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Tag: consumismo

Riuso invece di riciclare: io ci credo

Riuso: un thermos contro la plastica

Riusare invece di riciclare.
Ecco la vera rivoluzione da applicare nel nostro piccolo.

E, a ben vedere, il riuso era un comportamento diffuso fino a qualche anno fa.
Ricordo che da piccolo, dal lattaio, consegnavo la bottiglia di vetro vuota.
In questo caso, il contenitore non rientrava nel circolo di lavorazione del riciclo ma veniva riutilizzato con un effetto pratico ed ecologico immediato:

  • restituire il “vuoto” garantiva un risparmio sull’acquisto del successivo litro di latte
  • il riuso non alimentava il processo industriale necessario per distruggere e ricreare il vetro

Inizio io, dall’ufficio: elimino le malefiche bottiglie di plastica a favore di un comodo ed efficiente thermos.
Il primo passo per ridurre l’inquinante usa-e-getta, bloccare la fabbrica della plastica, applicare un concetto elementare: utilizzo un oggetto mille volte prima di sostituirlo.


Termos in ufficio: il riuso contro il riciclo

Plastic free: dipende da noi

Se l’esempio del sottoscritto venisse imitato dai colleghi di lavoro, dagli altri uffici di Napoli, poi da tutte le altre società private e pubbliche del sud Italia.
Se le aziende pubbliche e private incentivassero l’uso del thermos – o di un contenitore equivalente – quante bottiglie di plastica eviteremmo di acquistare e diffondere (per sempre) nell’ambiente?

Perché è lecito attendere il rispetto da parte dei Governi dei trattati globali sull’ambiente ma è anche vero che ogni rivoluzione necessita dell’impegno del singolo cittadino.

Cambiare un’abitudine quotidiana – l’acquisto dell’acqua in bottiglia – è il primo passo per un effetto domino plastic free.

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La rivoluzione continua dal salumiere

Dopo il thermos in ufficio, punto a ridurre le confezioni imposte dal salumiere.
Se acquisto cento grammi di prosciutto, mi ritrovo con una confezione di plastica e dei fogli di carta che avvolgono le fettine di salume.
Centro grammi di alimenti trasformati in mezzo chilo di materiale da riciclare.

La prossima volta, dal salumiere, mi presenterò con un mio contenitore dove, una volta pesati, chiederò di porgere i cento grammi di prosciutto.
Rifiuterò tutti gli accessori imposti dalla vendita.
Uscirò dal negozio con un peso minimo di materiale da smaltire.

Verrò scambiato per un fissato?
Forse.
Ma non mi interessa.
Perché sono un convinto sostenitore del plastic free.


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Amore in the Sky [Domande perBeni]

Sky, la passione dopo la disdetta

“Ciao Beni,
spero che almeno tu abbia passato un felice Natale.
Io no.
Sono stato ore e giorni a leggere quella lettera. 
Lacrime e rabbia, pazzia e disperazione.
Sentimenti contrastanti per un amore contrastato.
Il primi dicembre ho fatto disdetta a Sky ma ho ricevuto una lettera struggente in cui mi chiedevano di non terminare il nostro rapporto.
Cosa devo fare?”
CieloMiaMoglie76

La lettera struggente di Sky dopo la disdetta, come comportasi? I consigli di Antonio P. Beni, esperto in AMORE (con la «a» minuscola)

Antonio P. Beni risponde

Mio triste CieloMiaMoglie76,
ho passato un felice Natale, grazie.
Mi dispiace che il tuo non sia stato degno del consumismo occidentale.

Anche alcuni dei miei amici hanno provato a lasciare Sky o Premium, e anche loro non ci sono riusciti.

Ricordo come se fosse ieri, ma era l’altro ieri, che Giorgio, il mio amico appassionato di Lirica rupestre, ricevette la lettera da Sky.
La moglie, pace alla sua anima, gli consigliò di non aprirla, di non farsi tentare.

Purtroppo Giorgio non riuscì a resistere e lesse quelle parole tristi, speranzose e piene di promesse.

La sua parabola, come per la tua, iniziò in quel preciso momento a scendere, mentre risaliva quella di Sky.

Il mio amico non aveva mai ricevuto una tale lettera d’amore, non aveva mai sentito tanto affetto.
La moglie, che riposi in pace, non lo amava, o meglio non come Sky.

Se il tuo cuore non ha mai galleggiato sui canali della pay tv, allora non puoi dire che abbia amato.

I nostri avi, pace alla loro anime in bianco e nero, vivevano nell’arido etere di due canali, di assenza di telecomandi e di tasti analogici grandi quanto l’ombelico di un lottatore di Sumo.

CieloMiaMoglie76, non devi sentirti in colpa per avere tentato di lasciare il Satellitare, perché “lui” è al di sopra di tutto e perdona gli ingrati, soprattutto se tutte le fatture sono saldate.

Non posso dirti cosa fare, solo tu, pace alla tua anima, puoi decidere, ma posso darti tre avvertimenti:

  • Lasciare qualcuno comporta sempre dei costi.
    In questo caso la penale sarà peggiore di un divorzio
  • La TV generalista non ha più nessuna novità.
    Tornare a Rai o Canale 5 potrebbe spingerti a pensare di essere tornato nel passato. Costanzo, Pippo Baudo e KristalBall ci sono ancora!
  • Ti sentirai solo, perché chi vive senza PayTV non ha amici, non ha famiglia e spesso non ha moglie.
    Infatti la tua è andata via, pace alla sua anima.

Chi è Antonio P. Beni, esperto in aMORE

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