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Tag: auguri

Festa della donna, istruzioni per gli uomini

8 marzo, auguri si/no

«Come sto col nuovo taglio?» ecco l’ingenua domanda che ti porta direttamente nel ben mezzo di un campo minato.
Un passo falso e rischi il botto.
Ogni uomo è conscio: qualsiasi risposta potrebbe essere utilizzata contro se stesso.

«Auguri, buona festa per la donna!»: l’8 marzo è una data speciale?
Oppure fingere normalità perché i diritti della donna vanno rispettati ogni santo giorno?

Donne, foto di Luigi Borrone

Festa della donna, le difficoltà di noi uomini

Care donne, rinunciate alla gonna ed indossate i nostri panni.
Non è facile trovare il giusto equilibrio tra galanteria ed emancipazione.

In entrambi i casi, una fetta rosa criticherà la scelta, l’altra sorriderà.

Come risolvere?

Vuoi vedere che anche oggi, 8 marzo, vale la solita, saggia, regola antica come il mondo?
Il consiglio della mamma al figlio, dell’amica all’amico, dell’innamorata all’innamorato: sii te stesso.

Sarò me stesso.

Care Lettrici, auguri!
Buona festa della donna.

PS: stai bene col nuovo taglio 🙂

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Luigi Borrone, fotografo per passione

«Amo la fotografia perchè unico strumento per fermare il tempo. due foto scattate nello stesso istante non saranno mai uguali».
Luigi Borrone, fotografo per passione, è l’autore della foto presente in questo post.
A Luigi il mio sincero ringraziamento.

Per chi volesse seguirlo, segnalo la fanpage ufficiale Luigi Borrone – Fotografo Per Passione oppure i profili twitter ed Instagram.


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faCCebook reloaded 2016, un anno di «mostri»

Gennaio, parte Maticmind Napoli

Il giorno degli scatoloni sancisce la fine dell’epopea HP (e dell’anno).
L’apertura del 2016 è da cerchietto rosso sul calendario: l’avventura Maticmind entra nel vivo con l’inaugurazione della nuova sede al Centro Direzionale di Napoli.

Voltiamo pagina.
Ripartiamo.

Il giorno degli scatoloni: dopo dieci anni, l'ultimo giorno di lavoro a via Antiniana (dicembre 2015)

Libri, la passione di una vita

Più leggo, più scrivo.
Un loop nel quale amo perdermi.

Condividere con Voi, amici Lettori, le recensioni dei libri, genera post gratificanti (e, auspico, utili per chi desidera acquistare l’opera).

Con un clic sulla categoria Media, rivedo le mille pagine degli ebook divorati nel 2016.

I sei volumi dell’avvincente saga dei Luxiani di Jennifer L. Armentrout (gli alieni sono tra noi) alla eccezionale biografia di Adriano Olivetti scritta da Carlo Mazzei, passando tra i romanzi gialli, sportivi, d’amore e d’avventura fino al capolavoro di Michael Dobbs, House of cards.

Storia di donne, uomini, trame inventate, immaginate, a volte drammaticamente vere, sempre meravigliose.

Libri amati, goduti rigo per rigo, recensiti.

Resta forte la convinzione: la prima arma da utilizzare contro i «mostri» di ogni forma, colore e razza è nascosta tra le pagine di un buon libro.
Si chiama Cultura.

Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa: Storie di ragazzi che non hanno avuto paura di diventare grandi, di Mario Calabresi

Io, giornalista per un giorno

Il 2016 scappa via e regala al sottoscritto innumerevoli soddisfazioni.

La gioia di vedere su Vivere, il giornale del Centro Direzionale, il post sul muro del carcere di Poggioreale resta indelebile.

Io giornalista per un giorno: un sogno realizzato.

«Il muro di Poggioreale» su Vivere, il mensile del Centro Direzionale di Napoli

147 post contro l’assuefazione

I 147 post pubblicati nel 2016 – in media tre a settimana – contengono un unico, potente messaggio: mai assuefarsi.

Perché l’assuefazione è indice di rassegnazione e la rassegnazione porta alla resa.

Quando ripartirà il servizio di bike sharing a Napoli?
E’ utopia ripristinare i dispenser gratuiti per la raccolta degli escrementi dei cani lungo i marciapiedi infestati?
Sarà riaperta l’area giochi per i bimbi al parco del Poggio chiusa da mesi?

Oltre alla denuncia, ricordo con piacere gli articoli con le gallerie fotografiche realizzate dopo una visita speciale.
Per combattere l’assuefazione alla bellezza dei nostri luoghi.

Come agli Scavi di Ercolano, la meravigliosa macchina del tempo oppure le stupende grotte di Seiano.

Capri dalla Gaiola, Grotte di Seiano

2016, l’anno delle interviste

Intervistare amici e conoscenti, sconosciuti, scrittori in erba, personaggi affermati o chiunque desideri dibattere di un argomento particolare è uno degli obiettivi della mia casa digitale.

Accendere il riflettore – anche solo per un giorno – su una persona rende speciale il post.

Come è accaduto, ad esempio, con Mario Cavaliere, l’instagramer di successo, Luciano Esposito, autore di Abbi fortuna e dormi oppure con Andrea Petringolo, il proprietario di EL CAFESINO, il bar sotto l’ufficio (solo per citarne alcuni).

Un clic sulla categoria Interviste per leggere la soddisfazione che trapela tra le domande e risposte, sempre argute, mai banali dei graditi ospiti di faCCebook.

Andrea Petringolo e lo staff de EL CAFESINO (Centro Direzionale di Napoli, isola G7)

I miei primi 1000 km in bici

Mille chilometri in bici, la rivoluzione personale nel trasporto urbano.

Pedalare per spostarsi in città, scoprire nuove prospettive, il tubo di scappamento dell’auto resta freddo, l’ambiente ringrazia, la salute ne guadagna: io faccio la mia parte, vado al lavoro in bici.

Anche nel 2017.

Nel 2016, i miei primi 1000 KM in bici

In redazione con Antonio P. Beni

La collaborazione col talentuoso Antonio P. Beni è un’altra importante novità dell’anno appena trascorso.

Le divertenti risposte (con pratici consigli) alle domande poste dai Lettori nella rubrica «Domande perBeni», rappresentano un punto di vista diverso ed originale.

Il sottoscritto ringrazia lo scrittore «nato nel nel centro del mediterraneo» per i post surreali ed unici.

La redazione, ovviamente, è aperta a tutti.
Anche a Te che, proprio in questo istante, sei giunto fin qui.

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Addio 2016, evvvia il 2017!

Riavvolgo velocemente il nastro del film di questo intenso anno.
I vecchi «mostri» sono già alle spalle.

Un respiro profondo, un istante di concentrazione, il 2017 è ad un metro, pochi passi ed inizia una nuova avventura.

Mi resta un ultimo, sentito rigo da digitare, un grazie speciale, caro Lettore.

Auguri sinceri a Te ed i tuoi cari per l’anno che verrà.


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Quell’odioso augurio (virtuale) natalizio

Se anche l’augurio è virtuale

«Bip», la vibrazione del mio smartphone segnala l’arrivo di un nuova notifica.
«Buon Natale a te ed i tuoi cari. Peppe e famiglia» leggo avvilito.

Perché – se proprio devo dirvela tutta – l’augurio tecnologico è indigesto, peggio di un calzone fritto ripieno di soffritto di maiale con ciccioli e cipolla cruda.

Il messaggio giunge diritto allo stomaco, un fendente che manda al tappeto le mie migliori intenzioni.
Resisto grazie ai duri allenamenti a cui mi sottopongo per affrontare proprio questi momenti di grettezza relazionale.

Contro l'augurio natalizio virtuale

Sono pronto: combatterò contro l’augurio natalizio virtuale

A tutti lo stesso identico messaggio

Se avessi un radar speciale, intercetterei il messaggio di Peppe per disegnare su un monitor la mappa dei destinatari: emergerebbe un grafico costituito da un’infinità di individui senza distinzione di razza, colore e sesso raggiunti tutti dall’identico augurio speciale.

Probabilmente, la stessa moglie, l’amante e il bisnonno ultracentenario (che da qualche anno è passato a miglior vita ma presente ancora nella rubrica del cellulare di Peppe) riceveranno contemporaneamente la medesima frase.

«Non fa male, non fa male» continuo ad urlarmi nella mente proprio come un pugile prima di un importante incontro di boxe.

La tempesta tra la sera della vigilia e Natale

Manca poco al Natale e sono conscio che il peggio deve ancora giungere.

La tempesta di messaggini è prevista per la sera della vigilia e la mattina del venticinque dicembre.
Per allora prometto di essere al top della forma (fisica ed intellettuale) per respingere ogni tipo di falso augurio.

Quest’anno non mi coglierete di sorpresa.
Fatevi avanti «mostri», vi aspetto.

Facebook, ecco il commento più digitato

facebook, gli ultimi 100 commenti?

E’ evidente, il 99% degli utenti registrati a facebook genera contenuti inutili.
Difatti, il mondo dell’informazione vivrebbe bene anche senza i milioni di post digitati da ogni angolo del Pianeta da chiunque.

La mia amara considerazione non vuole essere una critica al citizen journalism ovvero il giornalismo partecipativo bensì a tutti coloro che utilizzano i social network in modo distorto.

Per dimostrare la mia tesi, ho analizzato gli ultimi cento commenti dei miei «amici» presenti sul sito di Mark Zuckerberg.

facebook, l'isola dei commenti superflui

Uno studio senza precendenti

Uno studio serio (e senza precedenti) su un vasto campione che ben rappresenta la popolazione globale: i miei contatti vanno dallo studente (di ogni ordine e profitto) fino al professore universitario, dall’imprenditore al disoccupato, non manca la casalinga di Voghera e nemmeno la donna in carriera.

Sportivi, obesi, ristoranti e attività commerciali, esperti informatici e cialtroni, nonne, zie, mamme e papà, single, amanti, suocere … i miei «amici» accedono dal pc di casa e dal computer dell’ufficio, via smartphone e con i tablet di ultima generazione.

E cosa scrivono di tanto interessante?

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Il commento più digitato

Condividono contenuti già condivisi da altri utenti creando un circolo vizioso senza fine (privo di valore aggiunto).

Si potrebbe pensare che il meglio del superfluo lo si legga nei giorni delle ricorrenze, i compleanni su tutti.

E’ vero, si sprecano le frasi profonde e sincere al festeggiato di turno («auguri») ma la mia indagine smentisce questo luogo comune e fornisce un risultato sorprendente: il commento più scritto su facebook è lo sbalorditivo, intenso, appassionato, filosofico «AHAHAHHAH».

Da notare: la potenza di questo commento mette fine a qualsiasi conversazione.
AHAHAHHAH


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La forza è con me

Contro i messaggi natalizi …

Missione (quasi) compiuta: respinti la totalità di messaggini natalizi.
Il mio personalissimo firewall non è riuscito comunque a bloccare un inerme sms: «Buon Natale a te ed i tuoi cari» ha perforato la barriera.

«Bip», la mattina del venticinque dicembre l’infimo augurio centra in pieno il mio smartphone, approfitta di un istante di stanchezza generale e si presenta ghiotto sul display del mio cellulare in tutta la sua grettezza.
Colpito ed affondato.

Contro i messaggi natalizi, la forza è con me!

… e contro i messaggi di fine anno

Non c’è tempo per scoraggiarsi, è già pronta un nuova «guerra» da combattere: il tormentone «Felice Anno Nuovo» (o «Happy New Year» per i «mostri» internazionali) si affaccia minaccioso all’orizzonte, il trentuno dicembre è prossimo e occorre organizzare una nuova difesa.

Per fine anno la tattica che userò sarà diversa: al bando pistole, cannoni, bombe a mano, astronavi ed alieni utilizzati per il Santo Natale. 
Con la violenza non si risolvono i confronti, meglio utilizzare le armi più congeniali alla propria personalità.

Or dunque, dopo una lunga e profonda riflessione, prendo atto dei miei umani limiti: non potrò mai fermare le dita dei «mostri» che – con gesti da automa – la notte di fine anno digiteranno in modo frenetico un generico, ambiguo ed inutile messaggio di augurio.

L’sms volerà senza esitazione nel cielo infestato dai fuochi d’artificio, eviterà nuvole, lampi e tuoni per atterrare con ottusità sugli schermi indifesi dei telefonini di parenti ed amici intenti a festeggiare l’arrivo del 2014.

Stavolta io sono pronto, «mostri» non mi coglierete impreparato.
Inviatemi pure i vostri apatici auguri, saprò difendermi: la forza è con me.


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Contro gli auguri natalizi virtuali

A Natale l’augurio viaggia su WhatsApp

«Bip», la vibrazione del mio smartphone segnala l’arrivo di un nuovo messaggio.
«Buon Natale a te ed i tuoi cari. Peppe e famiglia» leggo avvilito.

Perché – se proprio devo dirvela tutta – questo tipo di augurio è indigesto, peggio di un calzone fritto ripieno di soffritto di maiale con ciccioli e cipolla cruda.

Il messaggio giunge diritto allo stomaco, un fendente che manda al tappeto le mie migliori intenzioni, resisto grazie ai duri allenamenti a cui mi sottopongo per ritrovare gli occhi(ali) della tigre, preparazione utile per affrontare proprio questi momenti di grettezza relazionale.

Contro gli auguri natalizi virtuali

La traiettoria dell’SMS

Se avessi un radar speciale, intercetterei l’sms di Peppe per disegnare su un monitor la mappa dei destinatari: emergerebbe un grafico costituito da un’infinità di individui senza distinzione di razza, colore e sesso raggiunti tutti dall’identico augurio speciale.

Probabilmente, la stessa moglie, l’amante e il bisnonno ultracentenario (che da qualche anno è passato a miglior vita ma presente ancora nella rubrica del cellulare di Peppe) riceveranno contemporaneamente il medesimo sms.

«Non fa male, non fa male» continuo ad urlarmi nella mente proprio come un pugile prima di un importante incontro di boxe.

Manca poco al Natale e sono conscio che il peggio deve ancora giungere.

La tempesta di messaggini è prevista per la sera della vigilia e la mattina del venticinque dicembre, per allora prometto di essere al top della forma (fisica ed intellettuale) per respingere ogni tipo di falso augurio.

Quest’anno non mi coglierete di sorpresa, fatevi avanti «mostri» vi aspetto.

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