Una scoperta «scottante»

Ogni sera, dopo Carosello, la mamma mi manda a letto.
Io però sono grande, ho 4 anni, e la spiegazione che mi rifila ogni sera sugli effetti benefici del sonno per i bambini non mi convince mai.

Allora l’ho capito che l’unico modo per farla contenta e avere via libera è far finta di addormentarmi, così lei se ne va nella sua camera, dove si mette a leggere, in poltrona, dimenticandosi di chi la circonda.

Il babbo, invece, si ritira nel suo studio, tra le sue carte, annotando ogni tanto qualcosa su quel libro con la copertina di pelle che lui chiama agenda.
Dopo un po’, furtivamente, si dirige in cucina.
Sento il suo passo lento mentre trascina le pantofole per il corridoio.
Non accende neppure la luce e apre il frigorifero. 
Ne tira fuori una vecchia bottiglietta di vetro di coca cola dove mia madre versa il caffè avanzato nella giornata, e ci si attacca a canna.

Aspetto che mio padre esca dalla cucina e si diriga altrove.
Quindi entro in azione.

La sedia vicino al frigo è tutto ciò che mi occorre.
Me la svuoto in bocca in un attimo.

Ogni sera.

Però ora non devo farlo più, le persone pensano male.

Stamattina ho litigato con Irene, quella mia compagna di scuola bionda e capricciosa, perchè voleva prendermi i pastelli ma io non ho voluto darglieli.

Allora lei si è messa a urlare che ero brutta e che i miei genitori mi avevano adottato.
Io le ho risposto, piangendo, che non poteva saperlo, che non ne aveva le prove, che allora anche lei era stata adottata.

Lei mi ha deriso: “ma sei stupida! non vedi che i tuoi genitori sono bianchi e tu sei nera?”.

E allora mi sono tranquillizzata.

Irene si sbaglia, non sono stata adottata.
Lei non può saperlo che è il caffè che mi colora la pelle.

I colori della vita

«Il vizio di Paola», note sull’autrice

Paola, lettrice per passione e scrittrice per vizio.
Alla continua ricerca di ispirazione.
Gli specchi è il suo breve racconto vincitore del primo premio della «III edizione di Scintille in cento parole».

Paola, autrice della rubrica «Il vizio di Paola»

 Luigi Borrone, fotografo per passione

«Amo la fotografia perché unico strumento per fermare il tempo. due foto scattate nello stesso istante non saranno mai uguali »
Luigi Borrone, fotografo per passione, è l’autore della foto presente in questo post.
A Luigi il mio sincero ringraziamento.

Per chi volesse seguirlo, segnalo la fanpage ufficiale Luigi Borrone – Fotografo Per Passione, il profilo twitter ed i canale Instagram.

 


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