora viva ed appassionante.

CADZINE, il magazine della community G+

Non mi resta che invitare tutto voi, amiche ed amici Lettori, all’edicola di CADZINE.
Prendete pure il numero di maggio (è gratis), sfogliate i post e fermatevi a pagina 45 🙂

Seguono i link utili:

Sfoglia la rivista, Maggio 2015
Visita la community G+ AutoCAD, Rhino e SketchUp designer

La montagna, un amore non corrisposto

La leggenda di Renato Caccioppoli

All’Università Federico II circolava una leggenda su Renato Caccioppoli, il matematico napoletano riferimento per ogni studente con aspirazioni da genio.

L’allora professore di Analisi, tra il serio ed il faceto, nell’ultima lezione di fine corso e prima delle imminenti temute verifiche, ad un’aula di matricole sognanti (ed io sedevo tra quei banchi) raccontò un divertente aneddoto sull’irascibilità del mitico accademico: «durante una seduta di esami, Caccioppoli infastidito dall’ignoranza della studentessa, boccia la giovane allieva per l’ennesima volta e con modi bruschi l’invita ad abbandonare gli studi. La ragazza umiliata si difende con passione: “professore, ma io amo la Matematica!” ribatte convinta.

E lui: “il suo è un amore non corrisposto” sentenzia con disprezzo».

Quando il sentimento non è corrisposto

Non sapremo mai se questa storia corrisponde al vero ma sintetizza al meglio le difficoltà con le quali un innamorato deve scontrarsi se i sentimenti non sono reciproci.

E’ la stessa sensazione che ho provato io quest’estate in montagna.

La montagna, un amore non corrisposto

Non basta la buona volontà

Io ce l’ho messa tutta: mi son fatto crescere la barba stile Reinhold Messner, armato di bastone ho passeggiato lungo i sentieri tortuosi salutando chiunque incontrassi, ho bevuto acqua gelida che zampillava direttamente dalle fonti pure, ho mangiato carne di cinghiale, salami e formaggi di ogni genere, ho bevuto grappa nelle baite isolate in compagnia di vecchi pastori, ho piantato la bandiera su vette selvagge mentre impazzava il temporale, ho avvistato camosci e attraversato gole profonde ascoltando il vento, ho cercato i segreti dei boschi nella fitta e lussureggiante vegetazione, ho corso sotto la pioggia per carpire l’equilibrio trasmesso dalla natura, ho respirato profondamente per inalare energia nuova … ma nulla, la scintilla non è scattata.

E così, nonostante tutto il mio impegno, l’amore non è sbocciato: la montagna resta un ambiente ostile, un luogo che mi respinge.

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Scatti dalla montagna

Ora non mi resta che allegare l’album dei ricordi del mio viaggio tra Campo di Giove, Pescocostanzo e Palena: dopo sette giorni di lotte intestine tra passione e razionalità, scendo a valle.

Addio monti dell’Abruzzo, torno a zero metri sul livello del mare.

 


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