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Antica via Consolare Campana (Quarto): escursione fotografica tra meraviglia e rabbia [FOTO]
24 Gennaio 2025Con Flegrea Photo e Gruppo Archeologico Campi Flegrei
Nascosto tra i rovi, scorgiamo un colombario, una costruzione funeraria risalente all’età romana.
Un monumento di duemila anni sepolto da piante, arbusti, abbandonato al suo triste destino e utilizzato come deposito.
Siamo a Quarto, nel cuore della zona flegrea.
Guidati dall’esperta prof.ssa Raffaella Iovine, archeologa nonché presidente del Gruppo archeologico dei Campi Flegrei APS e in compagnia degli amici dell’associazione Flegrea Photo, passeggiamo lungo l’antica via Consolare Campana, oggi un’anonima strada ma un tempo arteria fondamentale per collegare il paese flegreo con Puteoli.
Si tratta di un’escursione fotografica: camminiamo, ascoltiamo, fotografiamo con lo scopo di scoprire (e documentare) la Storia – a tratti umiliata – del nostro magnifico territorio.
Così, come in una sorprendente caccia al tesoro, la prof.ssa Iovine (autrice, tra l’altro, dell’interessante Quarto 1943.Memorie), ci segnala antiche testimonianze di un mondo che fu.
Dalle campagne limitrofe, emergono monumenti di epoca romana dimenticati che, agli occhi distratti del passante, risultano solo delle costruzioni degradate.
E, invece, sono opere che testimoniano l’importanza di Quarto, una comunità sorta a pochi chilometri da Pozzuoli (quattro miglia, appunto), cioè dal centro nevralgico dell’impero romano.
Un luogo attraversato dalle merci che, giunte al porto di Pozzuoli – il principale scalo dell’impero – venivano poi trasportate a Roma (e ai quattro angoli del mondo).
Dunque, mentre ascoltiamo la nostra guida raccontare con passione le storie del territorio e scattiamo foto, sorge un ingenuo quesito: perché tale scempio?
A chi tocca manutenere, rendere fruibile, catalogare tali reperti?

Se un mausoleo è in una proprietà privata?
Il triste spettacolo osservato nell’antica via Consolare Campana, purtroppo, nell’intera zona flegrea è frequente.
All’interno delle masserie di Quarto (come di Cuma, Arco Felice, Bacoli, Qualiano, Giugliano …) spesso sono presenti, ad esempio, i mausolei funebri di epoca romana.
D’altronde, questi importanti siti archeologici ricadono in proprietà private.
Pertanto, spetterebbe ai singoli proprietari terrieri segnalare il ritrovamento a chi di dovere?
E per la conservazione e manutenzione, toccherebbe sempre a loro investire denaro e affrontare la burocrazia del caso?
Non sono un esperto del settore ma temo che ogni azione ricada sul cittadino.
A meno di non essere un filantropo benestante, vista l’assenza (o semplicemente l’assistenza delle Istituzioni), il cittadino medio rinuncerà a qualsiasi iniziativa a favore della collettività?
Utilizzare il colombario come deposito agricolo é l’unica, possibile opzione?

Dalla montagna spaccata alla villa del Torchio
Raggiungiamo la trafficata montagna spaccata – strada che congiunge Pozzuoli e Quarto e prosegue verso l’antica via Consolare Campana in direzione Capua/Roma – ennesima dimostrazione dell’ingegno degli antichi romani, anch’essa trascurata e non valorizzata come meriterebbe.
Mentre ascolto la prof.ssa Iovine descrivere la grandezza di tale opera, mi domando se i tanti automobilisti che ogni giorno percorrono questo taglio, sono consci di attraversare una delle più grandiose testimonianze esistenti nei Campi Flegrei dell’ingegneria stradale romana (segnalo la pagina del Comune di Quarto dedicata alla Montagna Spaccata).
La visita termina alla villa del Torchio, importante sito emerso per i recenti lavori di costruzione del centro commerciale sorto alle porte di Quarto.
E’ possibile visitare gratuitamente la Villa del Torchio, per prenotare si consulti la pagina facebook del Gruppo archeologico dei Campi Flegrei APS.
La galleria fotografica
La nostra escursione fotografica oscilla tra meraviglia e indignazione.
Eppure, nonostante la rabbia per la tanta bellezza violentata, fotografiamo, ascoltiamo, discutiamo, documentiamo.
D’altronde, la nostra passeggiata è anche una denuncia: queste immagini – e questo breve articolo – testimoniano la realtà odierna.
Convinti che la conoscenza, la Cultura, la divulgazione sono il primo passo per la consapevolezza.
E, dunque, per il possibile cambiamento.