Io, spettatore clandestino

Una finestra.
La finestra della mia stanza.
Ci passo la maggior parte della mia giornata, sporgendomi per guardare la vita che scorre fuori.

Di fronte c’è una scuola.

Spio le mamme che accompagnano i bambini fino al portone principale.
Spesso si attardano per un caffè nel bar al di là della strada.
A volte raccolgo sguardi furtivi tra mamme e padri, e mi abbandono a pensare che ci sia una relazione clandestina tra loro.

L'invidia, foto di Luigi Borrone

Incontri pericolosi

Anche io avevo un bambino da accompagnare a scuola, ed un uomo che amavo clandestinamente.

La mia monotona esistenza aveva subito un gradevole scossone, ed anche mio figlio sembrava trarre un inconsapevole vantaggio dal rapporto che intrattenevo con il padre della sua amichetta.

Facevamo in modo che i bambini si incontrassero frequentemente: una ricerca, un ripasso in vista di una verifica, ogni occasione era buona per incontrarsi anche solo per un un’ora.
Fino a quel giorno.

La mamma della bambina vuole conoscere l’amichetto della figlia, quello di cui le parla tanto, e ci invita a cena.

L’altra

Mi preparo con cura, immaginando di incontrare la donna con la quale, almeno nel mio immaginario, avevo una competizione in corso.
Quello che, però, mi si parò davanti superava la mia più fervida immaginazione.

Un appartamento in una palazzina storica, nello scenografico ed elegante quartiere di Mergellina.

Dal terrazzo si vedeva il mare ed i traghetti in partenza per le isole.
I soffitti erano affrescati e i pavimenti del marmo più lucido che io potessi mai desiderare.
La tavola era apparecchiata con una stupefacente tovaglia di sfilato siciliano su cui troneggiavano posate in argento e piatti di porcellana di Limoges.

Era troppo, per me …

faCCebook è anche su Telegram: unisciti al canale!

Il prezzo dell’invidia

Mio figlio ora a scuola ci va da solo.

Non lo vedo dalla notte in cui vennero a prendermi.
Chissà cosa gli avranno raccontato.

Certo non possono avergli detto dello sguardo di lei, di come mi guardava tra il compassionevole ed il disgustato.
Io con il mio vestitino corto e le scarpe un po’ fuorimoda, lei con il suo completo firmato ed i suoi gioielli.
Io madre single, lei con il suo bel marito a fianco.
Io nel mio appartamentino nei quartieri spagnoli, lei nella sua reggia.

Non potevo trattenere la rabbia.
Non avrei mai potuto essere come lei, nè avere mai quello che aveva lei.

Oggi vivo in questa stanza, un monolocale, come sadicamente lo definisco, con un bagnetto ed un angolo cottura.

Stendo il bucato alle sbarre della finestra, e da qui sogno la vita degli altri.

«Il vizio di Paola», note sull’autrice

Paola, lettrice per passione e scrittrice per vizio.
Alla continua ricerca di ispirazione.
Gli specchi è il suo breve racconto vincitore del primo premio della «III edizione di Scintille in cento parole».

Paola, autrice della rubrica «Il vizio di Paola»

 

Luigi Borrone, fotografo per passione

«Amo la fotografia perché unico strumento per fermare il tempo. due foto scattate nello stesso istante non saranno mai uguali »
Luigi Borrone, fotografo per passione, è l’autore della foto presente in questo post.
A Luigi il mio sincero ringraziamento.

Per chi volesse seguirlo, segnalo la fanpage ufficiale Luigi Borrone – Fotografo Per Passione, il profilo twitter ed i canale Instagram.


Ti è piaciuto questo post? Ricevi la newsletter

Commenta via facebook

Commenti